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Notiziario Marketpress di
Lunedì 30 Novembre 2009 |
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UN “PATTO TERRITORIALE” FRA REGIONI E UE LE REGIONI RIVENDICANO IL RICONOSCIMENTO DEL LORO RUOLO TERRITORIALE A MARSIGLIA L´ASSEMBLEA DELLA CRPM HA AFFRONTATO IL TEMA DELLA CRISI
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Firenze, 30 novembre 2009 - «Fare uscire l´Europa dalla crisi: prime proposte delle Regioni per il futuro del bilancio e delle politiche dell´Unione Europea». Verte su queste tematiche la riunione delle Regioni che aderiscono alla Crpm (la conferenza delle regioni periferiche e mediterranee) svoltosi a Marsiglia sotto la presidenza di Claudio Martini, presidente della Toscana e della Crpm. La riunione ha visto l´approvazione di un documento nel quale le Regioni rivendicano il riconoscimento del loro ruolo nel governo del territorio e nelle azioni intraprese per fronteggiare la crisi e chiedono maggiore coordinamento con le politiche nazionali ed europee. Nel suo intervento del 27 novembre Martini, presidente della Toscsns ha sottolineato l´importanza di un “patto territoriale” fra le Regioni e l´Unione Europea. «Un accordo politico – ha spiegato Martini - attraverso il quale le Regioni si impegnano a conseguire, nell´ambito delle loro competenze, gli obiettivi e le strategie dell´Unione Europea. Al tempo stesso la Commissione Europea – ha aggiunto Martini - dovrebbe cominciare a ripartire le responsabilità nel coordinamento della strategia europea e nel processo decisionale, responsabilità che oggi non riflettono la dimensione territoriale. Con un “Patto territoriale” - ha sottolineato – questa dimensione dovrebbe necessariamente essere “presa in conto”. » Nel corso della riunione lo scenario si è allargato al contesto mondiale. Le Regioni hanno sottolineato concordemente la necessità di una risposta multilivello per lottare contro quelli che sono stati definiti gli “shock asimmetrici” che derivano dalla globalizzazione. In questa ottica la strada indicata dalla Crpm è quella di una nuova governance a livello mondiale. Nella riunione di Marsiglia, che giunge dopo un lavoro concordemente portato avanti all´interno della Crpm fin dall´inizio del 2009, le Regioni hanno ribadito come esse si siano mosse fattivamente per fronteggiare la crisi. Favorire l´accesso al credito da parte delle imprese, sopratutto le Pmi, favorire un più forte collegamento fra l´impresa, la ricerca e la formazione, favorire l´innovazione, valorizzare la risorsa umana e fronteggiare le conseguenze sociali della crisi, promuovere un´economia di tipo solidale: queste le principali linee di intervento sulle quali si sono mosse le Regioni nell´ambito dei loro territori. Ma le Regioni giudicano “insufficiente” l´articolazione con le politiche nazionali e con quella europea nella maggior parte dei Paesi. E ritengono “contraddittorio” che la Commissione Ue non ancora abbia trasferito appieno il principio della “Coesione territoriale” pilastro del trattato di Lisbona, a pochi giorni dalla sua entrata in vigore. In sintesi: la Crpm ha espresso la sua “preoccupazione” per una politica che “propone di nazionalizzare la politica di coesione” e ha manifestato la sua “inquietudine” al presidente Barroso, per non aver citato le Regioni nel suo programma per i prossimi cinque anni. . |
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