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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Novembre 2009
 
   
  26 RASSEGNA DEL CICLO ITINERANTE L’ARTE CONTEMPORANEA NELLE ANTICHE DIMORE CATALOGO EDITO DA GABRIELE MAZZOTTA

 
   
   Milano, 9 novembre 2009 - Ideato da Giulia Sillato nel 1994, l’Evento, a carattere itinerante, è giunto alla sua 26a Edizione, in uno splendido salotto nel cuore di Milano: il Museo d’Arte e Scienza a Palazzo Bonacossa in Foro Bonaparte, di fronte al Castello Sforzesco. L’evento ha sostato in 25 siti monumentali, tra i più antichi e prestigiosi d’Italia, sulla base di una ricerca storico-critica dell’autore, che da numerosi anni sta indagando sui caratteri semiologici del ciclo storico-artistico “Antico” — “Moderno”. In tale ambito ella esamina, da un lato, le possibilità espressive dell’Arte Contemporanea Italiana attraverso una rassegna, appunto, di opere, non figurative, di autori viventi, individuati in ambito nazionale tra i più validi professionisti del settore; dall’altro, la storia e il destino della sede ospitante: in questa occasione è stata eseguita un’indagine, inedita, relativa a Palazzo Bonacossa in Foro Bonaparte, sede, in parte, del Museo d’Arte e Scienza. Se del napoleonico Foro esistono numerose pubblicazioni, di Palazzo Bonacossa sono valsi finora solamente radi cenni e pertanto la pubblicazione risulta unica sulla piazza editoriale. Coniugare Architettura antica con Pittura e Scultura di età contemporanea è possibile in forza della loro “reciprocità semantica”, conseguente alle comuni origini linguistiche, realtà, questa, introdotta dalle Avanguardie Europee del Novecento, la cui eredità, tutta italiana, si è cercato di vagliare nel corso di queste esposizioni. Il Museo D’arte E Scienza, che ospita la mostra, contiene in sé tutte le componenti elencate. Tipico museo germanico, volto all’analisi didattica dei manufatti storici, ha organizzato la sua esposizione permanente secondo tre direttrici tematiche e visive: 1. Analisi didattica delle opere tra le più eccelse della storia dell’Arte mondiale: Leonardo quindi, artifex di punta del Rinascimento milanese, che proprio nelle stanze del frontestante Castello Sforzesco conobbe momenti di grande creatività artistica e tecnologica. 2. Analisi scientifica di oggetti d’Arte e d’Arte Applicata, mirata ad accertarne l’autenticità. 3. Collezioni d’Arte Africana, costruite pezzo per pezzo dal fondatore medesimo, Gottfried Matthaes, proveniente da Dresda, città nel cuore d’Europa, già teatro dei primi movimenti culturali di portata rivoluzionaria, dall’Espressionismo (Die Brücke) all’Astrattismo (Vasilij Kandinskij). Ambientare in tale contesto una mostra d’Arte Contemporanea, soprattutto se italiana, significa prendere in considerazione le radici europee dell’espressione artistica nazionale, attualmente vigente, che non vuole necessariamente “sovvertire” o “capovolgere”, a rischio di “prendere altre strade”, ma rielaborare naturalmente secondo una nuova sensibilità estetica, assolutamente in linea con la contemporaneità e i suoi mezzi di comunicazione. Edito da Mazzotta, il catalogo, con la fotografia di Carlo Bruschieri, inizia con un saggio sulla storia e il destino di un palazzo in Foro Bonaparte, prosegue con una carrellata fotografica delle opere esposte in mostra e con la documentazione biografico-critica degli artisti presenti alla ventiseiesima Edizione, chiudendo con il percorso, fotograficamente documentato, delle venticinque Rassegne finora realizzate. In occasione delle celebrazioni culturali per l’anno di Leonardo, si è proceduto nell’installazione di una “grande carta”, in cui L’ultima Cena leonardesca è stata sottoposta a un processo di destrutturazione del linguaggio pittorico e ricomposizione del medesimo secondo ottiche concettuali: l’insieme, molto interessante e soprattutto inedito e originale, si presenterà arditamente, in tale occasione, al giudizio del pubblico. L’evento vuole inserirsi nel dibattito artistico internazionale, quale piattaforma di ricerca e riflessione sull’attualità storica della Pittura e della Scultura, e relative trasformazioni, che vengono indagate scientificamente, istituendo, l’autore, raffronti e comparazioni necessarie all’evoluzione di un’indagine, convinta che il contributo italiano alle Avanguardie Storiche del Novecento non sia stato del tutto esaminato. .  
   
 

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