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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
 
   
  PREVISTO UN CALO DEGLI INVESTIMENTI ANCHE NEL 2010. DIMINUISCONO GLI IMPIEGHI BANCARI E PEGGIORA LA QUALITÀ DEL CREDITO. I CONFIDI SI RITAGLIANO UN RUOLO SEMPRE PIÙ IMPORTANTE NEL CREDITO ALLE IMPRESE.

 
   
  Bologna, 1 dicembre 2009 - Il permanere di difficoltà non solo congiunturali ma anche strutturali nel Paese sta determinando un’ulteriore battuta di arresto nella propensione ad investire dei Piccoli Operatori Economici (Poe), ovvero le imprese italiane con meno di 10 dipendenti e/o 2,5 milioni di Euro di fatturato. Dall’analisi dell’ultima edizione dell’Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici realizzato da Crif Decision Solutions e Nomisma, emerge infatti il nuovo calo del numero di microimprese che hanno effettuato investimenti e, contestualmente, l’aumento del livello di incertezza rispetto alla pianificazione e alla programmazione del ciclo di investimenti futuri. Se, da un lato, nel 2009 si è confermato il calo di Poe investitori (il 26,6% rispetto al 29,2% dell’anno precedente), in linea con le previsioni della precedente indagine dell’Osservatorio, dall’altro è cresciuta anche la quota di indecisi rispetto alla pianificazione degli investimenti per l’anno successivo a quello di indagine, salita a circa il 15% rispetto al 7,6% del 2008. Rispetto all’anno in corso, nel 2010 dovrebbero ulteriormente diminuire i volumi di investimenti effettuati, con solo il 24,5% di piccoli imprenditori che dichiarano di aver pianificato investimenti per il prossimo anno. Per quanto riguarda la tipologia di investimenti, in un contesto di flessione complessiva dei volumi, l’anno prossimo caleranno drasticamente quelli a carattere materiale di più lungo periodo (acquisto di macchinari e attrezzature, informatizzazione aziendale, ecc. ) mentre dovrebbero rimanere stabili o in lieve decremento quelli di tipo immateriale (ricerca di nuovi prodotti e mercati, rafforzamento dell’area finanziaria, ecc. ). Secondo l’Osservatorio Crif Decision Solutions-nomisma, per far fronte alle criticità di mercato la strategia predominante delle microimprese si sta dimostrando quella di attuare nel breve periodo un presidio dell’efficienza finanziaria interna all’azienda e un rafforzamento del mercato di riferimento, al fine di meglio controllare e consolidare il proprio business in momenti di difficoltà competitive sia attuali che prospettiche. .  
   
 

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