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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Novembre 2009
 
   
  CRPO: BROCHURE PER LE DONNE SU COME USCIRE DALLA VIOLENZA

 
   
  Trieste, 19 novembre 2009 - Un libretto di facile lettura per dire a tutte le donne che "Il silenzio è il tuo nemico. Uscire dalla violenza si può", proprio come recita la brochure che la Commissione regionale pari opportunità (Crpo) ha presentato a Trieste ieri pomeriggio e si accinge a fare altrettanto nelle sale dei Consigli provinciali di Gorizia ( giovedì 19 novembre), Udine (martedì 24 novembre)e infine Pordenone (mercoledì 25 novembre), quando si celebrerà la giornata internazionale per l´eliminazione della violenza sulle donne. Pensato come un vademecum a scopo pratico - ha spiegato la presidente della Crpo, Santa Zannier -, il libretto evidenzia in modo chiaro e sintetico il problema degli abusi e dei maltrattamenti fisici, psicologici e sessuali subiti dal mondo femminile fuori e dentro le mura domestiche, di ogni classe sociale e di ogni fascia di età. Ecco, allora, prima l´esposizione dei dati salienti inerenti il problema, poi i consigli su come agire: se l´aggressore ti ha provocato lividi e ferite, vai al pronto soccorso dove ti sarà rilasciato anche un certificato medico; se hai bisogno di ascolto, recati in un centro antiviolenza che ti darà consulenza psicologica ma anche legale, nel rispetto della tua privacy, mentre con il tuo consenso ti aiuteranno a segnalare il tuo caso alle forze dell´ordine, al medico o ai servizi sociali comunali. Ma soprattutto puoi utilizzare il numero gratuito 1522, attivo 24 ore su 24, da chiamare se hai subito una violenza ma anche se hai assistito ad un tale atto. Troppi i casi di abusi subiti dalle donne quotidianamente senza che ne veniamo a conoscenza o che facciamo finta di non sapere - ha scritto il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia, Edouard Ballaman, nella nota recapitata agli intervenuti in quanto assente per impegni precedenti. Questa pubblicazione, azzeccata sin dal titolo, è la strada giusta affinché gli uomini capiscano che non è tollerata alcuna forma di violenza; auspico che sia tradotta in molte lingue e sia diffusa tra le donne immigrate nella nostra regione, ciò affinché vengano a conoscenza dei loro diritti. A fargli eco, l´unico consigliere regionale presente, ovvero Edoardo Sasco, a detta del quale dove ci sono donne si lavora con più concretezza e voglia di fare. Un auspicio anche da parte sua: che il ruolo delle donne sia sempre più valorizzato e questo a beneficio di tutti. Il nostro Paese - ha detto - è indietro in molti campi, e mi pare indietro anche su questo particolare tema. Una frase mi ha colpito in particolare - ha aggiunto la presidente Zannier parlando della giornata internazionale del 25 novembre e di come sia nata - ed è che lo stupratore non bussa, ha le chiavi di casa. Partendo, quindi, da questa affermazione forte abbiamo realizzato la brochure e il desiderio è che sia distribuita nelle scuole, negli studi dei medici di base, ovunque si possa avere un´influenza sul comportamento delle persone. Molte le riflessioni che sono seguite, tra cui quelle dell´assessore Pari opportunità del Comune di Trieste che ha parlato di pudore, tra le donne, a denunciare gli abusi subiti perché cresciute con l´idea che i panni sporchi si lavano in famiglia, e che ha fatto poi un appello alle mamme: cominciamo come madri - ha detto - a insegnare ai nostri figli maschi il rispetto della donna come persona, è il primo passo affinché non ci sia il bullismo tra i ragazzi. E di problema culturale che deve essere affrontato a partire dalle scuole elementari ha, in seguito, parlato la rappresentante della Commissione pari opportunità della Provincia triestina. Ciò avviene nei Paesi scandinavi - ha reso noto - dove alle bambine vengono forniti esempi femminili vincenti. Da noi, invece, mancano sempre i fondi. E non si è sottratto ai dati neppure il comandante del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Trieste, dal quale si è appreso che in Italia tutte le tipologie degli omicidi sono in diminuzione tranne quella dell´omicidio tra le mura domestiche (uno su tre). Come forze dell´ordine possiamo fornire aiuto - ha aggiunto -, ma abbiamo bisogno che ce lo chiedano. Ed ecco i dati riportati nella pubblicazione della Crpo, riferiti al Friuli Venezia Giulia anno 2008: 740 donne hanno contattato un centro antiviolenza, 556 delle quali sono seguite da uno di questi centri. Sempre guardando a queste ultime, le italiane sono le più numerose (423 contro 133 straniere); 299 hanno tra i 25 e i 44 anni, 157 tra i 45 e i 64 anni; 245 sono coniugate, 125 sono nubili e 90 sono separate; 318 sono occupate, 51 sono casalinghe e 96 sono disoccupate. Guardando alla tipologia della violenza, 477 è psicologica, 380 è fisica, 293 è economica, 133 sessuale. Quanto agli autori, sempre in riferimento ai 556 casi seguiti, 236 donne hanno denunciato il coniuge, 131 l´ex, 69 il convivente, 16 il padre, 15 il fidanzato e altrettante un figlio, 7 la madre e 2 il fratello, 52 altre persone. Dato utile, gli indicatori di pericolo, a cominciare dalla percezione che una donna può provare di essere, appunto, in pericolo, passando alla gelosia ossessiva e possessiva del partner, ad atti precedenti di violenza inclusa quella sugli animali domestici, fino all´uso di alcool e/o sostanze stupefacenti. .  
   
 

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