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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Novembre 2009
 
   
  LA CITTÀ DI LEGNANO OMAGGIA CARLO ZAULI, UNO DEI PIÙ IMPORTANTI SCULTORI DEL NOVECENTO.

 
   
  Milano, 3 novembre 2009 - A Palazzo Leone da Perego infatti verrà installata - per la prima volta dopo vent´anni - “La Grande Natura”, opera monumentale e di grande impatto che l´artista ideò e creò appositamente per la Xi Quadriennale di Roma del 1986, all´interno delle iniziative di Sale, che vedono negli spazi espositivi cittadini le mostre di Sebastian Matta (Palazzo Leone da Perego), Aligi Sassu e Enrico Savi (Castello visconteo). Per Enrico Cozzi, assessore alla Cultura di Legnano “l´omaggio a Zauli rientra nella attività di ricerca e riscoperta che la nostra amministrazione ha svolto in quasi un decennio di mostre ed eventi culturali. Da sempre, infatti, è stata nostra prerogativa cercare di studiare e valorizzare l´opera di autori significativi ma di nicchia. Dopo le mostre di Ipousteguy e l´omaggio a Broggini, esporre un lavoro così importante di Zauli dimostra la nostra attenzione per la grande storia della scultura europea”. L´opera sarà presentata al pubblico, a Palazzo Leone da Perego, mercoledi 11 novembre, ore 21. 00, nel corso di una conferenza con Flavio Arensi, direttore di Sale, e Flaminio Gualdoni, curatore del volume monografico “Carlo Zauli, scultore”. Nella monografia dedicata a Carlo Zauli, pubblicata da Silvana editoriale in occasione della personale che la scorsa primavera la Fondazione Palazzo Bricherasio e la città di Torino hanno dedicato all´artista, Flaminio Gualdoni analizza e contestualizza, in una nuova e più ampia prospettiva storico-critica, l’opera di una delle personalità artistiche preminenti della scultura italiana del secondo novecento. Il volume “Carlo Zauli, scultore”, è arricchito da storici saggi critici integrali di Giorgio Cortenova, Davide Lajolo e Claudio Spadoni, nonché da un’inedita sezione di fotografie d’arte del fotografo Antonio Masotti che raccontano più di 20 anni dell’artista Carlo Zauli. Già in passato Sale ha ospitato all´interno delle sue esposizione opere di grandi maestri. In primavera, durante la monografica dedicata a James Ensor, infatti, sono state presentate tre incisioni inedite e una scultura di Luigi Broggini. Inoltre, la città è stata negli anni arricchita della presenza di alcune opere di scultori contemporanei, dal grande “Ciclista” di Aligi Sassu, al “Martire” di Ettore Greco fino agli “Angeli” di Ugo Riva, lavori tuttora visibili. L’esposizione dell’opera “La Grande Natura”, che rimarrà in mostra nei giardini di Palazzo Leone da Perego per alcuni mesi, manifesta, anche al semplice passante, l’apice della maturità scultorea dell’artista, intrisa di pura poesia visuale della forma. L’opera è sensuale, effusione di un’erotica in cui la “natura” emerge “non come ispirazione, ma identificazione ed epifania della naturalità della materia e della forma”. Carlo Zauli è considerato indiscutibilmente una delle figure eminenti della scultura italiana del secondo novecento. Dopo aver vinto negli anni cinquanta i principali riconoscimenti dedicati all’arte ceramica, dai cui codici formali ben presto si distacca, inizia un percorso evolutivo che lo condurrà, già sul finire degli anni sessanta, ad esprimere pienamente la propria vocazione scultorea. In questi anni matura il proprio linguaggio artistico, intriso di atmosfere informali intrecciate ad una armoniosa ma dirompente “naturalità”: sono gli anni di un crescente successo internazionale. Dal 1958, anno nel quale sono realizzati i grandi altorilievi per la reggia di Baghdad e il Poligrafico di Stato del Kuwait, vede la propria fama crescere continuamente, fino a spingersi, tra gli anni settanta ed ottanta, a tutta l’Europa, il Giappone, l’America del Nord, dove realizza esposizione e colloca opere in permanenza. Carlo Zauli è nato nel 1926 a Faenza, dove è scomparso nel 2002. Le sue opere sono presenti oggi in più di quaranta musei in tutto il mondo. L´iniziativa legnanese nasce da una collaborazione con la Galleria Bianconi di Milano e il Museo Carlo Zauli di Faenza. .  
   
 

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