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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Novembre 2009
 
   
  SALUTE E NATURA SONO LE LEVE DELLA TOSCANA SOSTENIBILE PRIMI PER IMPRENDITORIA STRANIERA, SECONDI PER AUTO ECOLOGICHE E RICCHEZZA DIFFUSA

 
   
  Firenze, 30 novembre 2009 - La Toscana ha raggiunto il secondo posto tra le regioni italiane per livello di sostenibilità, grazie soprattutto al livello di salute dei suoi cittadini e alle sue risorse naturali. Sono queste le due principali leve che le hanno permesso di conquistare la posizione immediatamente dopo il capofila Trentino Alto Adige. E´ quanto emerge da una ricerca condotta dall´Università di Pisa e dalla Fondazione Toscana sostenibile che hanno analizzato 66 indicatori raggruppati in otto temi: oltre alle risorse naturali (per la quali la Toscana occupa la quarta posizione in Italia) e alla salute pubblica (stesso piazzamento), la nostra regione risulta sesta per cambiamenti climatici ed energia, settima per inclusione sociale, ottava per sviluppo economico, decima per consumi e produzioni sostenibili, undicesima quanto a sostenibilità dei trasporti, e tredicesima per cambiamenti demografici. «Sono ovviamente soddisfatto – spiega il presidente Claudio Martini – del risultato raggiunto. Dalla ricerca emerge la fotografia di una realtà che si posiziona nelle zone alte in molti dei settori presi in esame: come dire che il nostro secondo posto non è il frutto di isolate eccellenze, quanto la risultante di un benessere diffuso. Tra i dati migliori spiccano la bassa percentuale di popolazione che vive sotto la soglia di povertà, il basso tasso di mortalità infantile da un lato e l´elevata aspettativa di vita dall´altro. Non sono frutto di casualità neppure il grande numero di comuni dotati di nidi e l´alta percentuale di laureati nelle materie scientifiche e tecnologiche. Insomma è la Toscana della sostenibilità quella con la quale stiamo affrontando la crisi e su cui intendiamo puntare anche nel futuro». Tra i dati migliori spiccano l´alta percentuale di auto euro 4 e euro 5, il basso livello di occupazione irregolare e la altrettanto bassa quota di permessi a costruire concessi, indice di un ridotto uso del suolo a fini edilizi, con una media regionale inferiore di un terzo rispetto a quella nazionale. Tra gli indicatori ambientali emergono l´alta percentuale (il 31% del totale) di energia prodotta da fonti rinnovabili, le aziende agricole che coltivano prodotti biologici (il 3,5% del totale), i buoni livelli di emissione di polveri sottili Pm10 e di sostanze acidificanti e l´ampia superficie (il 50%) occupata da boschi e foreste. Tra i punti di debolezza figurano quelli legati agli indicatori demografici, che descrivono una regione con una popolazione anziana e con un livello di nascite ancora basso, l´alto numero di veicoli circolanti (88 ogni 100 abitanti) che ci pone al terzultimo posto in Italia ed una ancora non soddisfacente quota (il 17%) di utenti del trasporto pubblico sul totale di coloro che si spostano. La Toscana risul ta infine “fanalino di coda” in Italia per due indicatori: la produzione di rifiuti urbani, che nel 2007 risultava di 694 chili per abitante all´anno e la popolazione (29%) servita da trattamento completo di depurazione. . .  
   
 

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