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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  FVG: ILLUSTRATI DUE PROGETTI DI LEGGE SU APICOLTURA

 
   
  Trieste - Un provvedimento che disciplinasse e promuovesse, anche prendendo spunto dalle novità legislative statali, l´apicoltura c´era già. L´aveva presentato la Giunta del Friuli Venezia Giulia di Illy, era stato approvato dalla Commissione, aveva ottenuto il via libera dall´Ue, ma poi era decaduto viste le elezioni anticipate. Adesso l´Esecutivo Tondo lo ripropone, senza sostanziali modifiche, anche se dovrà ripercorre nuovamente l´intero iter di approvazione. Sovrapponile al progetto di legge della Giunta la proposta firmata da Giorgio Venier Romano (Udc) e Roberto Novelli (Pdl). A illustrare i due provvedimenti, lo stesso presidente della Ii Commissione consiliare Maurizio Franz (Ln). Intanto, però, qualche numero: secondo i Consorzi apistici provinciali in Friuli Venezia Giulia operano circa 1. 400 apicoltori (erano 2 mila nel 1985) che detengono oltre 25 mila alveari (dati 2007). La produzione di miele è intorno alle 300 tonnellate all´anno (pochissimo il polline e la pappa reale). Negli ultimi due anni i Consorzi hanno segnalato una perdita di circa il 30-40% di api all´anno (anche se poi gli apicoltori provvedono al loro reintegro). Il numero delle colonie negli ultimi 20 anni è costante, nonostante l´uso incontrollato di fitofarmaci e l´alterazione dell´ambiente. Studi recenti hanno quantificato il lavoro dell´ape: mantenendo la biodiversità e con l´impollinazione, al mondo agricolo produce redditi pari a circa 10 miliardi di euro, 100 volte più di quanto non si guadagni vendendo miele, cera, polline, propoli e pappa reale. E´ bene ricordare che senza insetti impollinatori oltre 20 mila specie di piante scomparirebbero. Queste le premesse che hanno portato ai 19 articoli del testo della Giunta e di quello dei due consiglieri che, innanzitutto, riconosce l´importanza dei quattro Consorzi provinciali cui si è aggregato l´80% degli apicoltori del Friuli Venezia Giulia. Ciò consente agli stessi Consorzi di attivare una capillare assistenza tecnico-sanitaria su tutto il territorio grazie a una figura specifica, gli esperti apistici, sui quali la norma punta molto per elevare ulteriormente le qualità dei prodotti frutto della fatica di questi insetti: per questo viene previsto che siano in possesso del diploma e che abbiano superato un corso di apicoltura della durata non inferiore a cento ore (tra parte teorica e pratica) e che, successivamente, frequentino corsi di aggiornamento. Tutto sotto l´ombrello organizzativo dei Consorzi incaricati anche della formazione professionale della maggior parte degli apicoltori della regione. A ciò collabora anche il Laboratorio apistico regionale, istituito alla facoltà di agraria dell´università di Udine, che rimane il riferimento scientifico per eccellenza. Sono altri due i compiti dei Consorzi: essere informati dell´ubicazione, della consistenza e del trasferimento degli alveari (e di questo verranno incaricate le Commissioni provinciali), e gestire, anzi incentivare la pratica del nomadismo che consente di spostare le api in zone non sfruttate. Comunicazioni che vanno girate alla Regione, alla Provincia e all´Azienda sanitaria. Un altro articolo prevede che, accanto a quello nazionale, il settore si doti pure di un programma regionale triennale che stabilisca gli obiettivi e le modalità di concessione dei finanziamenti che andranno stornati alle Province. Risorse che serviranno a stimolare lo sviluppo e le dimensioni delle aziende e a favorire l´ammodernamento delle attrezzature (il che vuol dire migliorare la qualità dei prodotti). A vigilare sul rispetto della norma saranno le Province e le Aziende sanitarie, a queste ultime il compito pure di sanzionare. La norma prevede anche il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari tossici per le api durante la fioritura delle piante, mentre un decreto della Giunta ogni anno aggiornerà le tecniche per prevenire i danni causati alle api anche al di fuori del periodo di fioritura dei frutteti e delle altre colture. .  
   
 

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