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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Novembre 2009
 
   
  TRENTO: CRISI, DALLA TERAPIA D´URTO ALLA STRATEGIA D´USCITA

 
   
  Trento, 18 novembre 2009 - La situazione dell´economia trentina, le misure adottate per fronteggiare la crisi e, soprattutto, il futuro della politica industriale in Trentino. Questi i tre aspetti toccati da Alessandro Olivi, assessore all´industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento nella relazione che ha introdotto - oggi pomeriggio, nella sala Winkler di piazza Dante - i lavori del tavolo per la valorizzazione delle politiche industriali. Di seguito, nel dettaglio, i passaggi più significativi della relazione dell´assessore Olivi. La Situazione Economica - Dal punto di vista delle dinamiche occupazionali, ha esordito Olivi, nei primi sei mesi del 2009 si rileva un miglioramento: rispetto al primo semestre del 2008, prosegue la crescita dell’occupazione e, seppur di poco, diminuisce anche la disoccupazione. In valori, la prima arriva a toccare quota 228. 600 lavoratori, mentre i disoccupati calano di 500, attestandosi nei primi sei mesi del 2009 poco sopra le 8. 000 unità. Nei primi sei mesi del 2009 il tasso di occupazione sale dal 66,2% al 66,6%, mentre quello di disoccupazione cala di tre decimi di punto portandosi al 3,4%. "Queste dinamiche appaiono ancor più soddisfacenti - sottolinea Olivi - se si considera che nel medesimo intervallo il tasso medio di occupazione nel Nord-est diminuisce di quasi un punto percentuale (dal 67,8% al 66,9%), mentre quello di disoccupazione sale dal 3,7% al 4,5%". Tuttavia, a crescere nella prima parte del 2009 è la sola occupazione del terziario (+6. 300 unità). Prosegue invece la caduta di lavoratori nel secondario: circa 2. 200 lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo del 2008, di cui 1. 800 attribuibili al comparto delle costruzioni e «soltanto» 400 all’industria manifatturiera. Le assunzioni registrate nel primo semestre 2009 subiscono una forte riduzione rispetto allo stesso periodo del 2008: da un totale di 63. 222 nel 2008 si passa alle 54. 790 del 2009, per una perdita di 8. 432 assunzioni, corrispondente a una diminuzione del 13,3%. La riduzione di assunzioni nel secondario è dovuta principalmente al manifatturiero, per 2. 731 assunzioni in meno, ma in misura significativa anche alle costruzioni (-1. 102 assunzioni) e alI’estrattivo (-208 assunzioni); anche in valori percentuali il calo più marcato è quello del manifatturiero (-39%), ed è invece sotto la media del settore quello nelle costruzioni (-22,0%). Tuttavia, l’attenuazione dell’andamento negativo nel secondo trimestre fa sperare in qualche spiraglio di ripresa in particolare nei comparti turistico-alberghiero e delle costruzioni. La Cigs (Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria) continua a rappresentare un dato non allarmante, reagendo timidamente alla crisi. Per quanto riguarda il primo semestre, l’Istituto di previdenza ha concesso complessivamente circa 138. 000 ore, meno delle 192. 000 che erano state autorizzate nella prima parte del 2008. Soltanto il comparto poligrafici e carta ha registrato un aumento di richieste in questo periodo, a fronte di una generale diminuzione di tutti gli altri. Per quanto riguarda la mobilità, l’andamento delle iscrizioni nel corso dei primi nove mesi dell’anno conferma lo stato di difficoltà che sta attraversando anche il sistema trentino (3. 989 iscritti, con un aumento di 1. 219 unità rispetto a settembre 2008: +44%). Non va peraltro dimenticato, ha aggiunto Olivi, per un inquadramento "storico" dei ragionamenti, che la struttura dell´occupazione nel secondario appare sostanzialmente stabile da almeno un quarto di secolo: nel 1982, ad esempio, avevamo in Trentino 57 mila addetti nel secondario, di cui 32 mila nell´industria; nel 2007 gli addetti erano saliti a 63 mila, di cui 33 mila nell´industria. Quanto alla Cigs, anche rapportando ad anno i valori rilevati ad oggi, "notiamo come questo ammortizzatore sia su livelli lontani da quelli raggiunti nei primi anni Ottanta. Basti pensare che nel 1985 furono autorizzate 7,5 milioni di ore di Cigs!" L´assessore ha poi analizzato i dati sull´economia: "in chiusura di un primo semestre del 2009, iniziato con valori decisamente allarmanti, la congiuntura economica esibisce dati sempre negativi ma meno di quanto lo fossero ad inizio d’anno. L’indagine della Camera di Commercio, evidenzia, per il periodo aprile-giugno, cali di valore del 15,7% nella produzione e del 15,4% nel fatturato, rispetto al medesimo periodo del 2008. La diminuzione ha riguardato tutti i settori, con la sola eccezione dei servizi alle imprese e ha colpito di più il trasporto merci, l’industria manifatturiera, il commercio al dettaglio e le costruzioni. Continuano a soffrire di più i settori considerati più dinamici e avanzati, mentre tengono in misura maggiore quelli più tradizionali". Per quanto riguarda la situazione delle aziende, le crisi aziendali rimangono circoscritte a situazione puntuali. "In sintesi - ha detto Olivi concludendo la prima parte della sua relazione - la crisi si fa sentire, anche se i dati, per il momento, delineano un quadro in chiaroscuro, che appare nel complesso non drammatico. Nei prossimi mesi è presumibile un appesantimento della situazione, specie sul profilo occupazionale, che il sistema locale potrà affrontare, grazie alle sue riconosciute potenzialità". Le Misure Adottate Per Fronteggiare La Crisi - "La manovra anticongiunturale della Provincia ha attenuato gli effetti della crisi in modo sensibile, come dimostrano i recenti confortanti dati sull’occupazione e sul gettito fiscale locale. Nella misura in cui fatturato e liquidità sono subito apparse come le due emergenze principali, la Provincia ha cercato subito di dare risposte se non decisive certamente molto concrete, attraverso i mutui di riassetto finanziario per le imprese". Alla fine, con questa misura d´emergenza - una delle più forti per numero di imprese coinvolte - saranno state accompagnato 3. 200 imprese per seicento milioni di mutui. L´altro specifico intervento «anticrisi» è il cosiddetto «Fondo Olivi» volto alla difesa dell´occupazione di medie e grandi aziende con significativi cali di fatturato. È un intervento finanziariamente importante (16 milioni di euro stanziati - comprendendo i 3 milioni aggiuntivi che la Giunta provinciale si appresta a prelevare dal Fondo di riserva anticrisi) che ha visto 83 richieste, 77 accolte, 9. 633 dipendenti coinvolti e 8. 742 quelli con prospettiva di mantenimento del posto di lavoro. Per quanto invece riguarda gli incentivi a sostegno della domanda di investimento, si è registrata una sostanziale tenuta delle richieste, in tutti i settori economici, tra il primo semestre 2008 e il primo semestre 2009). Qui probabilmente si raccoglie il risultato del maggior sostegno accordato nel 2009 agli investimenti a priorità generica, in tutti i settori (10% per le medie imprese e 15% per le piccole imprese, rispetto al 7,5% originariamente stabilito). Va segnalato - come sintomo positivo - che nel 2009 sono stati siglati 8 accordi per attività sostitutive, che vedono coinvolti a regime 472 lavoratori. Olivi ha poi affrontato le azioni a favore del contesto. "Su questo versante diamo conto di un´azione molto efficace e di dimensioni importanti. Pur trattandosi di interventi non nuovi, come l´acquisizione al patrimonio pubblico di strutture produttive e di partecipazioni azionarie, ovvero azioni di animazione economica, essi sono stati riorientati a fini recessivi. Si noti che il piano triennale 2008-2010 di Trentino Sviluppo raggiunge l´entità di 453 milioni (l´anno scorso arrivava a 241 milioni)" La Politica Industriale In Prospettiva - L´assessore ha ribadito la necessità di "una vigile attenzione sulla concreta evoluzione della crisi". E ha detto: "per la politica industriale il presente è il momento di raccordo fra la «terapia d’urto», volta ad arginare i pesanti effetti della crisi, e la «strategia d’uscita», orientata al rafforzamento strutturale del tessuto economico. Il bilanciamento delle due prospettive dell’azione pubblica non potrà non tener conto della concreta evoluzione congiunturale, tenendo pronti gli strumenti per entrambe le finalità". Una doppia constatazione ci conforta, ha aggiunto Olivi: "anzitutto le misure attuate dalla politica economica provinciale. La grande concretezza degli interventi di emergenza, aggiunti al costante sostegno assicurato ai progetti aziendali, alla finanza d’impresa, all’innovazione, e ad un flusso massiccio di investimenti pubblici, hanno di certo fornito un energico supporto al rafforzamento della base produttiva. La seconda nota positiva deriva dalle potenzialità del sistema, che oggi più che mai appaiono al tempo stesso la ragione e l’effetto delle politiche suddette. Nonostante le immancabili situazioni di difficoltà puntuale e il generale clima di incertezza, una sostanziale «tenuta» degli equilibri socio-economici suffraga la convinzione che il sistema trentino abbia in sé le risorse imprenditoriali ed istituzionali per affrontare anche le ventate più gelide della stagione economica". Ne deriva che questo è anche il momento di "concepire interventi non ripiegati esclusivamente sulla crisi, ma attenti agli aspetti strutturali del sistema. Poiché questi ultimi rappresentano il vero problema della «ripartenza», questa attenzione è anche la logica portante della manovra finanziaria per il prossimo anno". E sulla manovra così si è espresso l´assessore provinciale all´industria: "Non viene riproposto alcuno specifico stanziamento per le due azioni che hanno connotato l’originale e tempestiva risposta «trentina» alla crisi: i mutui di riassetto finanziario e il cosiddetto «fondo Olivi» visti come contributi straordinari a sostegno di progetti di riorganizzazione aziendale per la salvaguardia dell’occupazione. Interventi certo efficaci e pienamente motivati in un contesto recessivo, per dare alle imprese di maggiori dimensioni più forti ragioni di radicamento sul territorio, con un non illusorio ritorno in termini di coesione sociale, perdono infatti di senso man mano che ci si allontana dall’epicentro della crisi. Ciò non significa che la relativa strumentazione normativa non possa essere riattivata a fronte di specifiche e motivate esigenze, cui si potrà peraltro far fronte attraverso le risorse già assegnate nel corso del 2009. Un «minibando» Fondo Olivi sul 2010 potrebbe rimettere a disposizione delle imprese ulteriori 1-2 milioni di euro in aggiunta ai 16 milioni indicati in precedenza". Ecco invece, ricorda Olivi, che "l´obiettivo del riposizionamento competitivo del sistema imprenditoriale torna ad ispirare la politica di bilancio, secondo le linee di importanza del «Patto per la qualità sociale, per la qualificazione delle spese correnti e per la creazione di valore con azioni di sistema tra la Provincia autonoma di Trento, le parti sociali ed economiche» proposto in occasione della manovra finanziaria del governo provinciale. E saranno "le politiche d’incentivo il principale arbitro di questa tensione riformatrice" ha detto Olivi, secondo linee strategiche oggi ribadite. Perché "l’obiettivo ultimo ed unificante della manovra finanziaria per il 2010 non può che essere uno: la competitività del sistema in tutte le sue declinazioni". Olivi ha quindi delineato come si intenda rafforzare l’efficacia del sistema provinciale degli aiuti alle imprese. Lo farà agendo su tre livelli. Le clausole sociali. "Nonostante le non concordi opinioni su questi vincoli atipici, non piegati alle logiche di mercato, oggi, in periodo di crisi, la comunità si sta invece rendendo conto della loro importanza. Per questo le «clausole sociali» continueranno a rappresentare il primo baluardo dell’efficacia delle politiche d’incentivazione, nella speranza, tutt’altro che infondata, che le potenzialità del sistema economico le rendano di fatto superflue. Sarà tuttavia studiata la possibilità di spingere le clausole sociali verso obiettivi più coerenti con i nodi attuali del sistema. I fini dell’agevolazione, rispetto all’impresa. "Immaginiamo fin d’ora di superare la logica dei vincoli, evitando di appesantire i procedimenti concessori, puntando invece su ragionate verifiche ex post circa gli esiti del progetto agevolato rispetto allo sviluppo aziendale, non già per confermare o meno gli aiuti già concessi, quanto piuttosto per discriminare il futuro accesso a nuovi canali agevolativi. Le procedure. "Per evitare che un eccessivo automatismo si ripercuota negativamente sulla selettività, stiamo studiando lo sdoppiamento dei canali agevolativi, dedicando le procedure «a sportello», che rappresentano l’orgoglio della nostra politica degli incentivi, per l’insita snellezza procedurale, alle sole iniziative prioritarie, e prevedendo per le altre procedure a «bandi», in grado di selezionare maggiormente le risorse disponibili". Sburocratizzazione - "La nuova Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche - ha ricordato Olivi - ha prontamente assorbito la mole di lavoro attribuita, in sintonia con le esigenze di tempestività della manovra anticrisi. Con l’A. P. I. A. E. Stiamo creando un polo di specializzazione tecnica in grado di seguire l’evolversi dell’economia e delle politiche europee, semplificando le procedure, e coordinando a livello intersettoriale gli aiuti alle imprese, per provvedere poi ad un effettivo controllo di efficacia. Favoriremo anche la libera scelta dell’organismo istruttore (confidi o banche) da parte delle imprese istanti, dopo un ulteriore periodo di «rodaggio» (la scadenza delle convenzioni è stata infatti allineata alla data unica del 30 giugno 2011). Accompagneremo poi, attraverso il fondo per la finanza d’impresa, la storica trasformazione dei tre confidi provinciali in intermediari vigilati dalla Banca d’Italia, cui la Provincia guarda infatti con notevole interesse, consapevole che l’assoggettamento degli enti di garanzia alle nuove regole selettive dell’attività bancaria, alla lunga, risulterà benefico per tutto il sistema imprenditoriale. Sarà inoltre introdotta a breve la possibilità di presentare le domande di contributo in via telematica, e saranno ridotte al minimo le istruttorie per il sostegno di iniziative già positivamente valutate dalle banche". Trentino Sviluppo - "Le linee riformatrici fin qui enunciate - ha detto Olivi - intercettano l’operatività di Trentino Sviluppo, nel suo poliedrico ruolo di braccio operativo della politica economica provinciale. Un ruolo che a sua volta presenta almeno tre aspetti: gestore di politiche di sistema; erogatore di servizi alle imprese; modello di snellimento amministrativo. Sotto il primo profilo, Trentino Sviluppo, soprattutto attraverso il ricorso allo strumento del leaseback su importanti compendi industriali e con l’apprestamento di aree produttive, si sta rivelando un formidabile strumento della politica economica in chiave antirecessiva. I relativi piani d’intervento hanno in effetti raggiunto un volume originariamente imprevisto, anche rispetto alle forme innovative di reperimento delle risorse. Lo strumento del leaseback, di evidente impatto in periodo di bassa congiuntura, dovrà gradualmente essere riportato al suo originario significato di intervento straordinario, avente il fine complementare ma non secondario di ampliare il controllo della proprietà pubblica su compendi immobiliari strategici per un razionale utilizzo del territorio a fini produttivi. I nuovi indirizzi impartiti dalla Giunta provinciale ridisciplinano invece la tipologia di intervento più problematica, per l’esposizione a rischio della finanza pubblica: le partecipazioni azionarie, che sempre più dovranno avvicinarsi alla logica dell’investitore privato. Stiamo perciò approfondendo la praticabilità di un nuovo regime di aiuti, da condividere con la Commissione europea, per l´attivazione di un fondo misto, in cui i privati conferiscano una quota significativa delle risorse, combinando i fini della politica economica con un minimo di garanzia di ritorno degli investimenti azionari. Sarà anche valutata l’opportunità di una gestione separata degli interventi a finalità turistica". Finanza d’impresa - L´ultimo aspetto toccato dall´assessore Olivi. "Uno dei momenti nevralgici dell’intervento provinciale a favore dell’economia, nell’attuale contesto, è il rafforzamento patrimoniale delle imprese. La Provincia sosterrà sia l’apporto di capitale da parte di terzi (private equity) sia l’apporto di nuove risorse da parte del proprietario. Un´impresa ben capitalizzata dispone infatti di più risorse per la propria attività e soprattutto per gli investimenti, senza essere oberata dagli oneri finanziari; è un´impresa pronta a crescere, protagonista ideale di quel «patto per la produttività» che con la manovra finanziaria 2010 abbiamo proposto. L´aiuto della Provincia abbatte il costo degli interessi passivi del prestito, fino ad un massimo del 15 per cento che le aziende potranno richiedere fino alla primavera 2010 (sei mesi dalla pubblicazione della delibera, in corso). Per questo intervento si è infatti scelta la forma «a bando», mettendo a disposizione un plafond di mutui pari complessivamente a 100 milioni di euro. "In prospettiva - ha concluso Olivi - contiamo infine di realizzare un più stretto raccordo fra politiche industriali e del lavoro, per sostenere le soluzioni organizzative aziendali premianti rispetto alla partecipazione dei lavoratori alla vita dell´azienda; alla solidarietà fra lavoratori; alla formazione continua. Su queste importanti prospettive di intervento, intendiamo aprire specifici momenti di approfondimento e confronto". .  
   
 

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