Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Dicembre 2009
 
   
  INSEGNARE IL DIALETTO NELLE ELEMENTARI BURLANDO: COSÌ SI SALVA LA LINGUA GENOVESE DA SETTEMBRE LEZIONI IN UNA SESSANTINA DI SCUOLE COMUNALI DEL CAPOLUOGO

 
   
  Genova, 10 Dicembre 2009 - Insegnare il dialetto nelle scuole elementari. Così la Liguria vuole salvare la lingua genovese che sette secoli dopo il primo scritto dell´Anonimo genovese del 1291, quindici anni prima che Dante Alighieri cominciasse a scrivere la "Divina Commedia", rischia di morire. Lingua antica, il genovese, idioma millenario ricco di influenze mediterranee, un misto di parole derivanti da lingue diverse che in secoli di commerci, scambi e viaggi della Repubblica di Genova si è arricchita di espressioni linguistiche come lo spagnolo, il greco, il francese, l´inglese, l´arabo. E dalla lingua araba derivano parole del mondo portuale e marinaresco come "darsena" e persino "Gabibbo", dall´arabo "Habib, un termine affettuoso per rimarcare una persona amica. I marinai genovesi davano questo nome agli scaricatori del porto di Massaua, in Eritrea, poi, negli anni ´60, divenne un termine ironico e scherzoso, mai offensivo, per indicare i meridionali. Per difendere e mantenere viva la lingua genovese, la Regione Liguria ha istituito, in maniera facoltativa e dal prossimo anno scolastico, lezioni di dialetto in una sessantina di scuole elementari del capoluogo, coinvolgendo in questa iniziativa la storica e antica associazione delle tradizioni popolari genovesi A Compagna. Il progetto- presentato alle scuole elementari Carducci, nell´Istituto Compresivo Sestri Ponente dal presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, con il presidente de A Compagna Franco Bampi e il dirigente scolastico del Compresivo Giacomo Buonopane - prevede un´attività di promozione e sensibilizzazione per rilanciare la parlata in genovese, un´ indagine per sapere quanti sono i genovesi che lo parlano e che frequentano corsi e una vera e propria attività didattica per la formazione degli insegnanti per il successivo insegnamento nelle scuole. Il "progetto pilota" punta a mettere gradualmente gli scolari in condizione di parlare e scrivere e leggere il genovese in modo sintatticamente corretto. Per il momento, l´invito a partecipare all´iniziativa è stato rivolto alle classi elementari del Comune di Genova. Un ambito territoriale significativo, ma sufficientemente limitato per il coordinamento degli insegnanti e per la distribuzione dei libri e per il fatto che la parlata genovese nell´ambito cittadino è abbastanza uniforme e non obbliga a diversificare il materiale didattico, come invece sarebbe necessario se la sperimentazione fosse fatta in un ambito territoriale più ampio. Il progetto è finanziato dalla Regione Liguria con un importo di 60 mila euro. I testi scolastici che saranno prodotti e distribuiti in tutte le classi elementari del Comune di Genova sono un vocabolario scolastico italiano-genovese contenente i principali termini del lessico genovese e corredato da tavole tematiche illustrate per contestualizzare i vari termini all´interno dei temi presenti (ad esempio: il bosco, i giochi, gli animali, ecc. ), un sussidiario tutto scritto in genovese, da utilizzare come libro di lettura, tre manuali tascabili con un prontuario che fornisce una rapida chiave di utilizzo della grafia , due manuali dedicati alle coniugazioni dei verbi dove sono illustrate le principali variazioni del tema al variare della desinenza. Fra i testi in dotazione alle scuole anche un libro di storia di Genova e della Liguria. "Insegnare la lingua genovese nelle scuole credo sia l´unico modo per salvarlo da una estinzione certa e rapida", spiega Burlando. "Se continua così le nuove generazioni non comprenderanno più il significato di tante commedie di Gilberto Govi, ma neppure di "Creuza de ma", il capolavoro di Fabrizio de Andrè, ci vorrà una traduzione". .  
   
 

<<BACK