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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
 
   
  DIABETE, FORMIGONI: GARANTIRE CURE ADEGUATE E RICERCA

 
   
  Milano, 1 dicembre 2009 - In base a una recente stima si calcola che tra venti anni (nel 2030) il numero di diabetici potrebbe raddoppiare, toccando la quota di 400 milioni di ammalati nel mondo. In Italia si stima che circa il 10% della popolazione potrebbe soffrire di questa malattia. Secondo i rilevamenti del Sistema Epidemiologico Regionale, il diabete interessa già oggi più di 400. 000 cittadini lombardi (pari a quasi il 5% della popolazione) con costi sociali diretti e indiretti sensibili. Per riflettere su questi dati e sulle prospettive di cura di questa patologia, operatori e rappresentanti delle associazioni di ammalati si sono dati appuntamento all´Auditorium Gaber della Regione Lombardia per la prima "Conferenza Regionale per il Diabete". Scopo dell´incontro è anche rendere noti i risultati delle attività svolte del Gruppo di Lavoro Tecnico regionale sul diabete, che raggruppa i massimi referenti clinici regionali. "Questa patologia - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenendo in apertura dei lavori - se non adeguatamente curata rappresenta una disfunzione di notevole rilevanza nella nostra comunità. Sono convinto della assoluta necessità di promuovere interventi mirati ed efficaci per il trattamento della malattia, che sappiano tener conto di tutti i fattori in gioco nel promuovere un effettivo miglioramento della qualità di vita di chi è colpito da questa patologia". "Il Governo lombardo - ha aggiunto Formigoni - si è attivamente impegnato in questi anni non solo a garantire un sistema adeguato di cura di questa patologia, ma anche a sostenere le attività finalizzate alla prevenzione e alla ricerca". Quattro le direzioni in cui la Regione si è mossa per garantire i più adeguati standard assistenziali e un uso più appropriato delle risorse: accordi formalizzati tra Asl e Aziende Ospedaliere per la costruzione di percorsi diagnostici terapeutici condivisi e per la valutazione dei risultati clinici ed economici; coinvolgimento dei medici di Medicina Generale e degli specialisti anche attraverso modalità innovative di collaborazione; attivazione di adeguati sistemi informativi che facilitino la condivisione dei dati; azioni di formazione degli operatori e di informazione ai cittadini. Rivolgendosi ai numerosi esponenti di associazioni di persone affette da questa patologia, presenti all´incontro, Formigoni ha infine sottolineato che "il metodo adottato da Regione Lombardia ha da sempre voluto supportare innanzitutto le iniziative realizzate dai soggetti della società civile, che si sono rivelati capaci di fornire una risposta concreta ai molteplici bisogni espressi dalle persone diabetiche". Nel suo intervento, l´assessore Bresciani ha ricordato che la cura del diabete si colloca "nel contesto dell´organizzazione rivolta al territorio". Se infatti si arriva al ricovero in ospedale, significa che sono sorte delle complicanze. Ed è proprio nell´ambito della linea regionale di sviluppare un "livello intermedio tra gli ospedali e i medici di famiglia" che va pensata la cura del diabete. "Bisogna potenziare - ha detto Bresciani - il monitoraggio dei processi che riguardano questa malattia sul territorio, concordare protocolli e procedure tra specialisti e medici di medicina generale, con l´obiettivo di creare standard assistenziali, e verificare e stabilire il fabbisogno di cure per i cittadini". .  
   
 

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