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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Ottobre 2009
 
   
  HA PAURA E NON HA INFORMAZIONI ADEGUATE. ECCO LA DONNA CON L’OSTEOPOROSI IN ITALIA PRESENTATA IERI IN SENATO LA PRIMA GRANDE RICERCA CONDOTTA DA IOF E DALLA FONDAZIONE FIRMO

 
   
   Roma, 21 ottobre 2009 - In occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi celebrata ieri in Senato con la partecipazione del viceministro alla Salute Ferruccio Fazio e dei presidenti delle commissioni Salute e Politiche Sociali dei due rami del Parlamento, la Federazione Internazionale per l’Osteoporosi (Iof) e F. I. R. M. O hanno presentato i risultati di un’indagine multinazionale condotta su un campione di 844 donne di circa 55 anni con osteoporosi postmenopausale e di 837 medici di base e specialisti che trattano l’osteoporosi. Effettuata in 13 paesi d’Europa e Australia, l’indagine ha un sezione specifica sull’Italia dove sono state intervistate 80 donne e 80 specialisti. Il capitolo italiano ha il patrocinio di O. N. Da, Osservatorio nazionale sulla salute della Donna. I risultati dimostrano che le pazienti temono i possibili effetti dell’osteoporosi sulla loro qualità di vita, come una ridotta attività o la rottura di un osso, molto più di quanto credano i medici. Dall’indagine emerge che alle pazienti mancano le informazioni e gli strumenti adeguati per fronteggiare tali preoccupazioni e migliorare la gestione della patologia. Il sondaggio rivela i problemi legati alla gestione dell’osteoporosi cui è possibile far fronte attraverso reti di comunicazione migliori per medici e pazienti. Per soddisfare tali esigenze, l’Iof ha creato Osteolink, un nuovo programma di networking basato sul territorio e finalizzato a migliorare la comunicazione sulla gestione dell’osteoporosi in Europa e Australia. "L´osteoporosi è una realtà che le donne Italiane conoscono, e capiamo dai risultati di questa importante indagine che le fratture da fragilità che ne conseguono sono una grande preoccupazione, che oggi sta trovando una risposta concreta da parte del Governo” afferma Maria Luisa Brandi Presidente di F. I. R. M. O”. La Fondazione è onorata di aver partecipato alla attuazione del progetto per il nostro Paese; l´istantanea di oggi non può che incoraggiare le Istituzioni, le Associazioni, i Medici e le Industrie a continuare sulla strada intrapresa per debellare le fratture da fragilità. Questo è quanto il Paese si aspetta da noi". Le pazienti italiane sono molto più preoccupate degli effetti che ha l’osteoporosi sulla loro qualità di vita di quanto pensino i medici • l’88% delle pazienti teme di fratturarsi/rompersi un osso mentre i medici pensano che solo la metà circa (49%) abbia tale timore • l’84% delle pazienti teme che non potrà continuare ad essere attivo come vorrebbe, mentre i medici ritengono che tale percentuale sia solo del 45% • il 51% delle pazienti si preoccupa di diventare più dipendente dagli altri mentre i medici stimano tale percentuale ad un mero 42% Le pazienti italiane sostengono di essere meglio informate sull’osteoporosi di quanto rivelino i dati • Il 98% delle pazienti descrive l’osteoporosi come una patologia che “rende fragili le ossa, che quindi si rompono/fratturano facilmente”, tuttavia più della metà delle pazienti (64%) continua a credere erroneamente che l’osteoporosi faccia “parte dell’invecchiare” • Il 90% conferma di essere stata informata dal proprio medico sull´importanza dell´aderenza al trattamento, e l´86% dei medici conferma di fornire tali informazioni alle pazienti Le pazienti italiane temono le fratture, tuttavia l´aderenza al trattamento è scarsa. Sebbene ammettano di essere state informate sull´importanza di assumere i medicinali prescritti, le pazienti non sono pienamente coscienti del fatto che l´aderenza consente di incrementare in maniera significativa il livello di protezione dalle fratture[i][1] • Il 88% delle pazienti teme di fratturarsi/rompersi un osso • Il 90% delle pazienti dichiara di essere stato informato dal proprio medico sull´importanza di assumere regolarmente i medicinali prescritti • Una paziente su quattro (25%) ammette di aver interrotto il trattamento per l´osteoporosi • Queste pazienti dichiarano un’interruzione del trattamento per l’osteoporosi di circa 6 mesi in media: 2,5 mesi in più rispetto a quanto stimato dai medici “Le attuali strategie per l’educazione dei pazienti ad un’efficace gestione dell’osteoporosi non forniscono in maniera adeguata le informazioni e il supporto di cui hanno bisogno le persone affette da questa patologia per ridurre il rischio di frattura e mantenere la qualità della vita che desiderano” spiega Patrice Mckenney, Ceo della Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi. “Nel quadro della nostra lotta continua per migliorare la gestione dell’osteoporosi, l’Iof lancia ora un programma basato sul territorio fondamentale per sviluppare reti di comunicazione destinate a migliorare la comprensione e gli esiti della terapia”. Osteolink Per colmare le lacune messe in luce dai risultati del sondaggio, l’Iof annuncia il lancio di Osteolink, un nuovo programma di networking basato sul territorio per le persone affette da osteoporosi e i medici in Europa e Australia destinato a migliorare le reti di comunicazione tra i pazienti, i loro amici e la loro famiglia, sia online, sia di persona. Sovvenzionato da Amgen (Europe) Gmbh, Medtronic Foundation e altri partner potenziali, Osteolink fornirà reti dinamichedi contatto personale e online destinate a migliorare la comunicazione sull’osteoporosi con strumenti che rispondono alle attuali esigenze insoddisfatte. Collaborando a stretto contatto con la sua rete di circa 200 National Societies dell’Iof in Europa e Australia, l’Iof sosterrà lo sviluppo di strumenti di comunicazione scritta e online, contenuti web interattivi e una piattaforma e-mail per migliorare la comunicazione sull’osteoporosi. Nel 2010, tutto il contenuto del programma Osteolink verrà messo a punto da un comitato scientifico costituito da esperti di comunicazione e social networking, membri di National Society e Iof, medici e dai pazienti stessi. L’indagine La presente indagine è stata sviluppata, condotta e analizzata da Gfk, agenzia di ricerche di mercato tedesca. I dati sono stati raccolti nei mesi di giugno e luglio 2009. Oltre all’Italia, i paesi europei interessati sono Francia, Germania, Spagna, Uk, Austria, Belgio, Ungheria, Grecia, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera. Le ricerche sono state fatte per mezzo di interviste telefoniche strutturate, della durata di 15-20 minuti in media. L’osteoporosi L’osteoporosi, patologia per cui le ossa diventano porose e si rompono facilmente, rappresenta una delle malattie più diffuse e debilitanti al mondo. Il risultato: dolore, perdita di movimento, incapacità di eseguire le attività quotidiane e, in alcuni casi, mortalità. A livello mondiale, una donna ultracinquantenne su tre e un uomo su cinque vanno incontro a fratture osteoporotiche [ii][2],[iii][3],[iv][4]. Fino a un certo punto l’osteoporosi può essere prevenuta, se può essere diagnosticata facilmente e se sono disponibili trattamenti efficaci. Tuttavia, l’osteoporosi spesso rimane sotto-diagnosticata e sotto-trattata, esponendo chi ne soffre ad un rischio innecessario di fratture. La Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi La Fondazione Internazionale per l’Osteoporosi (Iof) è un’organizzazione no profit, non governativa, volta alla lotta mondiale contro l’osteoporosi, una patologia soprannominata “l’epidemia silenziosa”. I membri dell’Iof (ricercatori scientifici, associazioni di pazienti, di medici, società di ricerca e rappresentanti del settore di tutto il mondo) condividono l’obiettivo di un mondo senza fratture osteoporotiche. L’iof, con sede centrale in Svizzera, è attualmente costituita da 194 società affiliate in 92 paesi, regioni e territori. La Fondazione collabora con i suoi membri per approfondire le conoscenze sull’osteoporosi e promuovere la prevenzione, la diagnosi e il trattamento della malattia nel mondo. Tra i suoi numerosi programmi ed attività, l’Iof mobilita il movimento globale contro l’osteoporosi ogni anno per la Giornata mondiale dell’Osteoporosi e organizza il Congresso Mondiale Iof sull’Osteoporosi e la Conferenza Mondiale Iof delle Società di Pazienti Osteoporotici ogni due anni. Ulteriori informazioni sull’Iof sul sito www. Iofbonehealth. Org .  
   
 

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