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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Dicembre 2009
 
   
  DAL PARLAMENTO EUROPEO COMPLIMENTI ALLA PRESIDENZA SVEDESE

 
   
  Bruxelles, 17 dicembre 2009 - Mercoledì 16 dicembre l´Aula ha valutato i sei mesi di presidenza svedese del Consiglio Ue. Il premier Reinfeldt e i suoi ministri hanno ricevuto complimenti da varie parti politiche per la loro "lealtà" e "senso di responsabilità". I deputati hanno poi parlato dei temi dell´ultimo Consiglio europeo: ancora clima, e la nuova strategia "2020" della Commissione. "Quando abbiamo assunto la presidenza il primo luglio", ha esordito il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt, "Non c´era un Parlamento, non c´era il nuovo presidente della Commissione, e il Trattato di Lisbona doveva ancora passare il referendum in Irlanda. Non sapevamo se sarebbe entrato in vigore sotto la presidenza svedese. Poi tutta la matassa si è sbrogliata". Una presidenza "da podio". Barroso ha dichiarato che, fra le 11 presidenze con cui ha lavorato da quando è presidente della Commissione, quella svedese meriterebbe sicuramente "il podio", ricordando il successo della ratificazione del Trattato, la reazione rapida alla crisi economica e gli sforzi fatti sul cambiamento climatico. "Un atteggiamento onesto e responsabile", secondo il leader popolare Joseph Daul, è stato il "marchio di fabbrica" della presidenza svedese. Il capogruppo dei socialisti e democratici Martin Schultz ha messo l´accento su alcuni aspetti critici, come il fatto che "nonostante tutto il suo lavoro, la presidenza svedese non ha avuto influenza su Copenhagen, a causa della rotazione semestrale", e sulle nomine per gli incarichi chiave dell´Ue, su cui "Merkel e Sarkozy hanno tenuto le carte nascoste fino all´ultimo, e la gente diceva ´il premier svedese non sa cosa sta succedendo ". Michał Tomasz Kamínski, a nome del gruppo Conservatore e Riformista, si è complimentato con Reinfeldt per aver evitato "la tentazione del populismo in tempi di crisi", ma ha lamentato il troppo timido sostegno di Stoccolma a Israele. A nome di "Europa per le Libertà e la Democrazia", è intervenuto il leghista Borghezio, criticando la presidenza svedese per non aver fatto abbastanza su "immigrazione, rifugiati e crimine organizzato", ma anche per aver giudicato negativamente l´esito del referendum sui minareti in Svizzera. Cambiamento climatico: pressing per un accordo a Copenhagen. Daul ha espresso la speranza che a la conferenza di Copenhagen si risolva con un impegno "verificabile e sanzionabile in caso di mancato rispetto". La cooperazione fra" Europa, Stati Uniti e Cina" è per il leader liberale Guy Verhofstadt la chiave di volta per un accordo globale, e ha chiesto che l´Ue proponga subito di ridurre le proprie emissioni del 30%. "Gli obiettivi di riduzione proposti non sono sufficienti" secondo la co-presidente del gruppo verde Rebecca Harms, che ha sottolineato come "gli europei hanno troppe scappatoie per evitare di ridurre davvero le emissioni nei loro Paesi. La compensazione non conosce frontiere", ha detto, riferendosi al fatto che i Paesi Ue possono compensare la produzione di Co2 con progetti sostenibili in altre parti del mondo. Strategia "2020": evitare gli errori della strategia di Lisbona. La Commissione europea proporrà a gennaio una nuova ricetta per la ripresa, la crescita sostenibile e la competitività europea. Il quadro annunciato pare la continuazione della cosiddetta "strategia di Lisbona" del 2000, che non ha raggiunto gli obiettivi annunciati. Per questo il leader del gruppo popolare Daul ha chiesto a Barroso di "non ripetere gli errori della strategia di Lisbona" fissando "obiettivi non realistici", e sperando che il nuovo quadro non sia "solo fumo". Opposizione da parte del capo-gruppo della Sinistra Unita Lothar Bisky che ha messo in guardia Barroso di non ricalcare la nuova strategia su quella di Lisbona, che è "fallita", e concentrarsi sui "bisogni sociali piuttosto che sul profitto economico". Barroso ha proposto ai deputati di dedicare alla "strategia 2020"un dibattito ad hoc in Aula. .  
   
 

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