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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Novembre 2009
 
   
  CONTO ALLA ROVESCIA VERSO COPENAGHEN: LA POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

 
   
  Strasburgo, 2 novembre 2009 - Il ´protocollo di Copenaghen´ dovrà sostituire quello di Kyoto a partire dalla fine del 2012. Per questo dal 7 al 18 dicembre si terrà nella capitale danese la più importante conferenza mondiale sul clima degli ultimi anni. La scorsa settimana un gruppo di deputati si trovava a Washington per incontrare i propri omologhi del Congresso, e nei prossimi giorni il Consiglio europeo deve decidere quanti soldi l´Europa mette sul tavolo per aiutare i Paesi in via di sviluppo. Mancano solo 40 giorni all´inizio della Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop15), ma restano molti punti di domanda sulle posizioni dei principali attori internazionali. L´unione europea, dopo aver adottato il pacchetto ´clima ed energia´, sta impiegando tutte le sue energie per mettere a punto una posizione comune da portare al vertice di Copenaghen, per stabilire quale aiuto offrire ai Paesi in via di sviluppo e per convincere i Paesi partner che un "new Deal" verde è quanto mai necessario. Se i primi due punti competono principalmente al summit europeo dei Capi di Stato e di governo del 29-30 ottobre, il Parlamento sta facendo la sua parte per persuadere i partner mondiali a presentare una posizione ambiziosa. Bene il Giappone, gli Usa devono mantenere le promesse - Apprezzamento per l´impegno del Giappone di ridurre le emissioni del 25% entro il 2020, pressione su Obama perché mantenga le promesse elettorali e su Cina, India e Brasile perché, anche loro, si sottomettano a obiettivi quantificabili e vincolanti. Questa settimana una delegazione parlamentare è a Washington per parlare di clima con i rappresentanti del Congresso e con le Ong americane. Un gruppo di 15 parlamentari (più altri 55, che si recheranno a Copenaghen a titolo personale o del loro partito) parteciperà alle riunioni della Cop15 anche se con lo status di osservatore. Impegni vincolanti per tutti - Il Parlamento vuole che l´Ue mantenga la sua leadership mondiale con una posizione ambiziosa nei negoziati. Obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni per i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, impegni concreti sull´aiuto ai Paesi poveri, e sanzioni per chi non raggiunge gli obiettivi: è quello che il Parlamento si aspetta dal vertice. Taglio delle emissioni del 25-40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020 per i paesi avanzati, e del 15-30% per i Paesi in via di sviluppo, propone la risoluzione adottata dalla commissione Ambiente del Parlamento in vista del vertice di Copenaghen, che verrà votata dall´aula in novembre. I deputati chiedono anche la revisione degli obiettivi ogni 5 anni, per adattarli alle nuove acquisizioni scientifiche, e chiedono di includere nell´accordo anche i settori dell´aviazione e del trasporto via mare, che devono avere obiettivi di riduzione obbligatori. E sufficiente sostegno economico - Aiuti "sufficienti, affidabili e prevedibili" sono imprescindibili per aiutare i paesi in via di sviluppo a mitigare e adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. La commissione Ambiente propone che l´Europa metta sul tavolo dei negoziati a Copenaghen almeno 30 miliardi di euro all´anno a partire dal 2020 per i Paesi terzi. Evitare il disastro - "Il mondo ha bisogno di un patto globale basato sulla solidarietà contro i cambiamenti climatici", ha detto il presidente della commissione Ambiente Jo Leinen (Germania, S&d) durante una discussione su clima e sviluppo in Aula, aggiungendo che "sarebbe un disastro se l´Europa arrivasse a Copenaghen senza una posizione unitaria sulla suddivisione del peso e l´aiuto ai Paesi poveri". Ma la soluzione non è semplice, perché diversi Paesi dell´est, capitanati dalla Polonia, hanno già fatto sapere di non aver nessuna intenzione di sobbarcarsi il peso dei Paesi in via di sviluppo in modo sproporzionato rispetto alle loro capacità, e hanno bloccato un accordo in seno al Consiglio dei Ministri dell´Economia, per rimandarlo all´incontro fra Primi ministri alla fine di questa settimana. .  
   
 

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