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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Novembre 2009
 
   
  PRESENTATO “DIGITAL AND TUSCAN HERITAGE”: SU WWW.DANTHE.IT UNA MINIERA DIGITALE C´È ANCHE IL DANTE “AMERICANO” NEL “DAN.THE” DIGITALE ESEMPIO AFFASCINANTE NEL RAPPORTO FRA CULTURA E TECNOLOGIE

 
   
  Firenze, 2 novembre 2009 - Non poteva chiamarsi altrimenti il repertorio on-line del patrimonio culturale digitale toscano presentato a Firenze, in occasione di “Dire&fare 2009”, come risultato di alcuni progetti promossi da Regione e ministero Beni Culturali. Si chiama “Danthe” (Digital and Tuscan Heritage) ed è una guida al patrimonio culturale digitale toscano: con un sistema realizzato da Micc (Media Integration and Communication Center dell’Università di Firenze) permette un accesso unificato e diretto a risorse distribuite su molti siti regionali e nazionali, seleziona e presenta un elevato numero di collezioni digitali relative a beni culturali toscani prodotte da archivi, biblioteche, musei, soprintendenze, università toscane. Infinite, cliccando su www. Danthe. It; le possibilità di ricerca e le opportunità sia divulgative che per specialisti. Non può mancare proprio Dante Alighieri: in una sezione sono, ad esempio, riunite le edizioni elettroniche delle sue opere in versione originale e anche con la traduzione (in inglese e americano: Nel mezzo del cammin di nostra vita, When I had journeyed half of our life´s way, Midway in the journey of our life). Nella sezione “interviste impossibili” il sociologo Giuseppe De Rita intervista Dante sulla … globalizzazione. E la vita di Dante è raccontata anche in versione multimediale. Si parte dalla lettera “A” con la collezione di “Abecedari” del Xix secolo (oltre 4300 pezzi conservati in Biblioteca Nazionale di Firenze) arrivando alla “V” con il “Vocabolario degli Accademici della Crusca” (l’edizione elettronica del grande vocabolario del 1612). Nel mezzo c’è di tutto, una autentica miniera digitale di informazioni: dalle quattro diverse edizioni del libretto di “Tosca” alla banca dati (“I luoghi della fede”) con oltre 2. 500 chiese, pievi, abbazie toscane; dalle quasi 200 schede sui teatri toscani alle ricostruzioni virtuali della Torre di Pisa (6. 400 foto e 50 schede di approfondimento); dalla banca dati sul cardinale pistoiese Giulio Rospigliosi (divenuto papa con il nome di Clemente Ix, ma anche raffinato librettista e appassionato di melodramma) alle 2 mila fotografie uscite sul settimanale di Mario Pannunzio, “Il Mondo” (compresi scatti di Robert Capa, Henry Cartier Bresson, Gianni Berengo). “Un esempio per molti aspetti affascinante e intrigante su come le nuove tecnologie possano essere di aiuto alla conoscenza sui beni culturali - sottolinea Paolo Cocchi assessore toscano alla Cultura – un enorme patrimonio facilmente accessibile, uno strumento di democrazia a disposizione di studiosi e di appassionati”. .  
   
 

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