Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
 
   
  AGRICOLTURA IN PUGLIA, A RISCHIO LA COMPETITIVITÀ DEI PRODOTTI

 
   
  Stefàno: “Mentre le Regioni mettono in moto tutte le energie possibili, il governo nazionale sembra sottovalutare il peso strategico del comparto”. “Sono preoccupato per il perpetuarsi di un atteggiamento di indifferenza del governo nazionale verso il comparto agricolo”. E’ il sentimento espresso dall’ assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, all’indomani della Commissione Politiche agricole nazionale, di cui è coordinatore, che si è tenuta il 28 ottobre a Roma. Commissione che ha dato l’ok ad alcuni provvedimenti legislativi, oggi in Conferenza Stato Regioni. “La preoccupazione non è solo mia – sottolinea Stefàno - ma unanime tra i colleghi della Commissione politiche agricole nazionale, per il quadro che si va delineando in relazione alla grave crisi del comparto agricolo, che non è una crisi solo pugliese, ma nazionale ed europea”. “Il Sistema delle Regioni, e tra queste la Puglia – prosegue - è fortemente impegnato a mettere in moto tutte le energie possibili perché questa crisi, che non trova precedenti negli ultimi cinquant’anni, non venga vissuta solo come una minaccia ma anche come opportunità. Il nostro impegno, però, rischia seriamente di non essere incisivo quanto vorremmo, perché il Governo italiano non ci è accanto. Anzi, al contrario di quello francese, non sembra avvertire allo stesso modo la complessità, la drammaticità e la pericolosità della difficilissima congiuntura che stiamo vivendo”. “Mentre il Governo francese, infatti, - aggiunge Stefàno - intelligentemente vara un Piano straordinario per arginare gli effetti della crisi stanziando 650 milioni di euro come sostegno eccezionale dello Stato e un miliardo di euro in prestiti agevolati, quello italiano, non solo non prende esempio dai colleghi d’oltralpe ma, se si osservano i primi indirizzi del progetto di legge finanziaria, non sembra orientato a prevedere i provvedimenti e le risorse necessarie, che pure la nostra Commissione ha più volte suggerito di adottare. E ciò conferma l’impressione che il governo nazionale sottovaluti il peso strategico del settore primario”. “Nel progetto di legge finanziaria infatti- sottolinea ancora Stefàno- non c’è traccia delle risorse necessaria al finanziamento del Fondo di solidarietà per le calamità; mancano gli interventi a sostegno dell’accesso al credito, dell’estensione del credito d’imposta per le nuove assunzioni in agricoltura, per l’acquisto di macchinari e attrezzature agricole; non si legge una ipotesi di moratoria sui contributi Inps e sulle procedure esecutive in corso; vengono cancellate le agevolazioni contributive per le imprese agricole che operano nelle aree montane e svantaggiate; non ci sono agevolazioni fiscali sulle accise del gasolio per le coltivazioni sotto serra e per l’acquisto e la rivalutazione dei terreni agricoli; non sono previsti investimenti a favore dell’imprenditoria femminile e giovanile, come pure sono inesistenti i provvedimenti a favore dell’internazionalizzazione ed è del tutto dimenticato il rifinanziamento del Piano irriguo nazionale”. “Questo quadro – sottolinea - ci fa concludere che mentre il Governo francese considera l’agricoltura un settore portante per il Sistema Paese, per il Governo italiano, invece, l’agricoltura non è tra le priorità della sua politica. Con il rischio che alle risorse assolutamente insufficienti per contrastare efficacemente i disagi contingenti e al conseguente ritardo di ammodernamento del sistema, si aggiunga la perdita di competitività dei nostri prodotti rispetto a quella di Paesi che, con lungimiranza, adottano oggi misure straordinarie per allentare la morsa inesorabile della crisi”. “Eppure – conclude Stefàno - nei nostri rispettivi territori, come pure qui in Puglia, abbiamo riscontrato la volontà e la determinazione dei nostri agricoltori e dei nostri produttori di rimboccarsi le maniche e di impegnarsi a fondo per uscire dal buco nero dell’attuale situazione. Ma, lo diciamo amareggiati sebbene non rassegnati, a questa volontà ad oggi ancora non corrisponde quella del Governo nazionale”. .  
   
 

<<BACK