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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Dicembre 2009 |
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REGIONE LIGURIA SULLE TRACCE DEL LUPO PRESENTATO UN LIBRO PER CONOSCERE MEGLIO IL CARNIVORO TORNATO NELL´ARCO ALPINO E NEGLI APPENNINI
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Genova, 9 Dicembre 2009 - Per conoscere meglio il lupo, ricomparso nell´entroterra la Regione Liguria ha pubblicato il volume "Sulle tracce del lupo in Liguria", edito nel catalogo dei beni naturali e presentato dall´assessore all´Ambiente Franco Zunino, con gli autori Massimo Campora, Renato Cottalasso e Giovanni Diviacco. Le numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato che il lupo non è così "cattivo" come si riteneva, ma che svolge invece un ruolo molto importante in natura, tale da giustificarne la tutela, a livello sia internazionale (Convenzione di Berna e Direttiva Europea "Habitat"), sia nazionale. In Liguria , dai primi, parziali accertamenti, sono tre le principali aree di presenza del lupo: l´area imperiese delle Alpi Liguri, le zone montane del Genovesato e nell´alto Spezzino. Considerato che i lupi si muovono in grandi spazi e possono arrivare a percorrere anche centinaia di chilometri nella stessa giornata, per avere risultati di conoscenza apprezzabili è necessario avviare forme di collaborazione estese anche ai territori extraregionali per la condividire le metodologie di lavoro, la valutazione delle esperienze effettuate, lo scambio dei dati raccolti la loro analisi e interpretazione. Tra l´altro, per la sua posizione geografica che mette in connessione le Alpi con gli Appennini, la Liguria, svolge una importante funzione di "ponte" per le popolazioni di lupo appenniniche e alpine. La presenza del lupo costituisce, infatti, un elemento di eccellenza faunistica ed un marchio di qualità per un territorio, ed è estremamente importante dal punto di vista ecologico in quanto , predatore, e come tale ha un ruolo fondamentale nel controllo e nella regolazione di una parte della componente animale dell´ecosistema. Trovandosi al vertice della catena alimentare, esso svolge un ruolo positivo anche nei confronti delle specie predate, eliminando preferibilmente individui vecchi e malati, contribuendo quindi a mantenere in buona salute le popolazioni delle prede stesse. La sua presenza in un´area può inoltre evitare sovrappopolazioni di alcune specie, come ad esempio i cinghiali ed altri ungulati, che provocano danni ingenti alle colture. All´inizio degli anni Settanta il lupo in Italia era ormai ridotto a pochi esemplari confinati al Centro e al Sud, ma nell´arco di 30 anni esso è riuscito a ricolonizzare l´arco alpino, dove era scomparso da circa un secolo, risalendo la penisola e utilizzando lo stretto corridoio ecologico del crinale appenninico della Liguria. Nella metà degli anni Ottanta del secolo scorso questa specie è quindi ricomparsa nell´Appennino Ligure, in cui si era estinta da diversi decenni. Il ritorno del lupo in Liguria ha suscitato, come altrove, opinioni e sentimenti contrastanti. Da un lato la soddisfazione per questa ritrovata ed importante presenza e dall´altro la preoccupazione degli allevatori, che lo vedono come una minaccia per il bestiame, e lo scetticismo ed il timore degli abitanti dell´entroterra. Se la presenza del lupo ha un impatto pressoché nullo su gran parte delle attività umane, essa può invece costituire un problema per gli allevatori, i quali hanno spesso buone ragioni per vedere nel lupo un pericolo per la loro attività. Le specie domestiche più vulnerabili sono pecore e capre, per la loro taglia ridotta e per il loro comportamento di fuga, che favorisce l´attacco, oltre, ma in minor misura, a giovani bovini ed equini (vitelli e puledri). È comunque opportuno ricordare che i danni, pur potendo risultare rilevanti nei confronti di un singolo allevamento che abbia subito un attacco, sono su scala generale di scarsa entità. Le amministrazioni pubbliche, i ricercatori, i parchi e le associazioni sono impegnati a gestire la convivenza di questo predatore con gli allevatori; in alcuni casi amministrazioni regionali o provinciali hanno da tempo disposto forme di indennizzo a chi ha subito danni causati da lupi, e talvolta anche da cani, al fine di mitigare le controversie relative alle difficoltà di attribuzione della predazione al lupo piuttosto che al cane. La Regione Liguria - Assessorato all´Ambiente, ha quindi avviato un Progetto con lo scopo di studiare tutti gli aspetti legati al ritorno di questo carnivoro ed i conseguenti conflitti con le attività economiche dell´entroterra, al fine di garantire da un lato la tutela di questa specie, e dall´altro lo svolgimento delle attività zootecniche, individuando le più opportune azioni gestionali. Una delle attività previste dal progetto è quella dell´informazione e della comunicazione. Questo aspetto è di fondamentale importanza, per vari soggetti, dagli amministratori ed i funzionari agli operatori economici, ed in particolare gli allevatori, ma anche agli abitanti delle zone montane e delle città, gli escursionisti e gli appassionati di natura. Questo libro si propone pertanto di fornire un´informazione oggettiva sulle caratteristiche della specie Canis lupus, sulle fasi della ricolonizzazione del territorio ligure, sulla consistenza e sulla distribuzione attuale e su tutti gli aspetti storici, culturali, sociali ed economici legati alla sua presenza, senza tralasciare di analizzare le azioni e gli interventi possibili per ridurre i conflitti, legati in particolare all´impatto sulla zootecnia. . |
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