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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Novembre 2009
 
   
  FOODINVEST, LA POSIZIONE DELLŽASSESSORE AL LAVORO FABIO BADIALI.

 
   
  Ancona - I lavoratori Foodinvest, azienda non piu` in produzione in quanto dichiarata fallita dallo scorso gennaio, hanno usufruito complessivamente di diciotto mesi di cassa integrazione straordinaria (Cigs). Dopo i primi dodici mesi di Cigs ottenuti, infatti, il sedici aprile 2009 e` stato siglato un accordo per la proroga della Cigs di ulteriori sei mesi, in quanto cŽerano prospettive di ricollocazione, anche se parziale, dei lavoratori da parte di Ortofrost srl che ha cominciato ad assumere dalle liste di mobilita` in cui i lavoratori, dietro loro richiesta, erano stati collocati. Una volta iscritti nelle liste di mobilita` - legge 223/91 - potranno ricevere lŽindennita` per 2 -3 - 4 - 5 anni a seconda dellŽeta` anagrafica. Nella zona ex Casmez, infatti, la durata della mobilita` e` di un anno in piu` di cio` che accade nelle altre provincie della Regione (in cui la durata e` 1 -2- 3- 4- anni). In sostanza, nella malaugurata ipotesi che non trovino una ricollocazione, i lavoratori Foodinvest saranno coperti da ammortizzatori sociali da un minimo di 42 mesi ad un massimo di 78, a seconda dellŽeta` di ciascun lavoratore. Gli ammortizzatori sociali in deroga vengono gestiti attraverso un Tavolo Regionale ad hoc, da me presieduto e composto da tutte le parti sociali, nessuna esclusa. Con lŽaccordo del 30 Marzo 2009 il tavolo, come e` naturale ed ovvio in quanto completamente sprovvisti di coperture, ha deciso di destinare le risorse degli ammortizzatori sociali in deroga ai lavoratori delle imprese con meno di 15 dipendenti. I lavoratori di queste non hanno alcuna protezione se non lŽindennita` di disoccupazione, quando ne raggiungono i requisiti, che arriva ad un massimo di dieci mesi ed e` meno conveniente della cassa. Dal 1 Gennaio al 31 Dicembre 2009 secondo gli accordi raggiunti nellŽambito del Tavolo le imprese con meno di 15 dipendenti possono usufruire di 4+1+1 mesi di cassa integrazione in deroga fino ad un massimo di sei. Un lavoratore di tali aziende, quindi, potrebbe arrivare al massimo ad una copertura di sedici mesi se la sua azienda artigiana e` iscritta ad un ente bilaterale che ha le risorse per cofinanziare lŽoperazione, puo` ottenere altri tre mesi. Un totale, quindi, massimo di 19 mesi di copertura, ben diverso dai 78 citati nel caso Foodinvest. Ora, ferma restando la solidarieta` e lŽimpegno ed anche la comprensione verso tutti i lavoratori che perdono il lavoro, la Regione e tutte le parti sociali non possono creare le condizioni per un trattamento differenziato tra gli stessi lavoratori. Gia` la normativa nazionale ha diverse lacune, che con il massimo sforzo stiamo cercando di colmare. Infatti per la prima volta tutti i lavoratori marchigiani dipendenti avranno un minimo di copertura per affrontare le difficolta` dovute alla crisi. Il cinque novembre scorso, ho portato comunque la questione Foodinvest allŽattenzione del Tavolo sugli ammortizzatori sociali in deroga, erano presenti anche il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Celani e il vicesindaco del Comune di San Benedetto, Di Francesco. Le parti sociali esaminata la problematica hanno espressamente ritenuto non ci fossero le condizioni per accettare la richiesta dei lavoratori Foodinvest Verde Srl, ritenendo ingiustificato creare un precedente in quanto tante altre aziende nelle stesse condizioni potrebbero avanzare le stesse richieste. Infatti, se e` vero che le risorse assegnate alle Marche sono adeguate alle esigenze, e` altrettanto vero che non sarebbero sufficienti a coprire tutti i lavoratori marchigiani per un numero di mesi pari a quello a cui gia` adesso i lavoratori Foodinvest hanno diritto. Infine faccio notare che la vicenda Foodinvest e` gia` stata da me direttamente illustrata alla segreteria di Bersani, che ringrazio vivamente per lŽinteressamento, spiegando le ragioni per cui il Tavolo regionale ha ritenuto di non accettare la richiesta. Va infine sottolineato che situazioni come Sadam, Merloni, Palmera e, perche` no, Alitalia vengono definite con accordi nazionali su fondi nazionali oppure per le loro caratteristiche o dimensioni usufruiscono di normative speciali, sempre nazionali. Non voglio assolutamente fare polemica, ma cercare di costruire, Regione Marche in prima fila, Governo nazionale, enti locali e organizzazioni sindacali e imprenditoriali insieme, quelle condizioni indispensabili per creare nuova occupazione che possa riassorbire i lavoratori che purtroppo oggi si vedono estromessi dal mondo del lavoro. E proprio per il Piceno ci stiamo impegnando al massimo, perche` tra Governo nazionale, Regione Marche e Regione Abruzzo si firmi quanto prima lŽaccordo di programma che porti sul territorio della provincia di Ascoli le risorse necessarie a nuovi investimenti e occupazione. .  
   
 

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