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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Novembre 2009
 
   
  MERCATO E SVILUPPO TEMA DI UN DIBATTITO ALL’ASCOM DI VICENZA: SI’ ALLA LIBERALIZZAZIONE MA GARANTIRE IL CONSUMATORE

 
   
  Vicenza, 10 Novembre 2009 - “Nel commercio la questione di un equilibrio, sia per quanto riguarda nuove aperture di attività, sia per quanto riguarda gli orari, è in discussione da tempo, con l’obbiettivo non tanto di liberalizzare il mercato, quanto di migliorarlo con la condivisione di tutti i soggetti in causa”. Lo ha sottolineato l’Assessore alle Politiche economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, intervenuto ieri al Convegno “Mercato, Bolkestein e sviluppo” tenutosi ieri a Vicenza per iniziativa dell’Ascom locale. All’incontro vicentino sono anche intervenuti, tra gli altri, l’Assessore regionale all’Urbanistica e Politiche per il Territorio, Renzo Marangon e il Segretario Generale alla Programmazione della Regione, Adriano Rasi Caldogno. Al centro del dibattito la direttiva comunitaria 2006/123 relativa ai servizi nel mercato interno, la cosiddetta Direttiva servizi o Direttiva Bolkenstein, che dovrà essere recepita dagli stati dell’Unione entro il 28 dicembre 2009. Se, infatti, - è stato sottolineato dagli organizzatori – i principi espressi dalla Direttiva sono noti e chiari, non altrettanto può dirsi degli scenari che attendono l’intero settore del terziario di mercato. Le discipline del commercio e del turismo, infatti, sembrano destinate ad una nuova valutazione, che, nell’ottica di una semplificazione delle procedure di accesso alle attività economiche, potrebbe comportare anche una ridotta incisività degli strumenti di programmazione ed uno svilimento del potere di governo del territorio. Nel suo intervento l’Assessore Sartor ha tranquillizzato la platea sottolineando, che se è lo stato centrale a dover recepire la Direttiva, saranno poi le Regioni ad applicarla, essendo questa materia di totale competenza regionale. E per quanto riguarda il Veneto – ha precisato – sono già in discussione alcuni strumenti previsti dalla Direttiva, nella realizzazione dei quali saranno ampiamente garantiti sia gli operatori, sia i consumatori. Mi riferisco – ha proseguito – sia agli orari e alle nuove aperture, sia allo Sportello Unico, già in fase avanzata e sul quale stiamo lavorando in collaborazione con le associazioni di categoria e con i Comuni, con l’obiettivo di semplificare al massimo le procedure burocratiche e i passaggi amministrativi”. E riferendosi alla questione apertura nel suo complesso, Sartor ha ribadito che è limitativo pensare ad una secca contrapposizione tra piccoli e grandi, perché la questione esiste anche tra tipologie merceologiche. “Infatti – ha precisato – la saturazione di mercato in alcuni settori sconsiglia tutti, piccoli e grandi, a nuove aperture o a prolungamenti di orario. La questione non è quindi quella di liberalizzare, ma di migliorare l’offerta senza intaccare le singole attività, dando nel contempo al consumatore tutte le garanzie per quanto riguarda la qualità del servizio. E’ necessaria – ha concluso Sartor – una scelta di programmazione che riguarderà anche la programmazione del territorio e che non può che essere una scelta politica e non tecnica, parte alla quale spetterà l’applicazione di quanto programmato”. Da parte sua l’Assessore Marangon, nel riprendere il tema della semplificazione amministrativa e della sburocratizzazione, ha ricordato la recente legge regionale a sostegno del settore edilizio, più nota come “piano casa”. “Approvando questa legge – ha ricordato – abbiamo fatto una rivoluzione copernicana, riducendo al massimo l’iter burocratico richiesto ai cittadini e alle imprese per applicare la norma. E’ sufficiente, infatti, la sola Dichiarazione Inizio Attività – Dia – per poter iniziare i lavori sulla propria abitazione, avendo così tempi certi per la loro esecuzione. Vedete – ha concluso Marangon – non è detto che la semplificazione amministrativa o la riduzione dei vincoli porti, come qualcuno sostiene, all’anarchia o al caos, anzi è vero il contrario. Lungaggini e passaggi burocratici, i troppi vincoli di vario genere, molto spesso generano meccanismi che consentono con più facilità di aggirare le stesse norme”. .  
   
 

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