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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Novembre 2009
 
   
  I CENTRI STORICI E LE ATTIVITA’ ECONOMICHE E’ NECESSARIO UN RIEQUILIBRIO DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI

 
   
  Venezia, 5 novembre 2009 - L’assessore regionale alle politiche dell’economia, Vendemiano Sartor, è intervenuto ieri a Venezia al convegno “I centri storici e le attività economiche: strategie ed esperienze di rivitalizzazione integrata”, promosso da Indis-unioncamere nell’ambito di Urbam Promo 2009. “Per quanto riguarda la rivitalizzazione dei centri storici - ha ricordato Sartor – la Regione del Veneto ha sempre avuto molta attenzione politica, sia per l’aspetto normativo, sia per quello incentivante. Già la legge 15 sul commercio – ha proseguito – prevedeva all’interno dei centri storici la possibilità di apertura per la grande distribuzione in deroga alla programmazione regionale per quanto riguarda le grandi superficie di vendita. Tale possibilità è tutt’ora oggetto di confronto, ma anche di accordi con le associazioni di categoria e le associazione dei comuni per la sua estensione non solo nelle zone A, ma anche attraverso il concetto di città consolidata nelle zone B e anche nelle zone C1. Attraverso questa possibilità e in linea con quanto previsto dal recente Piano Casa, in particolare per quanto riguarda il recupero e il riordino urbanistico, intendiamo rivitalizzare attraverso l’offerta commerciale e dei servizi. All’azione legislativa – ha proseguito Sartor – è collegato il Piano Triennale 2008-2010 che ha visto una disponibilità di risorse di oltre 13 milioni di euro per il primo biennio e per il 2010 una disponibilità di altri 7 milioni destinati a tre linee: due per progetti coordinati tra comuni e commercianti per migliorare non solo l’aspetto ambientale, ma anche iniziative di promozione territoriale coordinata. Una terza linea riguarda invece azioni specifiche per i comuni dei territori montani che sono a rischio spopolamento. Si tratta di un’azione complessiva finalizzata a riequilibrare l’interno e l’esterno delle città, perché il proliferare di attività commerciali in aree esterne ha prodotto un degrado dei centri storici. Non più possibile che qualsiasi dismissione di attività produttive manifatturiere nelle aree industriali porti ad un’automatica trasformazione dei fabbricati in attività commerciali”. .  
   
 

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