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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Ottobre 2009
 
   
  MEDIOBANCA: TRIMESTRALE AL 30/09/2009 UTILE NETTO DI 200,6 MILIONI CONTRIBUTO DEL PORTAFOGLIO AZIONARIO NUOVAMENTE POSITIVO

 
   
  Milano, 29 ottobre 2009 - Si è riunito ieri, sotto la presidenza di Cesare Geronzi, il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca che ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre scorso del Gruppo Mediobanca, illustrata dall’Amministratore Delegato Alberto Nagel e dal Direttore Generale Renato Pagliaro. Risultati consolidati In un trimestre contraddistinto da un andamento positivo dei mercati finanziari e da una perdurante debolezza dell’economia reale, l’utile netto di Mediobanca è positivo per 200,6 milioni. Proseguendo il trend iniziato nell’ultima parte dello scorso esercizio, nel trimestre si registra un’ulteriore progressione delle attività bancarie2 (utile lordo raddoppiato a 235 milioni) trainate dal Corporate & Investment Banking (“Cib”). E’, inoltre, nuovamente positivo il contributo del portafoglio partecipazioni, anche se l’apporto netto risulta ancora contenuto (52 milioni da 255 milioni l’anno precedente) per i minori utili delle partecipate ed il gravare di residuali rettifiche di valore su titoli Afs (74 milioni). In dettaglio, l’attività bancaria3 mostra ricavi pari a 553 milioni in crescita annua del 63%, ed in ulteriore progressione (+13%) rispetto al 2°trim09. Il Cib - in particolare l’area mercati - si conferma motore della crescita con ricavi raddoppiati sull’anno a 355 milioni ed in aumento del 15% rispetto al 2°trim09. Passando alle singole voci: il margine di interesse passa da 222,7 a 213,9 milioni (–4% annuo) quale saldo tra l’incremento del Cib (+8,9%) e la riduzione del Retail & Private Banking (“Rpb” –10,1%), quest’ultimo connesso alla fase di lancio di Chebanca! ed ad un minore apporto di Cmb; nell’ultimo trimestre, invece, il margine di interesse sale del 2% (209,3 milioni nel 2°trim. 09) in quanto alla tenuta del Cib e del credito al consumo si affianca la ripresa del margine di interesse di Chebanca! divenuto positivo per 2,6 milioni (negativo per 7,5 milioni nel 2°trim. 09); i proventi da trading riflettono il positivo andamento dei mercati finanziari e salgono da 0,9 a 162,9 milioni, concentrati per oltre 80% sul comparto reddito fisso; il risultato è in ulteriore miglioramento (+27%) rispetto al 2°trim09; le commissioni ed altri proventi registrano un aumento del 30,3% (da 111 a 144,6 milioni) sull’anno e dell’8% nell’ultimo trimestre, interamente attribuibile all’attività Cib; la progressione delle commissioni Cib nell’ultimo trimestre (+ 24%) compensa la debolezza del credito al consumo (-12%) legata anche a fattori di stagionalità; i costi confermano la dinamica dello scorso esercizio e con un aumento del 14,1% (da 159,3 a 181,8 milioni) riflettono lo sviluppo di Chebanca! e l’espansione internazionale dell’attività della Capogruppo. La riduzione dei costi nell’ultimo trimestre non è significativa in quanto interamente imputabile a fattori di stagionalità nel Cib e in Chebanca! il presidio del rischio, malgrado la riduzione delle rettifiche di quasi il 20% rispetto al 2°trim. 09 è mantenuto elevato (a 160 da 200bps) alla luce del diffuso peggioramento del profilo di imprese e famiglie. Rispetto ad un anno fa le rettifiche su crediti salgono da 75,9 a 140,9 milioni (da 90 a 160bps) e riguardano per 92,9 milioni la divisione Rpb (69,9 milioni), per 40,2 milioni (2,2 milioni) il wholesale banking e per 7,8mln (3,8mln) il leasing. Il contributo del portafoglio azionario, dopo aver fortemente subito l’impatto dalla crisi nei tre trimestri precedenti, torna positivo. In particolare: il concorso netto delle società del Principal Investing (“Pi”) è positivo per 50 milioni (a fronte di un contributo marginale o negativo nei precedenti tre trimestri e di un provento di 86 milioni nel 3°trim08) e riflette un apporto di Assicurazioni Generali per 58,9 milioni. Le svalutazioni delle attività finanziarie totalizzano 74 milioni e sono interamente imputabili agli automatismi contabili residuali sul portafoglio azionario Afs. Dopo tali rettifiche, ai valori del 30 settembre, la riserva da valutazione del patrimonio netto, anche in virtù della ripresa delle quotazioni di borsa, torna positiva per entrambi i comparti, l’azionario (133,1 milioni) e l’obbligazionario e altri titoli (39,9 milioni). L’utile netto si attesta a 200,6 milioni (negativi i precedenti tre trimestri, -35% nell’anno), dopo aver scontato le già riferite maggiori rettifiche su crediti e il più elevato carico fiscale (imposte cresciute da 46,6 milioni a 85,6 milioni) dovuto alla diversa composizione dei ricavi (maggiore proporzione di utili delle attività bancarie) e la indeducibilità ai fini Irap delle rettifiche su crediti. Sul piano patrimoniale, le principali voci riflettono da un lato la debolezza della domanda di credito delle imprese e delle famiglie e dall’altro la liquidità e solidità della banca: gli impieghi scendono lievemente (-2% a 34,6 miliardi) in misura pressoché uniforme nei comparti corporate (-2,3%) e retail (-0,7%) anche alla luce di una politica prudente di erogazione. L’attivo netto è stabile a 60,6 miliardi a seguito dell’incremento di titoli disponibili per la vendita, favorito dall’elevata raccolta di Chebanca! (7,3 miliardi nell’anno); la provvista è pressoché stabile a 52,8 miliardi (53,4 miliardi a giugno 09) e risulta maggiormente diversificata, essendo il 14% (12% a giugno 09) proveniente dal canale retail; il rapporto impieghi/depositi e quello patrimonio netto tangibile/attivo rimangono tra i migliori del settore (rispettivamente 0. 66x e 9%), confermando l’elevata solidità del gruppo; la patrimonializzazione migliora con il patrimonio netto che sale a 6,0 miliardi (5,7 miliardi a giugno 09) a seguito dell’emissione di azioni gratuite (cfr infra) il capitale sociale sale a 430,5 milioni ed è formato da 861. 058. 448 azioni da nominali €0,50 cadauna. Risultati divisionali Corporate & Investment Banking (“Cib”)- Si segnala la crescita di tutte le voci di ricavo rispetto allo scorso anno: margine di interesse (+8,9% da 93,9 a 102,3 milioni), commissioni (+67,7%, da 55,5 a 93,1 milioni) e proventi da negoziazione (+43,5% da 162,7 a 233,5, di cui rispettivamente zero e 163,5 milioni connessi alla sola attività di trading); rispetto al trimestre precedente sia i proventi da negoziazione che le commissioni sono in progressione di oltre il 20%, mentre il margine di interesse segna un’apprezzabile tenuta. Nell’anno i costi di struttura aumentano del 6,7% (da 71,5 a 76,3 milioni) esclusivamente per il maggior apporto del costo del personale (+10,4%, da 50,2 a 55,4 milioni) riferibile allo sviluppo internazionale, mentre nel trimestre la riduzione (-21%) è dovuta a fattori di stagionalità, incorporando il 2°trim. Una quota maggiore di retribuzione variabile. Le svalutazioni nette su crediti, pari a 48,0 milioni, segnano una importante crescita rispetto allo scorso anno (8 milioni), per il peggiorato profilo economico delle imprese, ma calano del 36% nell’ultimo trimestre non essendo stata registrata nel trimestre nessuna nuova partita deteriorata. Le svalutazioni su titoli scontano i già riferiti automatismi dei criteri contabili per 73,2 milioni (peraltro poco significativi), pur in presenza di una ripresa dei corsi nel trimestre. Gli aggregati patrimoniali mostrano una crescita del portafoglio titoli disponibili per la vendita (da 4,2 a 4,9 miliardi), mentre rimangono pressoché stabili tutte le altre voci: impieghi a clientela (da 26,3 a 26 miliardi), provvista (da 43,3 a 43,1 miliardi) e impieghi netti di tesoreria (invariati a 13,4 miliardi). Principal Investing (“Pi”)- Valore di mercato delle partecipazioni in ripresa dalla fine di Marzo 09: valore corrente a 4,1 mld (3,9 mld a settembre 09 e 3,0 mld a giugno 2009) La quota degli utili di competenza del periodo diminuisce da 88 a 54,5 milioni (–38,1%), saldo tra utili per 58,9 milioni su Generali (80,6 milioni) e perdite per 3,5 milioni su Rcs Mediagroup (8 milioni di utili). Retail & Private Banking (“Rpb”) - Il trimestre chiude con un utile di 3,3 milioni, in sensibile calo rispetto allo scorso anno (24,7 milioni) per effetto di maggiori svalutazioni su crediti (92,9 milioni contro 69,9 milioni), dei costi di Chebanca! (da 23,6 a 38,7 milioni) e del minor apporto del private banking (11,8 milioni contro 17,6 milioni). Il trimestre è comunque in ripresa- nonostante l’aumentato carico fiscale - rispetto ai precedenti due trimestri che erano stati negativi rispettivamente per 18 e 32 milioni: si assiste, infatti, ad un graduale miglioramento dei ricavi (+5%) che beneficiano della ripresa del margine di interesse e degli utili sul portafoglio titoli (26,2 milioni) di Chebanca! che compensano la debolezza delle commissioni del credito al consumo. Il calo dei costi del 10% nel trimestre (ma in crescita del 20% nell’anno) non è significativo per la stagionalità dei costi di Chebanca! ed il contenimento attuato nel private banking; stabili i costi nel credito al consumo in quanto la riduzione del costo del personale, possibile grazie alle sinergie da fusione, è compensata dai maggiori costi di recupero. Le rettifiche su crediti, in sensibile aumento nell’anno (+32,9%, da 69,9 a 92,9 milioni) sono in modesta riduzione nel trimestre; lo scenario atteso rimane difficile. Quanto ai dati patrimoniali: gli impieghi a clientela passano da 12,1 a 12 miliardi, di cui 8 miliardi rivenienti dal credito al consumo e 3,3 miliardi dai mutui ipotecari; i depositi della clientela Chebanca! aumentano da 6,2 a 7,3 miliardi; gli attivi gestiti/amministrati ammontano a 13,1 miliardi, di cui 8,1 miliardi per Cmb (8,1 miliardi) e 5,0 miliardi per Banca Esperia (4,3 miliardi). Credito al consumo - �� Nuova produzione in calo nell’anno (-15%) – a causa della domanda debole e della politica di erogazione più conservativa – ma in fase di stabilizzazione negli ultimi tre trimestri. I ricavi salgono del 2% nell’anno (margine di interesse +4%) ma scendono del 5% nel trimestre scontando la stagionalità delle commissioni. Rigoroso presidio dei rischi: costo del rischio elevato (420bps) ma in riduzione nel trimestre (440bps nel 2°trim. 09); permane difficile lo scenario atteso. Utile netto (3m) che risente della rilevanza delle rettifiche su crediti, non deducibili a fini Irap Retail Banking - Depositi Chebanca in crescita di 1,1 mld nel trimestre (a 7,3 mld). Ricavi triplicati nel trimestre (a 29m) grazie a: iniziale ripresa del margine di interesse (a 3m); Utili da negoziazione (a 25 m) legati all’investimento della liquidità; Costi in calo del 20% nel trimestre esclusivamente per fattori di stagionalità; Risultato netto negativo per 12m, in linea con la chiusura del 3° trim 08; In fase di studio nuovi prodotti. Private Banking - Masse gestite a 13,1 mld in crescita del 6% nel trimestre: Banca Esperia +16% a 5,0, con circa 0,5 mld di raccolta netta; Cmb stabile a 8,1 mld. Ricavi nel trimestre stabili a 26m (in calo del 28% nell’anno), a causa della più conservativa asset allocation e del minor margine di interesse di Cmb. Costi in riduzione del 12% nel trimestre. Utile netto a 12m (18m). La destinazione dell’utile netto di € 20. 807. 707,74 per € 4. 100. 278,30 alla “Riserva legale” e per € 16. 707. 429,44 alla “Riserva statutaria”, senza distribuzione di dividendo; le “Politiche di remunerazione dei dipendenti”. .  
   
 

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