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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Novembre 2009
 
   
  MOSTRA GIUSEPPE FLANGINI. LA MEMORIA SI FA ARTE - PALAZZO DELLA CULTURA CATANIA 20 NOVEMBRE - 8 DICEMBRE 2009

 
   
  Catania, 19 novembre 2009 - Giuseppe Flangini. La memoria si fa arte è il titolo della mostra allestita nelle sale del Palazzo della Cultura, ex Palazzo Platamone, a Catania dal 20 novembre all’8 dicembre, a cura di Antonio D’amico. L´evento è promosso dall´Assessorato alla Cultura della Città di Catania con la fattiva collaborazione dell’Associazione Culturale Flangini e dell´Associazione Culturale Dietro le Quinte. Con questa mostra, che conta circa 40 opere su tela e una selezione di disegni, il Comune di Catania rende omaggio a Giuseppe Flangini, illustre Maestro del novecento che, italiano di origine, fu europeo per formazione, cultura e frequentazioni. Se infatti tra le amicizie e conoscenze italiane vanno annoverati, tra gli altri, Arturo Martini, Pio Semeghini, Carlo Carrà, Aligi Sassu, Giuseppe Migneco, fra le frequentazioni artistiche all’estero si possono certamente menzionare gli incontri e i colloqui con James Ensor a Ostenda. Non a caso, l’esposizione fa seguito a un fitto elenco di manifestazioni dedicate a Flangini all’estero, in Belgio, Lussemburgo, Francia, Austria, da importanti sedi e musei: dal Musée Historique di Lewarde - Lille al Palazzo Imperiale di Innsbruck fino alle recentissime mostre a Marsiglia e Nizza, intervallate da antologiche italiane, tra cui quella al Complesso del Vittoriano a Roma promossa nel 2008 dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano diretta dal Prof. Strinati. La selezione delle opere esposte a Catania, con prestiti anche dall’estero, è arricchita da materiale d’archivio, fotografie, bozzetti, lettere autografe, messe a disposizione dalla Raccolta Flangini. Il percorso espositivo nella sua globalità documenta la dinamicità artistica di Giuseppe Flangini che tra Verona, Milano e la Francia riesce a rappresentare nella sua arte non una semplice dichiarazione sensoriale, ma anche un interessante sguardo su ciò che lo circonda. Seppure la sua sia una poetica costellata da un’aura sognante e quasi metafisica, sospesa nel tono bruno e denso dei colori, magicamente orientata alla meditazione attraverso figure che vibrano in paesaggi notturni o sul far della sera, Flangini guarda comunque il contesto a lui più vicino come da una lente di ingrandimento che fissa ricordi e memorie. Non tanto e non solo memorie personali, ma soprattutto quelle di una generazione che ha vissuto due guerre mondiali e le trasformazioni della società da una realtà pre-industriale agli esordi della post-industrializzazione. La memoria, così facendo, nelle opere di Giuseppe Flangini diviene arte da tramandare, ricordare e percepire in tutta la sua essenza. La mostra al Palazzo della Cultura di Catania presenta una serie di temi, dalle marine che qui vogliono essere un omaggio a una città di mare, quadri di figure che segnano l´inizio del suo percorso attraverso una figurazione intensa e solidamente tracciata in volti dai sentimenti leggibili con evidenza. Il silenzio di Cecilia, l´anzianità di nonna Adelaide, e i valori eticamente sani che trasmettono questi quadri, sono la memoria semplice e fondante di una società che oggi cerca punti di riferimento e che Flangini e la sua generazione avevano ben chiara. La veduta di Piazza delle Erbe a Verona con i tanti mercanti rammenta la tradizione del lavoro e la parte vera della società. Ora quella vita è arte in Giuseppe Flangini, ma è anche specchio nel quale, grazie a queste opere, possiamo "rifletterci " per trarne insegnamento. Infine i minatori, con quanto dal punto di vista sociale contengono, rimandano alla forza del quotidiano e alla fatica dell´esistere: oggi più che mai la memoria si fa arte! Catalogo “Giuseppe Flangini”, a cura di Antonio D’amico, introduzione di Claudio Strinati, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Flangini, Editrice Bocca, Milano 2009. Pagg. 210, formato 25,5x28,5 cm. Con 64 illustrazioni a colori e più di 1000 in bianco e nero, rilegatura brossura cucita filo refe. Biografia L’artista Giuseppe Flangini nacque a Verona il 12 ottobre 1898. Iniziò presto la professione di insegnante che continuò anche dopo il suo trasferimento a Milano, avvenuto nel 1944. Fino a quel momento Flangini fu, per così dire, polivalente: pedagogo o insegnante, commediografo, pittore, disegnatore, dotato di uno strano potere in ogni campo si cimentasse. Poi la pittura prevalse, ma rimasero svegli in lui, non separati né addormentati, gli interessi multipli, la cultura indeterminata (G. Altichieri). La sua prima esposizione fu quella, significativa per il clima culturale del periodo, organizzata dalla Società di Belle Arti a Verona nel 1921. Da quell’anno partecipò a tutte le più importanti manifestazioni artistiche nazionali, tra le più prestigiose la Quadriennale d’Arte di Roma e le mostre tenute dal 1948 al 1961 al Palazzo della Permanente di Milano. A Milano insegnò fino al 1950: in seguito lasciò la scuola e si dedicò completamente alla pittura, avviando scambi epistolari e animate discussioni a Milano, al Centro Artistico San Babila di Corso Venezia con Lilloni, De Rocchi, Labò, Bartolini, Contardo Barbieri e a Forte dei Marmi con Carlo Carrà. I suoi viaggi all’estero erano iniziati nel 1922, ma divennero presto annuali pellegrinaggi alla ricerca dei luoghi che avevano ispirato impressionisti ed espressionisti. Durante una delle permanenze estive a Ostenda aveva stretto amicizia con Ensor con il quale, in numerose occasioni, si trovò a discutere d’arte. Gli ultimi anni di Flangini, dal 1959 al 1961, furono caratterizzati dalla nascita di un nuovo e felice cromatismo riconducibile alle esperienze dei Fauves e di Vlaminck in particolare. Ma nell’agosto 1961 Flangini, a seguito di una breve malattia, morì improvvisamente a Verona. Negli anni successivi sono state allestite circa quaranta esposizioni, in Italia e all’estero, per ricordare la figura e l’opera del maestro. Le più recenti sono quelle tenute al Complesso del Vittoriano di Roma, al Palazzo Imperiale di Innsbruck, al Centre Historique Minier in Francia, a Le Bois du Cazier in Belgio, alla Fondazione Stelline di Milano e a Palazzo Te di Mantova. Un riconoscimento importante è stata la nomina, da parte del Ministero degli Affari Esteri, a rappresentare dell´arte italiana in Belgio in occasione della manifestazione internazionale Europalia 2003 Italia. .  
   
 

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