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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Novembre 2009
 
   
  ACCESSO AL CREDITO E PROGETTI D´AREA PER SUPERARE LA CRISI LA REGIONE TOSCANA TROVERÀ I SOLDI PER I PROGETTI DI RILANCIO CONDIVISI»

 
   
  Firenze, 19 novembre 2009 - “Per i finanziamenti a pioggia non c’è un euro, ma per sostenere chi presenta un progetto condiviso da imprese e enti locali per rendere più competitivo il distretto, i soldi la Regione li trova”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Claudio Martini ieri mattina a Santa croce, concludendo l’incontro del tavolo di crisi, a cui erano presenti gli amministratori locali della zona del cuoio, le associazioni dei produttori e le organizzazioni sociali. Dopo la visita al nuovo stabilimento della Biokimica il presidente ha partecipato all’incontro sulla situazione economica del distretto industriale di Santa Croce che il sindaco Osvaldo Ciaponi ha definito “gravissima”. In questi ultimi mesi, ha aggiunto il sindaco, “si registra la chiusura o il ridimensionamento di numerose aziende, la caduta dei livelli occupazionali, difficoltà crescenti nel ricorso al credito, una crescita esponenziale dei costi di depurazione a carico della aziende”. E i dati confermano la gravità della situazione: nei primi tre mesi del 2009 le concerie hanno visto crollare gli ordini esteri del 33%, il ricorso alla cassa integrazione è aumentato, nel corso dell’ultimo anno, del 550% e gli iscritti nelle liste di mobilità sono cresciuti del 68%. Il presidente della Regione concludendo i lavori si è soffermato su quattro punti: il credito, il patto di stabilità, il tubone e il progetto d’area. Il credito. “La Regione e gli Enti locali – ha detto Martini - devono favorire un confronto diretto tra imprese e banche. Solo attraverso un dialogo si possono superare le attuali difficoltà. Se non si sblocca questa situazione si rischia di far saltare quelle imprese maggiormente esposte sul fronte degli investimenti, cioè proprio quelle più dinamiche. E ciò va evitato. Ma su questo tema occorre chiamare ad un maggiore impegno anche il governo nazionale”. Il Patto di stabilità. “Abbiamo chiesto – ha aggiunto - un allentamento del patto di stabilità ed il governo ci ha concesso di dirottare il nostro piano di stabilità verso gli Enti locali per un importo di 100 milioni con cui i Comuni possono effettuare pagamenti verso i fornitori o fare investimenti già cantierabili. Si tratta di una boccata d´ossigeno importante, da utilizzare velocemente”. Il tubone. “Questo – secondo il presidente - èun investimento strategico per l’intero distretto e non deve trovare intoppi né accumulare ritardi. Perciò non si deve perdere tempo. La Regione si assume l’onere di realizzare, coinvolgendo tutti gli enti interessati, verifiche trimestrali per fare il punto sul suo avanzamento e rimuovere eventuali intoppi che si presentano”. Il progetto d’area. “Forse siamo arrivati – ha concluso Martini - alla fine del primo tempo della crisi, quello della caduta libera, e adesso sembra si apra la fase della risalita. Ma quanto tempo servirà per tornare ai livelli del 2007? Voglio dire che l’onda lunga della crisi deve ancora passare. Prevedo un 2010 ancora difficile. In questo periodo dobbiamo continuare ad incrociare due linee di azione: una generale, che rivolta all’intera regione; l’altra che preveda iniziative specifiche, legate alle singole situazioni, diverse distretto per distretto. Per questo vi dico che se in Regione arriva un progetto per il rilancio della competitività del distretto condiviso da tutti, imprese ed enti locali, la giunta si impegna a trovare le risorse necessarie per finanziarlo” .  
   
 

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