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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
 
   
  PROPOSTE PER UNA TOSCANA INTELLIGENTE E ACCESSIBILE LA PRESENTAZIONE DEL LAVORO DELLA COMMUNITY LOCALE DEL CLUB AMBROSETTI OBIETTIVO: TORNARE COMPETITIVI ENTRO IL 2015. ECCO COME È POSSIBILE.

 
   
  Firenze, 24 novembre 2009 - «C´è un compito importante che spetta alle istituzioni. Ma per uscire dalla crisi in modo positivo non basta, c´è una responsabilità che chiama in causa tutti i soggetti della società civile, del mondo della produzione. Per rilanciarsi la Toscana ha bisogno che noi tutti facciamo quanto dobbiamo, per riuscire ad esprimere insieme una capacità di ripensarci e riposizionarci». Il presidente Claudio Martini ha concluso così il dibattito che si è svolto ieri a Palazzo Strozzi Sacrati, in sala Pegaso, prendendo spunto da una serie di proposte messe a punto dalla community toscana del Club Ambrosetti, l´istituto di ricerca che si è avvalso, per l´occasione, della collaborazione di un comitato guida prestigioso, composto dai vertici delle aziende più importanti e con Giacomo Vaciago come advisor. «La crisi – ha proseguito Martini; ha scoperchiato questioni che in Toscana da tempo covavano sotto la cenere, aspetti negativi e di difficoltà strutturale specificamente legati all´industria manifatturiera. La Regione, che pure ha fatto molto, sia sotto il profilo delle decisioni di maggior respiro sia sotto quello degli interventi immediati, ha davanti a sé uno spazio da utilizzare di più. Tuttavia dobbiamo soprattutto sviluppare insieme una capacità di sintesi rispetto a una realtà in cui spesso ognuno tira per sé». «Abbiamo alcuni nemici da sconfiggere: le chiusure, i municipalismi, i corporativismi – ha ripreso nel suo intervento l´assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi - In questi anni abbiamo ripetuto spesso che bisogna fare sistema, ma anche questo non basta più, dobbiamo costruire strutture di governance e tracciati comuni capaci di farci correre di più, pena il declino. E´ un tema che riguarda complessivamente la classe dirigente della nostra regione e anche la Pubblica amministrazione. All´interno di essa propongo un patto per abbattere i costi di gestione e impiegare le risorse risparmiate per investimenti e servizi alla persona. La Regione ha fatto molto nel corso della crisi, nel campo dell´accesso al credito, degli ammortizzatori sociali. Oltre agli interventi riparativi, che sono necessari, dobbiamo muoverci in altre direzioni: investire sulle risorse umane e di gruppo, nel pubblico e nel privato, per imparare là dove si fa eccellenza e sostenere chi scommette su di sé per compiere un salto di qualità nel lavoro, nella professione, nella produzione. Lavorare per garantire alle imprese tempi certi e procedure precise per realizzare gli investimenti, aumentare la brevettabilità delle nostro ricerche. E infine scommettere sui giovani, perché l´innovazione è legata anche a un fatto generazionale. » Secondo l´assessore al territorio e infrastrutture Riccado Conti «dobbiamo contrastare la crisi aiutando le persone e le imprese, contenendo la spinta immobiliarista, ed investendo sul territorio per essere competitivi e attrattivi di risorse e sviluppo. Siamo in attesa di firmare l´Intesa Governo - Regione per le infrastrutture ed intanto prosegue il nostro lavoro per uno sviluppo toscano basato su un ragionamento di scala, che punta sulla qualità e la modernizzazione della nostra regione, con lo scopo di "portare" la Toscana in Europa». Lo studio Ambrosetti - La ricerca si è data quattro obiettivi, realizzare una Toscana intelligente, attrattiva, accogliente, accessibile, prefiggendosi il compito di formulare, per ciascuno di essi, una linea di azione che possa portare, entro il 2015, a realizzarli, diminuendo così il gap che separa la Toscana da altre regioni, italiane ed europee, prese di volta in volta a riferimento. Regione intelligente Il primo obiettivo (impresa intelligente e distretti riqualificati) parte dal presupposto che un´impresa diventa tanto più intelligente quanto più sa innovare, aprirsi all´internazionalizzazione, attrarre talenti e cervelli. Il distretto è il motore della crescita dell´economia toscana e questa formula organizzativa resta centrale per il suo sviluppo ulteriore. Per questo la riconfigurazione strategica dei distretti, raccomandata dagli esperti, è essenziale per rendere più competitiva la Regione. La regione europea presa a termine di confronto, in questo caso il Baden Wuettemberg, nel 2005 presenta 385 brevetti depositati per milione di abitanti, la Toscana 55,8 (la media italiana è di 61,7 e quella della migliore regione italiana, l´Emilia Romagna, di 146,3 brevetti per milione di abitanti). Come arrivare all´obiettivo? Realizzando reti pubblico private per finan ziare progetti di ricerca, programmi per attirare i cervelli dall´Italia e dall´estero, facilitare forme di aggregazione delle piccole e medie imprese con le grandi, partecipare ai costi di ricerca e sviluppo sostenuti dalle realtà imprenditoriali del territorio, fare programmi di educazione per tutta la vita, riconfigurare i distretti produttivi. Regione accogliente Migliorare la posizione già buona della Toscana, che già possiede un marchio forte e un mix unico città d´arte, paesaggio, storia, cultura. Come? Elaborando un piano turistico regionale per far crescere le vocazioni dei territori, piani d´azione per ciascuna vocazione, rafforzare quei settori in cui si prevede un ritorno maggiore a livello economico. Regione accessibile Garantire la comunicazione e la connessione del territorio è fondamentale per fare della Toscana un´area interessante anche per chi viene dall´estero, come turista e come investitore. Anche in questo caso la ricetta prevede un piano regionale per l´accessibilità fisica e digitale, ma anche piano di azione di dettaglio per ciascuna opera infrastrutturale ritenuta strategica, individuando le infrastrutture prioritarie per elevare la competitività regionale. Regione attrattiva Il fatturato di imprese estere o con partecipazioni estere ha rappresentato nel 2006 solo il 15 % del Pil profotto in Toscana (In Italia il dato è del 31% e in Lombardia del 73%), collocando la Toscana al dodicesimo posto fra le regioni italiane. Un´inversione di rotta è possibile a patto che si attivi un piano ad hoc accompagnato da una strategia di comunicazione in grado di raggiungere tutti gli interessati. .  
   
 

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