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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Ottobre 2009
 
   
  CORICOLTURA: TARICCO SCRIVE A ZAIA IL CAMBIO DI POLITICA ATTUATO DALLA TURCHIA VA AFFRONTATO CON INIZIATIVE DECISE E TEMPESTIVE

 
   
  I rischi connessi al radicale cambio di politiche che la Turchia, di gran lunga il maggiore produttore mondiale di nocciole, sta realizzando e le sue implicazioni sul settore coricolo in Piemonte e in altre tre Regioni italiane sono al centro di una lettera inviata dall’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco al Ministro Luca Zaia. Fino a oggi l’intera produzione turca era legata a un sistema di controllo statale dell’offerta che sarà sostituito da una corilicoltura indirizzata dalle leggi di mercato e da un consistente regime di sostegno. Dall’anno prossimo, infatti, “all’“ammasso” pubblico parrebbe subentrare un intervento di integrazione del reddito che sosterrà i produttori turchi con un aiuto di 750 €/ettaro all’anno. Al tempo stesso prenderà avvio un programma di estirpazioni sovvenzionate (4. 500 € in due anni per ettaro estirpato) volte a stabilizzare il mercato nel medio-lungo periodo. “Nei prossimi anni- scrive Taricco - l’introduzione del nuovo “corso” potrebbe portare delle conseguenze devastanti per le nostre aziende, che si troverebbero improvvisamente a fare i conti con un sistema produttivo caratterizzato da bassi costi e considerevoli sovvenzioni (i 750 € ad ettaro hanno una ricaduta sulle aziende turche proporzionalmente superiore a quella che potrebbero avere nella nostra realtà). A questo occorre aggiungere la volontà dell’Ue di innalzare i limiti in aflatossine: decisione che consentirebbe alla Turchia di commercializzare in Europa anche il prodotto di qualità più scadente e di dubbia salubrità”. Dal Piemonte giunge quindi la richiesta di porre in essere alcune iniziative con assoluta urgenza partendo dalla richiesta all’Unione Europea di porre in discussione il regime di sostegno turco, palesemente in contrasto con le regole della libera concorrenza e del libero scambio più volte sanciti in sede Wto. In alternativa si dovrebbe puntare all’istituzione di un analogo regime di sostegno anche per la corilicoltura europea, con particolare riferimento alle aziende che operano in zone svantaggiate. Nell’interesse dei corilicoltori ma soprattutto dei consumatori e della loro salute occorre anche contrastare il possibile innalzamento del contenuto ammissibile in aflatossine nella frutta a guscio e potenziare le strutture preposte ai controlli delle partite in ingresso in modo da renderle realmente efficaci. È necessario poi stabilire delle regole di interscambio commerciale con la Turchia che attutiscano gli effetti della liberalizzazione in corso (attualmente la Turchia dispone di stock pari a circa 5 milioni di q che, se immessi improvvisamente sul mercato potrebbero determinare un vero e proprio collasso del mercato). Va anche istituito un osservatorio dei prezzi che consenta il monitoraggio continuo delle condizioni di mercato ed è necessario utilizzare le possibilità offerte dal Reg. 1698/2005 sullo Sviluppo Rurale in ordine alla riclassificazione delle aree agricole includendo tra le zone svantaggiate anche quelle in cui tradizionalmente si coltiva nocciolo. Infine è necessario favorire la concentrazione dell’offerta attraverso modifiche dell’Ocm che consentano un reale rafforzamento delle Op corilicole. “Queste iniziative - conclude l’assessore Taricco - devono essere realizzate in tempi rapidissimi in quanto la situazione che si sta concretizzando potrebbe pregiudicare la stessa sopravvivenza di gran parte delle aziende. Non va infatti neppure dimenticato che la coltivazione del nocciolo è diffusa, principalmente, in quattro Regioni italiane e per i territori interessati, spesso caratterizzati da limiti di natura pedoclimatica piuttosto evidenti, rappresenta l’unica coltura economicamente sostenibile”. .  
   
 

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