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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Novembre 2009
 
   
  MAZZACURATI LA FELICITÀ DELLA COMPIUTEZZA ESPRESSIVA AL CASINO DEI PRINCIPI DI VILLA TORLONIA A ROMA

 
   
  Milano, 30 novembre 2009 - Oltre 80 opere raccontano l’opera di Marino Mazzacurati a 40 anni dalla sua scomparsa Dipinti, sculture, lavori grafici e di arte applicata: sono le oltre 80 opere, alcune delle quali inedite, dell’esposizione dedicata alla figura di Renato Marino Mazzacurati, fino al 21 febbraio 2010 al Casino dei Principi di Villa Torlonia. La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma - Sovraintendenza ai Beni Culturali e dalla Commissione Cultura in collaborazione con il Museo Marino Mazzacurati di Reggio Emilia ed è curata da Silvana Bonfili con Anna Paola Agati. Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura. Sono trascorsi quaranta anni dalla scomparsa di Renato Marino Mazzacurati (S. Venanzio di Galliera 1907 - Parma 1969), figura di riferimento tra gli anni Venti e Trenta per l’arte italiana e in particolare per Roma, sua città d’elezione. Il suo percorso artistico ha attraversato luoghi cruciali della vita culturale nazionale consentendogli di stringere importanti legami con Scipione, Mafai, con lo storico dell’arte e studioso Wart Arslan, con Di Cocco, Cavalli e Capogrossi. Negli anni Venti -Trenta, durante i soggiorni a Roma, vive un periodo particolarmente fecondo, dipingendo nature morte di stampo morandiano, penetranti ritratti di amici e familiari, paesaggi romani ed emiliani che si inseriscono nel clima innovativo e antiaccademico del periodo. Nel 1931 dà vita con Scipione e dirige la rivista "Fronte", il cui ambizioso intento è di riunire il meglio delle Arti Figurative e della Letteratura italiana. La rivista - che si avvale di collaboratori quali Carrà, Morandi, Scipione, Martini, Mafai, Moravia, Falqui, Ungaretti, Savinio - ha breve vita ma un pieno riconoscimento critico. Un soggiorno a Parigi e i numerosi contatti con l’ambiente antinovencentista milanese e romano gli consentono di avvicinarsi alle tendenze innovatrici della scultura conferendo alle sue composizioni un personale dinamismo drammatico. Dal 1934 questa modalità di espressione diventa il suo linguaggio quasi esclusivo e lo stile progressivamente assume toni espressionistici, fino al grottesco e caricaturale. Negli anni del dopoguerra, di nuovo a Roma, partecipa all’iniziativa dell’artista Enrico Galassi, che a Villa Giulia dà vita ad un laboratorio di arte applicata, al quale collaborano Afro, de Chirico, Leoncillo, Manzù, Mirko, Savinio, Severini. L’ esperienza si conclude nel marzo del 1946 con la mostra allo studio d’arte Palma. È in quello stesso anno che, trasferitosi a Villa Massimo, lavora a stretto contatto con Guttuso e Leoncillo. I monumenti ai caduti della Resistenza, presenti in numerose città italiane, opere dal forte impatto realistico con evidenti richiami alla classicità evidenziano l’impegno civile e la personale adesione agli ideali di libertà e giustizia. Accanto alle opere di Mazzacurati, l’esposizione raccoglie i lavori di altri artisti quali Scipione, Mafai, Leoncillo, Guttuso, Di Cocco e Cavalli. Dipinti, sculture, opere grafiche e di arte applicata provengono dalla Galleria Nazionale di Roma, dalla Galleria Comunale di Roma, dall’Accademia di San Luca, dai Musei Civici di Reggio Emilia, dagli eredi e da collezionisti privati. Il materiale documentario e archivistico è in alcuni casi inedito. Dopo la permanenza al Casino dei Principi di Roma, la mostra sarà ospitata a Reggio Emilia dal 6 marzo all’11 aprile 2010 supportata da un filmato realizzato per l’occasione. Il catalogo, curato dagli ideatori della mostra, include vari saggi critici e testimonianze di quanti hanno conosciuto Marino Mazzacurati. . .  
   
 

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