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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Novembre 2009
 
   
  LA FORZA DELLA NATURA SCULTURA E PITTURA DI FEDERIGO INNOCENTINI 5 – 13 NOVEMBRE 2009, FIRENZE, CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA

 
   
  Firenze, 5 novembre 2009 – Il palazzo del Consiglio regionale della Toscana, a Firenze, ospita la mostra personale di Federigo Innocentini. Dal 5 al 13 novembre, nella cornice di Palazzo Panciatichi, nel centro storico fiorentino, saranno esposte opere di scultura e pittura dell´artista toscano, che ha fatto della natura la sua principale fonte di ispirazione. Nato a Montepulciano ma residente da molti anni a Firenze, Innocentini ha scelto i paesaggi naturali della Maremma toscana per la realizzazione delle sue opere. L´artista presenta un dualismo della rappresentazione, che sfocia da una parte in piccole sculture dalle forme semplici e pulite, dall’altra nella pesante materia grezza che appare in tutta la sua consistenza. Nel complesso la mostra evidenzia una grande passione per la lavorazione della materia naturale, da cui l´artista prima si lascia affascinare per poi trovarne una forma e plasmarla. L´esposizione si inaugura il 5 novembre (ore 17. 00) con la partecipazione del Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Angelo Pollina, e della critica d´arte, Martina Altigeri. La forza della natura - E’ la natura la principale fonte di ispirazione di Federigo Innocentini. Sul greto di fiumi, in vecchie cave, lungo percorsi campestri, l’attenzione di questo artista si posa su pietre di varia forma e dimensione. Sono pietre spesso indefinite nella struttura e nei colori, ma nella mente dello scultore già assumono una precisa configurazione e, con pochi tocchi, sono pronte a diventare opere d’arte. La capacità dell’artista sta proprio in questo: la natura lo stimola e la creatività è subito pronta a cogliere questi suggerimenti e a mettersi in moto. I lavori di Innocentini sono sculture eleganti e appena accennate. Come nei “Prigioni” di Michelangelo, anche qui, in dimensioni ridotte, volti e figure dai contorni studiati sembrano uscire con impegno dal blocco lapideo. I dettagli e lo sviluppo dei particolari non sono immediatamente riconoscibili nella materia grezza, ma ad uno sguardo fermo e attento pian piano si dipaneranno davanti profili ricercati e le movenze di varie figure. Le realizzazioni di Innocentini non sono costruzioni forzate, ma come egli stesso ama definirle, “sono creazioni nate direttamente dalla natura”. La mano dell’artista, se pur lieve, c’è comunque. Si nota nei leggeri interventi di lavorazione, nell’estrapolazione di forme e, soprattutto, nella ricercatezza dei colori che vanno a impreziosire le pietre. Sì, molte delle sculture dell’artista sono rivestite dalle tinte: neri, rossi diaspro, verdi serpentini. Non c’è forzatura anche nella scelta delle gradazioni tonali, che sembrano attingere tutta la loro bellezza proprio dai colori della natura e assegnano alle pietre lavorate un aspetto curioso e al tempo stesso più raffinato. E, come emblemi, questi sassi ornati sono collocati su piedistalli e basi squadrate. L’attenzione che ha lo scultore verso la materia ruvida e informe si ritrova anche nelle opere pittoriche. Al centro delle composizioni si ritrovano le tanto amate pietre, piccole e appena lavorate, ma incastonate come gioielli. Tutto intorno si fa spazio invece la massa cromatica, distribuita con energia sulla spessa tela. Il supporto del quadro è consistente, spesso arricchito da strati ulteriori di juta, sabbie e polvere di gesso che assegnano un aspetto massiccio e vigoroso. In questi lavori si apprezza il dualismo della rappresentazione: da una parte la piccola scultura dalle forme semplici e pulite, dall’altra la pesante materia grezza che fa venire voglia di toccarla in tutta la sua consistenza. Questa mostra cerca di mettere in risalto la grande passione dell’artista verso la lavorazione della materia naturale. Scegliere le pietre e poi tirare fuori da queste varie figure è un’opera impegnativa e che richiede attenzione. Niente è lasciato all’improvvisazione: l’artista osserva, si lascia affascinare e poi dà forma alle bellezze della natura. .  
   
 

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