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Notiziario Marketpress di
Lunedì 23 Novembre 2009 |
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RINNOVABILI SOTTO ACCUSA: APER DIFENDE LA DIGNITA’ DEL SETTORE
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Milano, 23 novembre 2009 – La cronaca degli ultimi giorni ha visto produttori di energia da fonti rinnovabili al centro di un’importante vicenda giudiziaria. Una nota trasmissione televisiva ha inoltre accusato i produttori eolici di sperpero di denaro pubblico per costruire impianti che, una volta realizzati, non funzionano Questi gli ultimi atti di una azione mediatica che ultimamente, invece di sostenere lo sviluppo virtuoso delle fonti rinnovabili tende a criminalizzarne la crescita con insinuazioni e notizie molto spesso false sui reali impatti ambientali ed economici del settore. “Facciamo chiarezza – dichiara Roberto Longo, presidente di Aper. Ricordiamo innanzitutto che oggi il sistema di incentivazione delle Fer in Italia si basa sul premiare la quantità di energia effettivamente prodotta dall’impianto. In altre parole, senza la produzione di energia non c’è incentivo da riscuotere. Non basta quindi costruire l’impianto per rientrare dell’investimento, è fondamentale che funzioni e che produca!” La vicenda giudiziaria, poi, riguarda la concessione dei finanziamenti pubblici relativi alla legge 488 per lo sviluppo industriale del meridione. Non ha pertanto nulla a che vedere, nello specifico, con lo sviluppo del settore delle rinnovabili e dell’eolico in particolare, né è attinente alla concessione delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione degli impianti e, per quanto riguarda le accuse mosse a Oreste Vigorito – conclude Longo - ci auguriamo che tutto si chiarisca al più presto e gli esprimiamo la nostra solidarietà umana” “E’ necessario - conclude Longo – che le istituzioni escano finalmente allo scoperto facendo chiarezza sulla cattiva informazione per ristabilire in maniera referenziata una comunicazione chiara e non fuorviante da cui emergano i vantaggi ambientali ed economici della crescita delle rinnovabili che sono alla base della volontà, condivisa a livello europeo, di promuoverne lo sviluppo”. . |
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