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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  FVG - I RAPPORTI FRA LA COOPERAZIONE SOCIALE E L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE BILANCIO 2010, PIANO SOCIO-SANITARIO 2010-2013, ATTUAZIONE LEGISLAZIONE DI SETTORE AGCI-SOLIDARIETÀ, FEDERSOLIDARIETÀ-CONFCOOPERATIVE E LEGACOOPSOCIALI SCRIVONO UNA LETTERA AL CONSIGLIO REGIONALE

 
   
   Udine, 24 novembre 2009 - "I rapporti fra la Cooperazione Sociale e l’Amministrazione Regionale – bilancio 2010, piano socio-sanitario 2010-2013, attuazione legislazione di settore": è l´oggetto della lettera inviata il 23 novembre 2009 a tutte/i le/i consigliere/i regionali del Friuli Venezia Giulia da parte delle tre Associazioni della Cooperazione sociale. Agci-solidarietà, Federsolidarietà-confcooperative e Legacoopsociali del Friuli Venezia Giulia hanno infatti inteso contestare, ancora una volta costruttivamente, gli attuali orientamenti dell´Amministrazione regionale riguardo la Cooperazione sociale del Fvg. Il documento, proposto qui di seguito nella sua versione integrale, è stato altresì inviato per opportuna conoscenza alla Presidenza ed alla Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia. Il testo della lettera è è sottoscritto dai Presidenti di Agci-solidarietà Fvg, Federsolidarietà-confcooperative Fvg, Legacoopsociali Fvg rispettivamente Alberto Rigotto, Dario Parisini, Gian Luigi Bettoli. A. G. C. I. – Solidarietà regionale del Fvg Via Daniele Moro, 22 33100 Udine ; C. C. I. – Federsolidarietà regionale del Fvg Via Marsala, 66 33100 Udine; Legacoopsociali regionale del Fvg Via Cernazai, 8 33100 Udine. Spett. Li Consigliere e Consiglieri Regionali del Friuli Venezia Giulia, Piazza Oberdan, 6, 34133 Trieste. Udine, 23 novembre 2009. Oggetto: i rapporti fra la Cooperazione Sociale e l’Amministrazione Regionale – bilancio 2010, piano socio-sanitario 2010-2013, attuazione legislazione di settore. Egregi Consiglieri, facendo per brevità riferimento, con la presente, alla precedente corrispondenza intercorsa fra le nostre associazioni e la Giunta Regionale, nelle persone del Presidente on. Tondo, e degli Assessori alle Attività Produttive dott. Ciriani ed alla Salute e Protezione Sociale prof. Kosic, le sottoscritte rappresentanze regionali della Cooperazione Sociale intendono approfittare della cruciale scadenza del Bilancio regionale per il prossimo 2010 per riproporre alcune problematiche di riferimento per il settore. Innanzitutto vogliamo porre il problema del quadro di riferimento istituzionale in cui si trova ad operare la Cooperazione Sociale. Pur riaffermando la positiva cordialità dei rapporti con gli Assessorati competenti, e la cortese disponibilità dei funzionari preposti all’impostazione delle problematiche inerenti (dalle procedure di affidamento della P. A. , ai sensi soprattutto della legislazione del 2006, alla questione della formazione professionale delle migliaia di operatori del settore, dalla necessità di dare risposte agli operatori rispetto al significativo dislivello retributivo rispetto agli operatori della P. A. , al quadro normativo per favorire l’inserimento dei disabili nel settore privato, per rimanere alle tematiche fondamentali) ci troviamo tuttora in uno stato di generale attesa delle iniziative più volte auspicate e concordate. Perfino la lettera dell’Amministrazione Regionale agli Enti Locali, per sollecitare l’adeguamento delle tariffe per rendere applicabile il nuovo Ccnl della Cooperazione Sociale, non è stata emanata, mentre ormai lo stesso Ccnl è giunto alla sua naturale scadenza ed è iniziata la vertenza per il suo rinnovo. Altre Regioni hanno risolto da tempo il problema, offrendo certezza ad Enti Locali ed alla Cooperazione Sociale attraverso la predisposizione di un tariffario regionale. Appare a nostro avviso matura una decisione di tipo organizzativo che semplifichi le relazioni fra la Cooperazione Sociale e la pluralità di Assessorati preposti al settore: le Attività Produttive, per quanto riguarda la vigilanza e gli incentivi; la Salute e Protezione Sociale per quanto riguarda le relazioni con la P. A. E più in generale la programmazione socio-sanitaria (ma con una funzione non secondaria dell’Assessorato alle Autonomie Locali); la Formazione per la parte di sua competenza oltre alle deleghe settoriali alla Famiglia; il Lavoro per gli ammortizzatori sociali e le norme volte all’inserimento dei disabili nel settore privato; le Risorse Economiche e Finanziarie per quanto riguarda gli specifici interventi di defiscalizzazione, come l’esenzione Irap. Tenendo anche conto di specifiche attribuzioni settoriali (come l’Agricoltura, ad esempio), appare a nostro avviso necessaria l’individuazione di una delega principale per un settore, come il nostro, che con i suoi 9. 000 occupati rappresenta parte così significativa dei servizi del Welfare regionale. Va inoltre presa in considerazione l’opportunità di superare la duplicazione di sedi regolamentari (ad esempio in riferimento alla l. R. 20/2006, che prevede un livello regionale e quattro provinciali), ostativa al celere disbrigo delle pratiche amministrative. La questione delle semplificazione istituzionale ci riporta anche a quella delle risorse. L’unico intervento “innovativo”, per quanto estremamente importante – soprattutto per quelle realtà che più hanno sofferto delle conseguenze della crisi industriale – è stato quello degli ammortizzatori sociali. Riteniamo però che, anche in questa fase, il ruolo della Cooperazione Sociale appaia ancora più importante sotto il profilo della job creation e dell’innovazione di processo e di prodotto. In ogni caso, la riduzione annunciata del 43% dei finanziamenti affidati alle Amministrazioni Provinciali con la legge di settore (l. R. 20/2006) aggrava una situazione già resa insostenibile dalla strutturale mancata rivalutazione della spesa “storica”: ormai per gli inserimenti lavorativi si è arrivati a plafonds contributivi del 6%, per gli investimenti al 15%, per gli adattamenti dei posti di lavoro per i disabili al 20%, massimali che con il 2010 si ridurranno di oltre la metà. Sotto questo profilo appaiono necessarie adeguate scelte di rifinanziamento di un settore che da anni ha assistito ad una lenta ma inesorabile contrazione delle risorse, pur a fronte della crescita occupazionale - e progettuale, più in generale. In particolare, è necessaria una dotazione adeguata della norma della l. R. 20/2006 che incentiva gli Enti Locali a sviluppare gli affidamenti della Cooperazione Sociale di inserimento lavorativo. Ma, oggi più che mai - in una fase di generale ristrutturazione economica e di costruzione della futura programmazione socio-sanitaria regionale (che non a caso vede nella Cooperazione Sociale uno strumento principe per le politiche di inclusione) – riteniamo siano strategici investimenti volti alla diversificazione del settore, attraverso l’allargamento delle esperienze di tipo manifatturiero ed agroalimentare nel campo della cooperazione di inserimento lavorativo, e lo sviluppo di politiche di domiciliarietà, housing sociale e costruzione di una rete di servizi diurni rivolti al mondo del disagio e della non autosufficienza. A tal fine, la Cooperazione Sociale regionale ha sviluppato esempi virtuosi di costruzione di reti di servizio regionali, che meritano di essere ulteriormente implementate: dai neocostituiti consorzi “Welcoop”, nel campo della cooperazione di servizi sociali, ed “Hand”, in quello della cooperazione di inserimento lavorativo operante nel “terziario avanzato” e nella comunicazione, ad iniziative già apprezzate come i consorzi “Cosm”, nel settore della cooperazione di inserimento lavorativo operante nei servizi “tradizionali” ed “Ausonia”, in quello del turismo e dell’intrattenimento, oltre al “distretto delle fattorie sociali” del Pordenonese. Tutti esempi di una nuova leva e dimensione di cooperative sociali che possono dare molto alla società ed all’economia regionale, se adeguatamente supportate. Certi della Vostra sollecita e fattiva attenzione, cogliamo l’occasione per inviarVi cordiali saluti. Per: Legacoopsociali/ Federsolidarietà-confcooperative / Agci-solidarietà (Gian Luigi Bettoli/dario Parisini/alberto Rigotto) .  
   
 

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