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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
 
   
  LO SPORTELLO UNICO VENETO ATTIVITA’ PRODUTTIVE LO STRUMENTO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE

 
   
  Treviso, 1 dicembre 2009 - Avviare un’impresa in Italia richiede in media 68 autorizzazioni, 49 uffici da contattare con un perdita di 62 giorni lavorativi e una spesa di 3. 800 euro, il che ci pone al 78° posto nel mondo, non solo dopo Germania e Stati Uniti, ma anche dopo Irlanda, Thailandia e Algeria. Il peso burocratico, come ha evidenziato anche una recente indagine della Fondazione Nord Est, è decisamente un freno per la nostra economia, freno che le imprese chiedono di rimuovere per migliorare il loro rapporto con gli enti pubblici. Su questo tema si è svolto il 27 novembre a Treviso il convegno “Lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Veneto”, organizzato dalla Regione e al quale sono intervenuti gli assessori alle politiche per il territorio Renzo Marangon, alle politiche degli Enti Locali Flavio Silvestrin e alle politiche economiche Vendemiano Sartor. Nell’ultimo decennio l’amministrazione pubblica italiana ha sviluppato un percorso continuo e crescente di riforme, nell’ottica della semplificazione del contesto burocratico e amministrativo. Lo strumento principe di questa innovativa politica è per la Regione del Veneto, l’adozione e lo sviluppo dello Sportello Unico per le Attività Produttive, una struttura all’interno di una amministrazione comunale cui viene demandato il compito di interfacciarsi con il mondo imprenditoriale per quanto riguarda le attività inerenti l’insediamento, la ristrutturazione, l’ampliamento o la riconversione di un impianto produttivo. Rivolgendosi allo Sportello Unico l’imprenditore può ottenere, presentando un’unica domanda, tutte le autorizzazioni necessarie ad effettuare un intervento, senza che abbia la necessità di contattare le singole amministrazioni competenti per settore. “Lo Sportello Unico – ha sottolineato Marangon nel suo intervento – rappresenta un’occasione irripetibile per ridurre i tempi delle amministrazioni pubbliche e per dare alle imprese e ai cittadini tempi certi per quanto riguarda i procedimenti. In questo senso la Regione ha assunto una serie di iniziative, non ultima quella introdotta dalla legge 14, più nota come Piano Casa, dove abbiamo ridotto all’essenziale le procedure, tant’è che è sufficiente presentare la Dia per poter iniziare i lavori. Ma proprio l’applicazione pratica della legge – ha ribadito Marangon – ha dimostrato come il problema non sia solo della pubblica amministrazione, ma riguardi soprattutto un cambio di mentalità, di cultura a cominciare dai professionisti, che devono essere in grado di assumersi le loro responsabilità, senza l’alibi delle procedure burocratiche e senza scaricare su queste scelte di loro competenza. Con un maggior uso dello Sportello Unico – ha poi concluso – si avvicina in modo impressionante la pubblica amministrazione ai cittadini”. Da parte sua l’assessore Sartor ha sottolineato che “il nostro sistema non solo è penalizzante per le imprese locali, ma non è nemmeno competitivo per quanto riguarda la capacità di attrarre capitali esteri, spaventati proprio dall’incertezza dei tempi amministrativi necessari. Se l’innovazione è essenziale al nostro sistema imprenditoriale, importante è anche il razionalizzare l’intero sistema mettendo in stretta comunicazione l’ente pubblico e il mondo delle imprese e questo incontro avviene solo se c’è una regia, regia che la Regione ha deciso di svolgere attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive”. A questo proposito l’assessore Silvestrin ha ricordato che la Regione ha investito sul tema dello Sportello Unico soprattutto su due aspetti, quello dell’associazionismo tra comuni per superare la frammentazione e quello della formazione del capitale umano. Per il primo – ha precisato – sono stati stanziati complessivamente € 7. 350. 000, mentre per il secondo la Regione ha avviato un corso di formazione rivolto al personale degli enti locali con cadenza annuale, con l’obiettivo di permettere a dirigenti e funzionari di acquisire le conoscenze necessarie per dare concretezza a questo processo di crescita e riorganizzazione del settore pubblico”. .  
   
 

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