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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Dicembre 2009
 
   
  PHILIPPE PETIT: TRATTATO DI FUNAMBOLISMO L’UOMO CHE HA CAMMINATO SU UN FILO SOSPESO FRA LE TWIN TOWERS RACCONTA IL SUO PERCORSO INIZIATICO

 
   
  Milano, 10 dicembre 2009 - Philippe Petit è un funambolo di fama mondiale, che ha attraversato su un filo la distanza tra le guglie di Notre-dame, tra le Torri gemelle del World Trade Center, tra altissimi picchi alpini e tra sponde di pericolosa cascate. In questo libro Petit ha raccolto l’essenza del funambolismo, un’arte sottile, effimera e ineffabile come l’arte di vivere: l’uomo che sa camminare sulla corda, cammina anche sulla corda metaforica tesa sulle difficoltà quotidiane della vita. Per questo il Trattato di funambolismo è risultato fatalmente un libro sulla vita, poetico e filosofico, ed è subito diventato un caso letterario che ha affascinato artisti e intellettuali di tutto il mondo. L’autore - Philippe Petit è nato in Francia, ma non in un circo. Ha scoperto la magia e la prestidigitazione quando era ancora un bambino e ha mosso i primi passi sul filo a sedici anni. Autodidatta, si è fatto espellere da cinque scuole. Ha imparato a cavalcare, a tirare di scherma, ad arrampicarsi, a disegnare; si intende anche di falegnameria, e ha studiato persino l’arte della tauromachia. Spinto dalla sua passione, si è esibito in tutta Europa, in Russia, in Australia e negli Stati Uniti, imparando così lo spagnolo, il tedesco, il russo e l’inglese e sviluppando nel contempo un forte interesse per l’ingegneria e l’architettura. È sui marciapiedi di Parigi che è diventato un artista di strada, dando vita a quel personaggio folle, brillante e silenzioso con cui ancora oggi intrattiene gli spettatori delle sue performance. Con il suo filo, Petit ha ampliato i confini del teatro, della musica, della letteratura, della poesia, del disegno e del cinema, divenendo un artista inimitabile nel campo del funambolismo. Petit tiene lezioni e workshop internazionali in varie discipline e argomenti. Al momento sta costruendo, tutto da solo, una stalla sui monti Catskill utilizzando la tecnica e gli attrezzi dei carpentieri del diciottesimo secolo. Di recente in Francia è stato pubblicato il suo settimo libro, intitolato The Art of the Pickpocket, e attualmente e` impegnato nella stesura dell’ottavo, On Building a Barn. Dal suo libro To Reach the Clouds (Toccare le nuvole, Ponte alle Grazie 2003), nel quale Petit racconta della sua avventurosa passeggiata sul filo sospeso tra le due Torri gemelle del World Trade Center, è stato tratto il documentario Man on Wire, diretto da James Marsh e vincitore dell’Oscar 2009; dallo stesso libro ha tratto ispirazione Robert Zemeckis per un suo nuovo film, di cui presto verrà dato annuncio ufficiale. Recentemente To Reach the Clouds è uscito in edizione tascabile, con il nuovo titolo di Man On Wire. Molti gli amici che hanno partecipato ad alcuni dei progetti di Philippe Petit: si tratta di un gruppo eterogeneo di artisti, tra cui Mikhail Barisˇnikov, Werner Herzog, Annie Liebovitz, Milos Forman, Volker Schlöndorff, Twyla Tharp, Peter Beard, Marcel Marceau, Paul Auster, Paul Winter, Debra Winger, Robin Williams e Sting. Petit abita a New York da ormai trenta anni, città in cui vive e lavora come artista residente presso la cattedrale di St. John the Divine, la più grande chiesa gotica del mondo. Gli è stato conferito il prestigioso James Parks Morton Interfaith Award, e da poco è stato insignito del titolo di Chevalier des Arts & des Lettres da parte del ministero della Cultura francese. Philippe si divide tra la cattedrale di St. John the Divine a New York e il suo rifugio sui monti Catskill. Milano Ponte alle Grazie editore. .  
   
 

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