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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Novembre 2009
 
   
  CONVEGNO "SENTIRE SICUREZZA"

 
   
  Trento, 30 novembre 2009 - "Sicurezza" è un concetto che si presta a diverse interpretazioni. Si tratta certamente di un bisogno reale, ma può essere oggetti di strumentalizzazioni. La sicurezza può anche essere misurata oggettivamente, ma quello che un individuo o una comunità percepiscono come sicuro o non-sicuro spesso non ha a che fare con i dati reali. Ed ancora: sicurezza può essere associata a ciò che conosciamo e sperimentiamo quotidianamente, ad esempio la propria casa. Ma le statistiche sugli incidenti domestici (per non dire di quelle sulle violenze domestiche) ci inducono a pensare che non sempre ciò che è noto è anche intrinsecamente sicuro. Per discutere di sicurezza in tutte le sue possibili declinazioni, al termine di un percorso durato circa un anno, Villa Sant´ignazio e l´Università di Trento-facoltà di scienze cognitive - con il sostegno della Provincia autonoma di Trento - hanno organizzato il 26 novembre il primo convegno "Sentire sicurezza". Folto il pubblico - soprattutto di giovani affluito alle Laste per partecipare ai lavori, apertisi con gli interventi della presidente della cooperativa Donata Borgonovo Re, dell´assessore provinciale all´urbanistica ed enti locali Mauro Gilmozzi, del coordinatore dall´ progetto "Reti" (da cui il convegno prende le mosse) Fabio Colombo. In mattinata anche un oratore d´eccezione, Giuliano Pontara, filosofo, fondatore dell´Unip di Rovereto e già docente dell´Università di Stoccolma. Un approccio molto articolato per affrontare un tema che non può essere banalizzato, quello della sicurezza: è l´approccio scelto da Villa Sant´ignazio per il convegno, che dopo le relazioni introduttive si articola in una serie di workshop paralleli che affrontano l´argomento nelle sue diverse declinazioni, ovvero: diritti di cittadinanza, dialogo fra generazioni, benessere psicofisico, comunità territoriale, reinserimento sociale, contesti di emergenza, reti di supporto relazionale, relazioni etniche. La chiusura in serata con una sessione plenaria alla quale intervengono Giuliano Pontara e Marco Dallari. Il convegno è parte di un percorso più ampio, che vede coinvolta Villa Sant´ignazio e l´Università di Trento, con il sostegno della Provincia autonoma, in base a quanto previsto dalla legge 8/2005 - promozione di un sistema integrato di sicurezza. "Quella di un approccio integrato e ´aperto´ ai temi della sicurezza è la scelta che la Provincia ha operato - ha detto al proposito l´assessore Mauro Gilmozzi in apertura dei lavori - di contro ad una opzione fondata sulla chiusura e sulle barriere. Il progetto integrato per la sicurezza si basa su tre concetti chiave: conoscenza, educazione/formazione e azione. Senza la conoscenza dei problemi e delle dinamiche infatti non si può agire razionalmente; l´educazione e la formazione, dal canto loro, ci insegnano a rapportarci correttamente a ciò che non conosciamo e che può generare insicurezza e ci preparano anche ad agire correttamente, perché è innegabile che delle risposte ai problemi della sicurezza debbano essere date, pensiamo già solo ai temi dell´incontro fra culture diverse o del degrado urbano. Sappiamo che generare conflitti su queste questioni costa molto meno, anche politicamente, che gestire le dinamiche. Ma noi abbiamo scelto un´altra strada, valorizzando gli sforzi di tutti i soggetti - associazioni di volontariato, realtà come Villa Sant´ignazio e così via - che si fanno carico di impegni concreti e sviluppano percorsi come quello che approda oggi a questo convegno. " L´esperienza di Villa sant´Ignazio è stata sintetizzata dalla presidente della cooperativa Donata Borgonovo Re. "In primo luogo crediamo che la sicurezza non possa prescindere dalla relazione, sia con chi conosciamo sia con chi non conosciamo e che può indurre in noi sensazioni di insicurezza (analoghe a quelle che provavamo da bambini nei confronti del buio). In secondo luogo sicurezza significa responsabilità, sia individuale sia collettiva, sia delle istituzioni. A volte queste ultime tendono ad intervenire con strumenti autoritativi come le ordinanze sindacali, atti burocratici che limitano l´esercizio di alcuni diritti e disciplinano minuziosamente tematiche che vanno dall´accattonaggio all´uso delle panchine o dei bordi delle fontane. Dobbiamo chiederci se questo è corretto e se risponde ai principi del controllo democratico sulle decisioni pubbliche. Infine il tema della sicurezza chiama in causa quello della solidarietà, che non è una semplice aspirazione, affidata alla nostra volontà o alla nostra bontà d´animo, ma un principio costituzionale, che deve essere tradotto in pratica. " Per informazioni: Sentire Sicurezza, tel. 0461-238720; www. Reti. Vsi. It. Gli atti del convegno saranno raccolti in un volume che sarà pubblicato dalle edizioni Erickson. .  
   
 

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