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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Dicembre 2009
 
   
  TEST ANTIDROGA PER LAVORATORI A RISCHIO

 
   
  Trieste, 3 dicembre 2009 - "Introdurre test antidroga obbligatori per coloro che svolgono lavori a rischio così come indicato nel decreto legislativo 81/08". E´ quanto chiede il consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia del Pdl Roberto Novelli in un´interrogazione presentata alla Giunta. Il test, fa sapere, riguarda autisti, personale addetto alla circolazione dei treni e delle metropolitane o alla guida di macchine di movimentazione terra e merci oltre a lavoratori che impiegano gas tossici e fabbricano fuochi d´artificio. Procedure, aggiunge, che sono già state attuate con successo nelle altre Regioni in seguito all´accordo Stato-regioni del 18 settembre 2008. Diventa quindi prioritario attuare un sistema regionale di interventi coordinati che contrastino in maniera efficace l´utilizzo delle sostanze stupefacenti tramite la prevenzione, il monitoraggio, il controllo e la cura delle dipendenze. In Friuli Venezia Giulia - rileva ancora Novelli - si assiste a una vera e propria emergenza legata all´uso di sostanze stupefacenti aumentata negli ultimi anni. Un uso che cresce in maniera esponenziale, mentre si abbassa notevolmente l´età dei consumatori di cocaina, ecstasy e anfetamine. Oltretutto si è diffuso anche il fenomeno della poliassunzione, ovvero l´uso combinato di più sostanze. Vista la situazione allarmante, è necessario che le istituzioni in primis diano esecuzione al decreto legislativo e mettano poi in atto un´azione educativa di ascolto, di confronto e di informazione sempre più attenta. Il settore delle dipendenze da droghe - chiarisce Novelli - attende da oltre vent´anni la predisposizione di un progetto-obiettivo specifico che disegni un sistema regionale di interventi di contrasto coerente con la vastità e la crescita del fenomeno. Attualmente - prosegue l´esponente del Pdl - non esiste un sistema informativo adeguato in grado di fornire dati epidemiologici e di funzionamento dei servizi preposti che supporti in modo scientifico le scelte delle politica sanitaria regionale. Assistiamo, anzi, a una disomogeneità dell´offerta, sia di tipo preventivo che curativo e riabilitativo, specie nei confronti delle fasce più giovani della popolazione, particolarmente e drammaticamente colpite dalle dipendenze". .  
   
 

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