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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  "ENTITY" RANDOM DANCE COMPANY DI WAYNE MCGREGOR 26 NOVEMBRE AUDITORIUM CONCILIAZIONE ROMA

 
   
   Roma, 24 novembre 2009 - Giovedì 26 novembre 2009 l´Auditorium Conciliazione ospita lo spettacolo "Entity" con la Random Dance Company, la più acclamata compagnia inglese guidata dalla genialità del suo creatore, Wayne Mcgregor, "uno dei coreografi più all´avanguardia del panorama artistico inglese" (The Times). "Entity", in prima a Roma, è uno degli spettacoli della quarta edizione di "Tersicore. Nuovi spazi per la danza", la rassegna realizzata dall´Associazione Amici dell´Auditorium Conciliazione che ha portato sul palcoscenico romano alcune delle più grandi stelle del balletto mondiale e della coreografia contemporanea. Lo spettacolo è realizzato con il sostegno dell´Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma. Possiamo usare il corpo per capire chi siamo? Questa domanda è il fil rouge di "Entity", che non si traduce però in una trattazione didascalica, in termini di danza, delle ipotesi di ricerca scientifica che suscita. La coreografia si sviluppa in una danza visionaria e iper-realistica, fortemente fisica, unita alle teorie cognitiviste sui meccanismi di funzionamento della mente umana. È questa la suggestione di "Entity", lo spettacolo del coreografo britannico Wayne Mcgregor, colto e spregiudicato trentanovenne, primo coreografo contemporaneo cui sia stata assegnata la residenza al Royal Ballett di Covent Garden (Londra), che negli ultimi quindici anni ha rappresentato in tutto il mondo creazioni fuori dell´ordinario, in una costante esplorazione tra movimento e scienza. Sul palcoscenico romano si esibirà la Random Dance Company, compagnia residente al Sadler´s Wells di Londra, nata nel 1992, che si è imposta a livello internazionale proprio grazie allo studio del rapporto tra danza e tecnologia, collaborando costantemente con artisti multidisciplinari, ma anche neuroscienziati e specialisti delle patologie del cuore. Fanatico di computer da quando era ragazzo, Mcgregor ha mostrato gli esiti delle sue sperimentazioni fin da "Sulphur 16", in cui i suoi ballerini si muovevano circondati da figure generate dal computer, passando per "Nemesis", ispirato dal comportamento degli insetti, "Ataxia", sui disordini della coordinazione, e "Amu", sugli effetti fisici delle emozioni. In "Entity", parte integrante del suo "Entity Research Project", il coreografo ha chiesto la collaborazione degli scienziati cognitivisti "sul tema dell´identificazione dell´intelligenza cinestetica - spiega Mcgregor - smontandola e usando le informazioni ricevute per costruire artificialmente degli agenti coreografici intelligenti, capaci di risolvere problemi, senza danzare le soluzioni ma generando un´architettura o una serie di numeri". Il risultato costituisce una sfida di grande interesse: "Quel che mi preme - continua - è il modo in cui il lavoro del cervello ha un impatto sulla coreografia. Quali processi involve, in termini di organizzazione geometrica, matematica e di tempo?". Ne nasce una danza di matematica precisione che appare improntata all´improvvisazione, ma che scaturisce invece da una sofisticata riflessione. Il movimento, unito alle musiche elettrizzanti di Jon Hopkins e Joby Talbot, è frenetico, adrenalinico: una gestualità dai ritmi sincopati, convulsi e anche violenti, capaci di abbattere la gabbia del visivo abitudinario. Su pannelli semoventi, le proiezioni video digitali di Ravi Deepres creano l´illusione di un universo virtuale. Creature in bilico tra il reale e il cyborg confluiscono nell´intento di Mcgregor di creare una sintesi poetica partendo da una sfida intellettuale, riuscendo a illuminare quella zona liminare che la scienza condivide con l´arte, la matematica, e con la bellezza. Wayne Mcgregor, Biografia - Mcgregor è una punta di diamante della scena britannica attuale, per il suo inconfondibile tratto di visione distonica del corpo che corrisponde al mondo frammentato e disfunzionale in cui viviamo, condotto alla danza e alla coreografia da una folgorazione infantile per il John Travolta della Febbre del sabato sera. Vincitore del "Time Out Live Award" - nel 2001 e di nuovo nel 2003 - e corteggiato nel mainstream della danza internazionale, Wayne Mcgregor ha ricevuto commissioni dal Royal Ballet, dall´Opéra di Parigi, dal Balletto di Stoccarda e dalla Rambert Dance Company, ma ha anche curato i movimenti coreografici del quarto episodio della saga cinematografica di Harry Potter, Il calice di fuoco, realizzato le coreografie del musical di Andrew Lloyd Webber, Woman in White, installazioni site specific per Hayward Gallery, Canary Wharf, Centre Pompidou, e ha firmato regia e coreografie di Dido and Aeneas di Henry Purcell al Teatro alla Scala. Recentemente Mcgregor è stato nominato coreografo residente del Royal Ballet, il primo in sedici anni e l´unico a provenire dal mondo della danza contemporanea. Wayne Mcgregor è ardito, ma non iconoclasta: anzi, paladino di un pensiero positivo del corpo, di un buon rapporto con il proprio corpo e con ciò che può fare "pensando fisicamente". L´intento è quello di portare i valori della danza d´arte, concettuale nel suo caso, nei luoghi dell´establishment, dove finora avevano casa solo i coreografi di formazione classica. .  
   
 

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