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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  INCONTRO A VERBANIA PER LE PROVINCE ALPINE DI BELLUNO, SONDRIO E VCO. A DICEMBRE UN TAVOLO TECNICO PER AVANZARE PROPOSTE A ROMA SUL TEMA DELLA COMPARTECIPAZIONE FISCALE E RICONOSCIMENTO DI ZONE FRANCHE MONTANE

 
   
  Verbania, 24 novembre 2009 - Un incontro che segue quello dello scorso agosto e precede – quello più tecnico – già fissato per metà dicembre. Le tre Province alpine di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola sono tornate a confrontarsi con la riunione tenutasi il 20 novembre a Verbania. Un gemellaggio tra realtà territoriali molti simili per dimensioni, densità demografica, caratteristiche geografiche, geomorfologiche e fisionomia socio-economica: piccole, periferiche, montane, transfrontaliere. Elementi che rappresentano criticità ma anche in fondo un buon potenziale che si vuole mettere a frutto ottenendo dallo Stato centrale il mantenimento sul territorio di parte delle risorse prodotte. Un principio che stamani è stato ribadito dal Presidente della Provincia veneta Gianpaolo Bottacin, dall’Assessore della Provincia lombarda Costantino Tornadù (intervenuto in rappresentanza del Presidente Massimo Sertori) e dal Presidente del Vco Massimo Nobili. “Ci accomunano molte problematiche – ha dichiarato Nobili – ma anche la determinazione a perseguire obiettivi nel solco del federalismo amministrativo. L’incontro tecnico che terremo nelle prossime settimane è un primo passo per strutturare proposte concrete, plausibili e dettagliate da inoltrare al Governo anche in vista della definizione del Codice delle Autonomie. Tra i punti che affronteremo in quell’occasione ci sarà un primo studio per la richiesta di riconoscimento di Zone Franche Montane, ambiti provinciali in cui alle piccole aziende vengano concessi sconti fiscali e ai suoi enti locali particolari contributi sulla falsariga delle Zone Franche Urbane, riconosciute dall’Unione Europea su indicazione statale” spiega il Presidente del Vco. “Vogliamo difendere il territorio e la popolazione di montagna. La Provincia di Sondrio è come il Vco un territorio segnato dalla presenza di grandi centrali idro-elettriche. Un impatto ambientale che – commenta l’Assessore a Bilancio, Affari Istituzionali, Cultura e Istruzione della Provincia di Sondrio Tornadù - si è attutito nel tempo perché è ormai una presenza storica; ma mentre un tempo questo voleva dire per gli abitanti occupazione, negli ultimi anni le opportunità di impiego e reddito si sono andate riducendo perché molto del sistema viene controllato dall’esterno. E’ per questo che rivendichiamo il diritto della montagna di autofinanziarsi, trattenendo localmente l’utile che proviene da una sua risorsa quale l’acqua”. Si punta a poter nuovamente beneficiare di una legge dello Stato che riconosca alle tre Province l’incasso diretto dei canoni idrici. Va detto tuttavia che le due ‘consorelle’ già attualmente possono vantare rapporti con le rispettive Regioni che assicurano loro per questa voce un introito pari a 12 milioni di euro (Belluno), 8 milioni (Sondrio). E’ noto come per il Vco questa sia quantificata in 5 milioni di euro, scemati d’importo negli ultimi anni fino all’1,5 milioni stabiliti per il 2009, ad oggi non ancora assegnati dalla Regione Piemonte. “Il ‘pressing’ congiunto sul Governo ha intanto fruttato un suo primo risultato – ha voluto rimarcare il Presidente della Provincia di Belluno Bottacin – ovvero l’assegnazione di una parte dell’addizionale sul consumo energetico industriale superiore ai 200 kilowatt, che per noi significano 2,5 milioni di euro l’anno. Questo mette in evidenza come si ottengano risposte positive rapportandosi con Roma in modo unitario e determinato, come un gruppo di lavoro con le idee chiare che conosce in modo approfondito quello di cui parla. Ed è per questo che il prossimo passo sarà quello di elaborare delle simulazioni numeriche che raffigurino concretamente a quali compartecipazioni fiscali possiamo ambire all’interno di un quadro di federalismo amministrativo”. 2,4 milioni all’anno l’introito di Sondrio sul consumo energetico oltre i 200 kilowatt; solo 65. 000 euro per il Vco. “Una cifra sulla quale vogliamo indagare perché la presenza industriale in queste due Province non è quantitativamente lontana dalla nostra e dunque c’è qualcosa che non si spiega. Una tendenza numerica che si riscontra anche in un´altra Provincia piemontese che è Vercelli, dove ci si attesta sui 59 mila euro” puntualizza il Presidente Nobili. Alla domanda dei giornalisti su quale sia la posizione delle tre Province in merito alla legge varata in questa giorni che apre la strada alla privatizzazione dei servizi idrici, la risposta è stata all’unisono. “Per noi – hanno detto – vale quanto richiesto per la riforma Gelmini: deroghe per le zone di montagna per assicurare loro la gestione pubblica”. Intanto nell’incontro odierno, in un secondo momento ampliato alla partecipazione delle Giunta del Vco, è proseguito il ragionamento sull’organizzazione di un’ Expo della Montagna, itinerante nelle tre Province per mettere in mostra le proprie filiere produttive, e una collaborazione per far crescere il Corso di Perfezionamento in Economia delle Terre Alte, partito con la sua prima edizione nelle scorse settimane a Domodossola. .  
   
 

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