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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Dicembre 2009
 
   
  SALUTE: PROTEZIONE SOCIALE: KOSIC, "FVG REGIONE RESPONSABILE"

 
   
  Trieste, 14 dicembre 2009 - Il Friuli Venezia Giulia è, anche sul fronte della sanità, una "regione responsabile" che sa guardare a "quanto" spende e sempre di più vuole prestare attenzione a "come" utilizza le risorse a disposizione. E la proposta di Piano sociosanitario 2010-2012 si inquadra in un percorso virtuoso, che ha preso avvio con le Linee di indirizzo per la gestione del Servizio sanitario regionale approvate nel dicembre dello scorso anno, e che ora punta ad un complessivo miglioramento della salute e del benessere dei cittadini attraverso la riqualificazione dei servizi. A metterlo in evidenza è stato l´assessore regionale alla salute e Protezione sociale, Vladimir Kosic, nella conferenza stampa nel corso della quale, assieme al presidente della Regione, Renzo Tondo, e al direttore centrale, Paolo Basaglia, sono state illustrate le caratteristiche del documento presentato dalla Regione, che focalizza l´attenzione su quattro obiettivi strategici, che "possiamo affrontare e risolvere nel triennio": la volontà di garantire una presa in carico integrata delle persone con pluripatologie che hanno bisogno di assistenza a lungo termine; la riqualificazione della rete ospedaliera; la revisione del sistema delle emergenze; il miglioramento complessivo della gestione del sistema. Integrazione sociosanitaria Secondo Kosic, "per costruire un welfare di comunità, che possa sostenere le sfide legate al progresso della medicina e delle conoscenze, occorre essere convinti che il fronte del sanitario e del sociale è unico, e di conseguenza tutte le risorse a disposizione vanno messe insieme: del pubblico, del privato, delle famiglie, delle comunità". In ogni caso da solo il settore sociale nel 2010 potrà disporre complessivamente di 12 milioni in più rispetto all´anno in corso. Per quanto riguarda le singole voci vi saranno ulteriori 8,6 milioni per l´abbattimento delle rette, 3 milioni per il Fondo per l´autonomia possibile, 1,1 per il fondo destinato alle persone (179 in tutto, al momento) con patologie gravissime che hanno bisogno di un´assistenza complessa 24 ore su 24. Rete ospedaliera "E´ ormai ineludible un percorso che conduca ad avere centri di eccellenza, con grande casistica senza la quale si rischia di mettere in discussione la qualità e la sicurezza". Di conseguenza "gli interventi sanitari più importanti, quelli che allungano la vita dei cittadini, vanno concentrati in alcune realtà, che la Regione ha identificato negli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone, a disposizione dell´utenza dell´intero Friuli Venezia Giulia". Una logica questa che va di pari passo con la sostenibilità degli investimenti tecnologici. E per quanto riguarda gli altri aspetti dell´offerta ospedaliera, Kosic ha assicurato che "non c´è stato e non ci sarà alcun intervento che non punti a riqualificare le realtà esistenti, sempre garantendo per chi viene ricoverato qualità e sicurezza, che rappresentato i ´principi scientifici´ che hanno guidato l´esecutivo nella stesura del Piano sociosanitario". Al contrario "non c´è stato un solo intervento scientifico - ha sottolineato l´assessore - che abbia messo in discussione le scelte di questo Piano, mentre ci sono stati interventi illustri ed unanimi che hanno sostenuto le nostre indicazioni, che non sono di parte perchè puntano semplicemente a garantire le risposte ai bisogni di salute della popolazione". L´emergenza "E´ dal 1989 che non vi si mette mano". Ed ora lo si deve fare anche grazie alla disponibilità di dotazioni tecnologiche che allora non c´erano, come quelle della protezione civile. "E´ possibile avere una centrale unica, in grado di indirizzare i pazienti verso la struttura giusta". L´efficienza del sistema Il Servizio sanitario regionale deve essere visto come un "sistema" unico, per ragioni di qualità e di sostenibilità. Vanno superate le visioni locali e acquisita una proiezione regionale. E la spesa va ottimizzata al massimo, affinché ogni euro speso nel settore si trasformi in salute per i cittadini. Il primo passo è stato l´accorpamento delle funzioni prima esercitate da più strutture (Direzione, Agenzia, Csc). Altri ne dovranno venire. Ad esempio "non c´è bisogno di un ufficio pensioni in ogni azienda". In altre parole sono possibili significativi risparmi attraverso l´accorpamento di attività amministrative, che costituiscono il cosiddetto "terziario non caratteristico". Dunque senza in alcun modo intervenire sul personale medico ed infermieristico. Kosic ha quindi concluso con un forte invito alle comunità locali, ai sindacati, ai partiti di opposizione a valutare con attenzione le proposte che vengo formulate da una "Giunta regionale sempre disponibile al confronto". "Questa è una regione che ha saputo far fronte ad innovazioni coraggiose, come l´uscita dal Fondo sanitario nazionale che ci ha premiato perché ha richiamato il senso di responsabilità di tutti. Ora dobbiamo insieme saper guardare con lungimiranza al futuro della sanità regionale, convinti che non possono essere i bisogni ad adeguarsi ai servizi, ma i servizi, aggiornandosi e migliorando, devono essere in grado di sostenere tutti i bisogni dei cittadini, con equità". .  
   
 

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