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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Ottobre 2009
 
   
  MILANO: MUSEO POLDI PEZZOLI SETA ORO CREMISI SEGRETI E TECNOLOGIA ALLA CORTE DEI VISCONTI E DEGLI SFORZA 29 OTTOBRE 2009 - 21 FEBBRAIO 2010

 
   
  Milano, 26 ottobre 2009 - Milano, 1442. L’arrivo a Milano di due setajoli, provenienti da Firenze e da Genova, invitati da Filippo Maria Visconti, porta alla capitale lombarda la lavorazione della seta, dando vita a un’attività e a una tradizione che in molti casi hanno anticipato numerose soluzioni della modernità e ancora oggi rappresentano l’emblema del gusto italiano nel mondo. Oltre cinque secoli più tardi, la mostra Seta • Oro • Cremisi. Segreti e tecnologia alla corte dei Visconti e degli Sforza, in programma al Museo Poldi Pezzoli dal 29 ottobre 2009 al 21 febbraio 2010, illustra la straordinaria produzione artistica legata a questa antica tradizione e le sue sorprendenti innovazioni tecnologiche. Saranno presentate circa 50 preziose opere: raffinati velluti a disegno, damaschi e lampassi, per lo più broccati con oro e argento, il rarissimo caftano appartenuto ad un boiardo della Valachia, ricami in seta con oro e perle, carte da gioco, preziosi codici miniati, oreficerie e dipinti. Questi manufatti documentano lo strettissimo intreccio tra le arti suntuarie che caratterizzava la produzione milanese e insieme le origini e lo sviluppo di una nuova attività tessile che, per la complessità e per la rapidità – solo 40 anni – con cui ha raggiunto i vertici ineguagliabili della qualità, ha reso il caso milanese unico nella storia della tessitura serica. Veri capolavori, che conferiscono ulteriore rilevanza all’esposizione poiché testimoni dei sorprendenti risultati di uno studio – mai fino ad ora così completo ed esaustivo – dedicato ai tessuti auro-serici lombardi del Xv secolo. Un’appassionante ricerca, progettata dall’Isal (Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda) e condotta in collaborazione con nove istituzioni europee, che per la prima volta ha documentato con chiarezza l’eccellenza delle tecniche di lavorazione ed è pervenuta al riconoscimento di reperti tessili esistenti che mai nessuno aveva individuato. Realizzata da Chiara Buss, direttore del Dipartimento Arti Applicate Isal, e da Annalisa Zanni, direttore del Museo Poldi Pezzoli, Seta • Oro • Cremisi, oltre a guidare il visitatore in un’appassionante scoperta di opere d’arte, alza il sipario sul contesto culturale e sociale alla corte dei Visconti e degli Sforza. Una ricognizione storica dalla quale affiorano le caratteristiche di una città in forte dialogo con l’innovazione, capace di incoraggiare e attrarre competenze tecniche specializzate, di sviluppare tecnologie sofisticate e in grado di conferire valore aggiunto al proprio lavoro. Attitudini, queste, che da sempre hanno rappresentato l’identità del capoluogo lombardo e che hanno fatto di Milano un modello imprenditoriale; attitudini che, grazie alla lente di ingrandimento della mostra, potranno offrire spunti e ispirazioni per ridisegnare il futuro del tessile europeo. Fra i protagonisti della mostra e dell’evoluzione tessile milanese, c’è il cremisi. Una sostanza colorante derivata dalla cocciniglia che, nelle sue innumerevoli tonalità del rosso – dall’arancio al bruno – domina le sale espositive esaltando il gusto raffinato dei setajoli lombardi ma, al tempo stesso, rivela anche l’articolato e modernissimo contesto economico dell’epoca. Milioni e milioni di cocciniglie, di provenienza orientale o mediterranea, erano al centro di serrate trattative commerciali che si svolgevano anche in mercati molto lontani: da Bagdad alle coste del Mar Nero. Prodotto molto pregiato e costoso, il cremisi era considerato ovunque, dall’Europa alla Cina, un elemento imprescindibile nella determinazione della qualità e del valore dei tessuti, e dunque nell’organizzazione di un efficiente assetto produttivo, distributivo e di vendita. In questo scenario affiora inoltre il ruolo primario della manodopera femminile nel campo della filatura della seta e dell’oro. Un ruolo che ha condotto alcune magistrae milanesi a notevole ricchezza e status, al contrario di quanto pare avvenisse in altri centri italiani nello stesso periodo. Anche il percorso espositivo non è definito dal disegno, ma dalle materie impiegate e dalla raffinatezza delle lavorazioni, ed è stato così pensato per sottolineare quella mistura di lusso e tecnologia che ha identificato la corte più ricca e potente della penisola italiana nella seconda metà del Quattrocento. Apre la mostra il tema dei tessuti araldici. Spiccano il rarissimo velluto a tre colori, broccato in oro, tessuto a memoria del matrimonio di Ludovico il Moro con Beatrice d’Este nel 1491, e il famosissimo ritratto di Ludovico – non più visto dal 1939 – a testimoniare il ruolo comunicativo affidato ai colori personalizzati, ai disegni, agli stemmi e ai motti dei committenti nel gioco del potere. Seguono poi una carrellata di velluti, lampassi e damaschi che documenta la qualità di tessitura, di tintura, di filatura dell’oro e infine una sezione dedicata al ricamo in Lombardia nel corso del secolo e a quelle particolarissime tecniche che lo diversificano da tutti gli altri laboratori italiani. Fra queste, l’applicazione di paillettes dalle più diverse forme, come nel ricamo del paliotto di Beatrice d’Este, appartenente al Poldi Pezzoli e restaurato per l’occasione grazie al contributo del lanificio Vitale Barberis Canonico, che dal 2007 affianca il Poldi Pezzoli nell’importante lavoro di ricerca scientifica e di conservazione dei manufatti tessili del Museo. Fra i molti esemplari esposti un prezioso baldacchino processionale proveniente da Lodi con applicazioni di perle e smalti, tecniche che lo avvicinano più all’oreficeria che al ricamo. Accompagna l’esposizione un volume a colori, edito da Silvana Editoriale (www. Silvanaeditoriale. It), che oltre ai saggi e alle schede delle opere presenta i risultati delle analisi eseguite sulle tinture con un metodo mai applicato finora in Italia. La mostra, prima di cinque che verranno organizzate in diversi musei nell’ambito del più vasto progetto Isal La produzione serica in Lombardia, dal 15° al 20° secolo |Psl, arricchisce e completa il corpus di ricerche e pubblicazioni che l’Isal negli anni ’80 e ’90 ha dedicato al Rinascimento lombardo e al contempo prosegue il percorso di valorizzazione delle collezioni di arte decorativa, iniziato dal Museo Poldi Pezzoli negli stessi anni. La mostra è stata realizzata: con il contributo del lanificio Vitale Barberis Canonico, Fondazione Cariplo, Banca Regionale Europea, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Milano, Camera di Commercio di Como e Confindustria Como. Con il Patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano e Camera Nazionale della Moda. .  
   
 

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