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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Ottobre 2009
 
   
  PUGLIA: ULTERIORI FONDI PER BANDI PSR

 
   
   Ulteriori 660 milioni di euro per il comparto agroalimentare pugliese, pari ad oltre il 45% della dotazione finanziaria di cui il Programma di Sviluppo Rurale dispone sino al 2015. A tanto ammontano le risorse dei bandi del Psr 2007-2013 presentati ieri mattina alla stampa dal presidente della Regione Nichi Vendola e dall’assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno. Una somma cospicua per il settore principale della economia pugliese, che si aggiunge ai circa 280 milioni di euro già precedentemente attivati per interventi agro ambientali, per indennità ad agricoltori operanti in zone svantaggiate e in aree montane e per l’assistenza tecnica al Programma. I tre bandi (pubblicati sul Burp n. 162 del 15 ottobre 2009) individuano le tipologie di intervento strategicamente più rilevanti del Psr: i cosiddetti Pif (i progetti integrati di Filiera), l’insediamento di giovani agricoltori e gli avvisi “Approccio leader” da parte dei Gal. Strumenti innovativi, e per certi versi coraggiosi, con cui dare risposte ai problemi del sistema agroalimentare regionale. I Progetti Integrati di Filiera si rivolgono al miglioramento della qualità dei prodotti e dei risultati commerciali delle imprese agricole e delle imprese di trasformazione, attraverso un solido, duraturo e vincolante collegamento tra loro. Il bando, inoltre, individua anche i distretti agroalimentari di qualità, appena riconosciuti dalla giunta regionale, come soggetti promotori dei Pif. L’insediamento di giovani agricoltori e il relativo Pacchetto multimisura giovani, invece, sono strumenti a supporto del ricambio generazionale degli imprenditori agricoli, imprescindibilmente legati alla realizzazione di progetti innovativi, sostenibili ed al passo con i tempi e con le nuove esigenze del mercato. Attraverso una unica valutazione della proposta, inoltre, in caso di ammissibilità della stessa, i giovani oltre ad ottenere il premio di primo insediamento potranno accedere a più misure del Psr specificatamente previste dal bando. Infine, la misura relativa ai Gruppi di Azione Locale, permette il coinvolgimento dei partenariati locali delle aree rurali della regione nella individuazione delle specifiche e diversificate esigenze di sviluppo e nell’utilizzo di strumenti e risorse finanziare per dare risposta ai bisogni delle diverse aree. “Tra risorse pubbliche e l’impegno delle risorse private – commenta il Presidente della Regione Nichi Vendola - saranno messi a disposizione del sistema agroalimentare pugliese circa 1. 200. 000 euro, fondamentali per avviare una sostanziale e positiva modifica strutturale del comparto”. “I bandi appena pubblicati – continua il Presidente – non rappresentano la boccata d’ossigeno in un momento di crisi congiunturale ma, avendo carattere eminentemente strategico, pongono le condizioni per un cambiamento di passo in grado di assicurare un irrobustimento strutturale dell’agricoltura regionale”. “C’è l’impegno di cambiare – ha concluso Vendola - il carattere parcellizzato e non organizzato delle imprese agricole che con queste misure potranno porsi come imprese di filiera. C’è la volontà di favorire l’ingresso vitale delle nuove generazioni sburocratizzando e semplificando le procedure. C’è il principio della sostenibilità ambientale coltivato attraverso la sensibilità e le competenze ecologiche del mondo agricolo. C’è, insomma, il senso di una ripresa forte e non legata alle fasi critiche dell’attuale congiuntura”. Grande soddisfazione viene espressa dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno: “Con la pubblicazione dei bandi entro ottobre, abbiamo tenuto fede agli impegni da me assunti nei confronti del sistema agroalimentare pugliese. E’ il frutto di un lavoro di squadra senza soste, che ha impegnato l’assessorato dal primo giorno del mio insediamento, con l’obiettivo di irrorare il sistema agricolo di risorse fondamentali in questo momento congiunturale complicato”. “Inizia ora – prosegue Stefàno - il processo di utilizzo ottimale delle cospicue risorse per dare completa e coerente attuazione alle scelte strategiche del Psr. In tal modo si dà corpo alla politica regionale per l’agricoltura e lo sviluppo rurale sia con azioni di indirizzo che con snelli strumenti finanziari di sostegno agli investimenti delle imprese”. “Inoltre – precisa l’assessore Stefàno - con la pubblicazione avvenuta il 15 ottobre si è definitivamente allontanato il rischio di utilizzo parziale delle risorse comunitarie, nazionali e regionali, con conseguente obbligo di restituzione di quanto non speso, nel caso di mancata spesa delle risorse assegnate entro due anni dalla loro iscrizione sul bilancio dell’Unione Europea”. Proprio per rendere ancora più efficace e maggiormente diffusa l’azione di sostegno al settore agricolo, l’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale sta compiendo un significativo sforzo di semplificazione dei processi amministrativi, con la definizione di strumenti e modalità innovative sin dalla fase di presentazione delle domande, per rendere più celere l’iter sino alla concessione dei finanziamenti e alla realizzazione degli interventi. Strategica, poi, l’azione di comunicazione su tutti gli elementi che caratterizzano i bandi. In questa direzione, con una inversione netta rispetto al passato, l’Area ha predisposto sportelli informativi per il pubblico ed una attività di divulgazione assolutamente indispensabile per far giungere le informazioni corrette alle imprese agricole, agroalimentari e alle popolazioni rurali, principali beneficiari del Psr. Questi i principali elementi dei bandi pubblicati: Progetti Integrati di Filiera (Pif): l’avviso mette a disposizione delle imprese agricole di trasformazione di prodotti agricoli afferenti alla medesima filiera circa 200 milioni di euro, in grado di generare investimenti complessivi di quasi 400 milioni di euro. Le risorse sono ripartite tra tutte le principali filiere agricole regionali (cerealicola, olivicola, ortoflorofrutticola, vitivinicola, lattiero-casearia, zootecnica da carne, silvicola) in misura proporzionale al loro peso economico e sociale, premiando comunque le filiere in grado di esprimere maggiore progettualità. Attraverso il Pif si coinvolgono una pluralità di soggetti per realizzare investimenti singoli, distinti ma coordinati tra loro, per l’ammodernamento delle aziende agricole e forestali, il miglioramento delle strutture di trasformazione, il miglioramento della qualità e la valorizzazione commerciale dei prodotti, il trasferimento delle conoscenze e la consulenza alle aziende agricole, l’introduzione di innovazioni tecnologiche. I Pif sono caratterizzati da un accordo formale tra i soggetti aderenti - che si debbono costituire in forma di Associazione Temporanea di Imprese o Associazione Temporanea di Scopo o Consorzio o Società Consortile - che definisca in maniera chiara le relazioni e i legami tra le imprese. Le imprese, a cui è garantita la libera partecipazione al Pif, si impegnano a perseguire l’obiettivo comune di incrementare i rapporti tra di loro, funzionale a risultati commerciali più remunerativi e a collocazioni sui mercati più certe. Coerentemente con questa finalità, i criteri di valutazione dei Pif premiano soprattutto i raggruppamenti nei quali aumentino i conferimenti dai produttori agricoli alle imprese di trasformazione che, a loro volta, privilegino le acquisizione di prodotto di base dalle imprese aderenti al Pif, nonché la sussistenza di accordi con la Gdo e altre forme e canali di commercializzazione delle produzioni. Inoltre, i criteri di valutazione premiano i Pif che coinvolgano più imprenditori agricoli, prevedendo che almeno il 25% degli investimenti dei progetti presentati debba riguardare proprio le imprese agricole, ciò al fine di promuovere una loro più sicura e diffusa partecipazione. Per garantire la creazione di Pif equilibrati in relazione alla filiera di appartenenza e dalle dimensioni né troppo modeste né troppo elevate, le risorse disponibili per singolo Pif variano tra livelli minimi e massimi – differenziati per filiera - compresi tra circa 150. 000 euro e 12. 750. 000 euro. La redazione e presentazione dei Pif, che si dovrà concludere entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, sarà supportata dall’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale sia con azioni di informazione ed assistenza che con l’ausilio di un software dedicato, disponibile sul sito della Regione, attraverso il quale, inoltre, la procedura selettiva si svolgerà in tempi rapidissimi. Insediamento di giovani agricoltori e relativo Pacchetto Multimisura Giovani: il bando è rivolto a coloro che, avendo un età compresa tra i 18 e 40 anni, vogliano divenire imprenditori agricoli. L’aiuto si concretizza in un premio compreso tra i 25. 000 e i 45. 000 euro in funzione della condizione di minore o maggiore svantaggio dell’area in cui il giovane vuole insediarsi e dell’eventuale ricorso a un contributo in conto interessi. Il contributo viene concesso a patto che il giovane presenti un Piano di sviluppo dell’azienda, che preveda un fabbisogno di lavoro per almeno 2. 200 ore all’anno. Nel Piano debbono essere evidenziati gli investimenti e tutti gli altri interventi necessari al miglioramento dell’azienda, in termini ambientali, di reddito, di occupazione, di qualità dei prodotti. L’avviso prevede un totale di 96,5 milioni di euro e consente l’ammodernamento delle aziende agricole, il miglioramento delle competenze dell’imprenditore, l’adesione a sistemi di qualità, l’utilizzo di consulenze, la diversificazione delle attività dell’azienda. Si prevede di consentire l’insediamento di quasi 5. 000 giovani imprenditori che, se non già preparati da un percorso di studi in materie agrarie, potranno acquisire le indispensabili conoscenze e competenze entro 36 mesi, pervenendo al riconoscimento della qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale. Le domande, redatte attraverso gli strumenti disponibili sul portale Sian e sul sito della Regione, potranno essere presentate sino a esaurimento delle risorse finanziarie. La Regione provvederà alla definizione di graduatorie con cadenza trimestrale, con primo termine al 1 febbraio 2010. Anche per questo bando l’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale provvederà ad offrire assistenza, supporto e diffusione delle informazioni. Gruppi di Azione Locale: l’avviso rappresenta il compimento della prima fase di selezione di partenariati locali pubblico-privati, recentemente conclusasi, che hanno presentato un proprio Documento Strategico Territoriale con i fabbisogni di intervento sulle proprie aree, cui rispondere con gli strumenti del Psr. Strumenti tesi al miglioramento della qualità della vita e alla diversificazione economica nelle zone rurali, quali: la creazione di microimprese, la fornitura di servizi alla persona, la formazione e l’informazione, la tutela del patrimonio rurale, la diversificazione delle attività delle aziende agricole, l’incentivazione delle attività turistiche, la cooperazione tra territori rurali. L’attività selettiva realizzata ha determinato la possibilità per 25 aree, che coprono di fatto tutto il territorio regionale con eccezione dei capoluoghi e di pochissimi Comuni a questi limitrofi, di partecipare a questa seconda fase. L’avviso indica l’obbligo per questi partenariati di costituirsi in Gruppi di Azione Locale (Gal), di definire con maggiore dettaglio le strategie di sviluppo ipotizzate attraverso la redazione di un Piano di Sviluppo Locale, avendo a disposizione risorse per 279 milioni di euro, incrementabili di ulteriori 14 milioni di euro per investimenti dedicati alla produzione di energia da biomasse. Queste risorse sono state ripartite tra le aree, in funzione dell’entità degli svantaggi, della popolazione e della superficie interessata, con dotazioni minime di quasi 9 milioni di euro per i territori in pianura e con meno abitanti, e massime di 14,5 milioni di euro per le zone di montagna ampie e popolate. I Gal sono chiamati, tra l’altro, a descrivere con chiarezza il proprio modello organizzativo, a evidenziare la coerenza tra bisogni, obiettivi, strategie e distribuzione delle risorse, a rivolgere particolare attenzione all’ambiente, ai giovani e alle donne. A disposizione 60 giorni per presentare il Psl e tutta la documentazione amministrativa richiesta, durante il quale per consentire la migliore progettualità possibile l’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale e la Rete Rurale Nazionale garantiranno azioni di assistenza e workshop tematici. .  
   
 

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