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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
 
   
  VIETARE IL FUMO IN TUTTI I LUOGHI PUBBLICI CHIUSI DELL´UE

 
   
   Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Solo un divieto totale di fumare in tutti i luoghi di lavoro chiusi e in tutti gli edifici e i mezzi di trasporto pubblici può garantire la tutela della salute degli impiegati e dei non fumatori e incentivare i fumatori a smettere. E´ quanto afferma il Parlamento chiedendo una particolare attenzione per chi lavora in hotel e ristoranti. Incoraggia poi misure di sensibilizzazione, come le informazioni sui pacchetti, e la lotta contro il traffico e la contraffazione dei prodotti del tabacco. Approvando una risoluzione con 520 voti favorevoli, 53 voti contrari e 45 astensioni, il Parlamento europeo sottolinea che "soltanto un divieto totale di fumo in tutti i luoghi di lavoro chiusi, compreso il settore della ristorazione, e in tutti gli edifici e i mezzi di trasporto pubblici può garantire la tutela della salute degli impiegati e dei non fumatori nonché incentivare considerevolmente i fumatori a smettere di fumare". Su proposta del Ppe, ha però bocciato l´idea di richiedere una proposta legislativa alla Commissione per introdurre tale divieto entro il 2011. Ma si rammarica che la Presidenza abbia deciso di adottare una raccomandazione del Consiglio su questo tema senza il preventivo parere del Parlamento. I deputati evidenziano che il tabacco è la singola causa principale di decessi evitabili nell´Ue, “essendo responsabile di oltre mezzo milione di morti all´anno”, mentre il 25% dei decessi per tumore e il 15% del totale del morti nell´Ue possono essere attribuiti al fumo. Ricordano d´altronde che, secondo uno studio dell´Eurobarometro, il 70% della popolazione dell´Ue non fuma, mentre un´ampia maggioranza dei suoi cittadini è favorevole a un divieto di fumo in tutti i luoghi pubblici luoghi di lavoro, ristoranti, bar e pub. Molte differenze tra gli Stati membri e tra le categorie professionali - La risoluzione sottolinea che il Parlamento ha ripetutamente sostenuto l´adozione di misure più incisive per contrastare la dipendenza dal tabacco e ridurre l´esposizione dei giovani al fumo di seconda mano. Evidenzia poi che le differenze tra le leggi nazionali “provocano un´enorme diversità nella protezione dall´esposizione al fumo di tabacco di seconda mano tra gli Stati membri”. Accogliendo con favore le azioni intraprese da alcuni Stati membri a protezione dal fumo passivo, invita i governi nazionali “a proseguire nell´introduzione di norme volte alla protezione dei non fumatori”. D´altro canto, i deputati deplorano che la mancanza di normative esaustive in materia di ambienti senza fumo nella maggior parte degli Stati membri - in particolare nei settori dell´ospitalità e del tempo libero - “provochi disuguaglianze tra le diverse categorie professionali e i gruppi socio-economici”. Tant´è che per i lavoratori del settore alberghiero, ad esempio, “la probabilità di essere esposti al fumo di tabacco per più di cinque ore giornaliere è tre volte maggiore rispetto agli impiegati”. Le legislazioni nazionali sul divieto di fumo dovrebbero quindi rispettare “il principio di uguaglianza tra i diversi tipi di struttura ricettiva del settore dell´ospitalità”. Ruolo dell´Ue - Il Parlamento accoglie con favore il fatto che l´Ue sia attiva nello sviluppo di una politica globale di controllo del tabacco caratterizzata da misure legislative, dal sostegno alle iniziative europee di prevenzione e abbandono del fumo e dall´integrazione del controllo del tabacco in una gamma di altre politiche comunitarie, “divenendo in tal modo un attore principale". In proposito, apprezza "la recente dimostrazione della coerenza delle sue politiche". Facendo proprio un emendamento proposto dal Ppe, d´altro canto, l´Aula ha soppresso il riferimento alla cessazione nel 2010 dei sussidi diretti connessi alla produzione assegnati alla coltura del tabacco, in seguito alla riforma del settore del tabacco del 2004. Ii Parlamento chiede poi alla Commissione di elaborare una relazione sui costi per i sistemi sanitari nazionali e per l´economia dell´Ue derivanti dal fumo ed a svolgere uno studio sugli effetti dell´esposizione al fumo dei bambini in tutti i luoghi che frequentano. La incoraggia inoltre a continuare l´attuazione di misure di supporto a livello dell´Ue quali, ad esempio, le misure di sensibilizzazione, “comprese le informazioni sui pacchetti di prodotti del tabacco, che si affianchino alle campagne di comunicazione nazionale volte a scoraggiare il fumo”. Dovrebbe anche garantire il sostegno di tutti gli attori all´attuazione delle strategie e dei programmi nazionali di controllo del tabacco. I deputati reputano poi essenziale che la Commissione, collabori strettamente con gli Stati membri per dotarsi di nuovi strumenti preposti alla lotta contri i diversi tipi di traffico e di contraffazione dei prodotti del tabacco, in particolare in Internet, visto che pongono rischi maggiori ed imminenti per la salute dei consumatori. Chiedono poi una modifica della direttiva sui prodotti del tabacco in linea con la risoluzione del Parlamento del 2007. Parlamento europeo libero dal fumo - I deputati invitano nuovamente il Presidente e l´Ufficio di presidenza ad introdurre un divieto di fumo “senza eccezioni in tutti i locali del Parlamento europeo con effetto immediato” e chiedono che detto divieto “sia applicato con rigorosità”. .  
   
 

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