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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
 
   
  VIA LIBERA ALLO SCHEMA DI ACCORDO FRA PROVINCIA DI TRENTO E CENTRO DI RICERCA BEC

 
   
  Trento, 1 dicembre 2009 - Approvato il 27 novembre lo schema di convenzione fra la Provincia e il centro di ricerca Bec - "Bose Einstein condensation" - nato nel 2002 su iniziativa dell´Istituto nazionale per la fisica della materia (Infm, poi confluito nel Cnr nazionale) e operante presso il Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento, con il sostegno della Provincia autonoma. L´accordo rinnova l´impegno già assunto dalla Provincia nel 2007 con il Cnr e riguarda il triennio 2010-2012. Il centro, in pochi anni, ha collocato Trento fra i punti di riferimento internazionali nel campo della fisica teorica dei gas ultrafreddi. Il finanziamento diparte Provincia e è di 1. 410. 000,00 euro, su un totale previsto di 2. 108. 500,00 euro per la realizzazione del programma di ricerche previsto dall´accordo. Nel marzo 2007 la Provincia aveva sottoscritto con il Cnr un accordo di programma finalizzato al sostegno di attività nel campo del calcolo quantistico e dell’interferometria con atomi freddi. L’accordo di programma viene in scadenza il prossimo 31 dicembre 2009 e vi è l’interesse delle parti a proseguire i proficui rapporti di collaborazione, tenuto conto della specificità del ruolo svolto dal gruppo di Trento, e in particolare dei brillanti risultati scientifici conseguiti e dei fruttuosi rapporti di collaborazione che intercorrono tra i ricercatori trentini e il gruppo sperimentale operante al Laboratorio Europeo di Spettroscopia Nonlineare (Lens) di Firenze, gruppo anch’esso operante all’interno del Cnr. Il progetto di ricerca che verrà sviluppato a Trento nel prossimo triennio sarà coordinato dal professor Sandro Stringari dell´Università di Trento. (mp) Scheda Stato attuale del centro Bec e trasformazioni in atto Il centro “Bose-einstein Condensation” (Bec) è nato nel 2002 su iniziativa dell´Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (Infm) ed opera presso le strutture del Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento. La nascita e la crescita del centro Bec sono state possibili anche grazie al contributo significativo della Provincia Autonoma di Trento. Il centro si è avvalso inoltre di finanziamenti ottenuti dal Ministero dell´Università e la Ricerca, dall´Infm e dalla Commissione Europea su specifici progetti che fanno parte integrante delle attività del centro. Lo scopo iniziale del centro è quello di promuovere la ricerca teorica sui fenomeni associati alla condensazione di Bose-einstein, con particolare enfasi sulla fisica dei gas atomici freddi e intrappolati. Tale settore ha avuto una vera e propria esplosione nel 1995 con la prima osservazione della condensazione di Bose-einstein in gas di atomi di metalli alcalini, compiuta presso i laboratori di Jila a Boulder, Colorado, e presso il Mit di Boston. Da allora le ricerche sui gas ultrafreddi si sono notevolmente estese, coinvolgendo un gran numero di laboratori al mondo, con una produzione di lavori teorici e sperimentali in costante crescita in termini di quantità e di impatto. Il centro di Trento si è inserito virtuosamente in tale sviluppo delle conoscenze, dando importanti contributi al filone teorico delle ricerche, anche grazie a fruttuose collaborazioni con i più prestigiosi laboratori italiani ed esteri. Gli articoli pubblicati dal gruppo di Trento (circa 40-50 all´anno) sono tra i più citati al mondo (circa 1000 citazioni all´anno, con una media di 25 citazioni per articolo) e i ricercatori del centro sono regolarmente invitati alle conferenze più importanti. Il centro ha contribuito in modo significativo allo sviluppo della fisica in area trentina, anche organizzando importanti convegni e ospitando illustri scienziati, tra cui numerosi premi Nobel per la fisica, come Claude Cohen Tannoudji, Eric Cornell, William Phillips, Wolfgang Ketterle, Roy Glauber, Douglas Osheroff, e Antony Leggett. Questo bilancio positivo è il risultato dello sforzo coordinato di un gruppo di ricercatori, tra i quali alcuni docenti del Dipartimento di Fisica dell´Università di Trento, giovani ricercatori del Cnr, che il centro è riuscito a coinvolgere nel progetto, nonché ricercatori post-doc e studenti di dottorato provenienti da vari Paesi. Sono 50 le persone che hanno lavorato presso il centro dal 2002 in poi, tra cui 20 stranieri. Il successo scientifico delle attività di ricerca si è inoltre accompagnato all´inquadramento permanente di alcuni tra i ricercatori più brillanti nei ruoli del Cnr. Al quadro estremamente positivo delle attività di ricerca si accompagna una profonda trasformazione della struttura istituzionale, a seguito della riorganizzazione in corso delle strutture afferenti al Dipartimento dei Materiali e Dispositivi del Cnr, come l´Infm stesso. Nel caso del centro Bec si tratta di un´occasione importante per ridisegnare le proprie strategie scientifiche, nonché per consolidare la fruttuosa collaborazione scientifica già esistente tra il centro di Trento e il Laboratorio Europeo di Spettroscopia Nonlineare di Firenze. Queste trasformazioni stanno fornendo alla fisica italiana nuove occasioni di rilancio scientifico, sulla linea delle esperienze internazionali più valide nel campo della fisica atomica e dell’ottica moderna. In questo contesto, il centro Bec di Trento, oltre a consolidare le sue competenze in settori già attivi, intende attivare e potenziare nuove linee di sviluppo nel campo dell’informazione quantistica e della cosiddetta “quantum science and technology”, aree emergenti della fisica moderna e oggetto di grandi investimenti a livello internazionale. Infine, il centro intende avviare a Trento anche un’attività di fisica sperimentale nel settore dei gas atomici ultrafreddi, tramite un’iniziativa congiunta del Cnr e dell’Università di Trento e il supporto scientifico e tecnologico del Lens. Quest´ultima iniziativa riveste un ruolo strategico per il consolidamento della posizione di Trento sulla frontiera delle ricerche in fisica. . .  
   
 

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