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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Novembre 2009
 
   
  LOTTA ALLA CRIMINALITÀ: IL PARLAMENTO VUOLE INCIDERE SULLE NORME EUROPEE

 
   
  Strasburgo, 25 novembre 2009 I deputati hanno respinto un pacchetto di proposte legislative relative all´attività di Europol, all´accreditamento dei laboratori forensi e alla Rete Europea di Prevenzione della Criminalità. Intendono infatti partecipare alla definizione delle norme con pieni poteri, come previsto dal trattato di Lisbona che entrerà tra breve in vigore. Riguardo alla rete di prevenzione, adducono inoltre la mancanza di sufficiente ambizione. Con 10 voti favorevoli, 642 contrari e 9 astensioni, il Parlamento ha respinto la proposta di decisione avanzata da un gruppo di Stati membri volta a esternalizzare e rafforzare il Segretariato della Rete Europea di Prevenzione della Criminalità (Repc), formalizzare le modifiche strutturali proposte e rendere più espliciti i compiti della rete e i vari ruoli e responsabilità. Secondo diverse valutazioni, infatti, la rete non ha finora raggiunto i suoi obiettivi. Seguendo la linea dettata dalla relatrice Sonia Alfano (Alde, It), i deputati sostengono che vi siano problemi sia in termini di contenuti sia di procedura. Infatti, oltre a ritenere che la proposta non sia "sufficientemente ambiziosa", rilevano che il trattato di Lisbona, la cui entrata in vigore è prevista per il 1° dicembre 2009, "offre una nuova base giuridica . Che conferisce al Parlamento poteri di codecisione (la ´procedura legislativa ordinaria´) nel campo della prevenzione della criminalità". Nel corso del dibattito in Aula, Sonia Alfano ha affermato che "non si possono immaginare la lotta o la prevenzione al crimine senza ipotizzare una più complessa opera di repressione e di prevenzione rispetto al crimine organizzato e alla mafia". Il Parlamento chiede quindi al Consiglio di non adottare formalmente l’iniziativa prima dell’entrata in vigore del trattato di Lisbona affinché l’atto finale possa essere ultimato consentendo alla Corte di giustizia dell’Unione europea, alla Commissione e al Parlamento "di esercitare pienamente il loro ruolo e la loro funzione di controllo". In questo caso, "si impegna ad esaminare con procedura d’urgenza ogni ulteriore proposta, in particolare quella relativa alla creazione di un osservatorio". Analoghe considerazioni sono addotte dal Parlamento per altre cinque proposte di decisione che riguardano le norme sulla protezione del segreto delle informazioni di Europol, le norme di attuazione relative alle relazioni di Europol con i partner, l´elenco dei paesi e delle organizzazioni terzi con cui Europol stipula accordi, le norme di attuazione degli archivi di lavoro per fini di analisi di Europol, nonché una decisione quadro sull´accreditamento delle attività dei laboratori forensi. .  
   
 

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