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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Dicembre 2009
 
   
  REGIONE ABRUZZO HA RIDOTTO DEBITO A 3,5MLD DI EURO SE CONFERMATO TREND,NEL 2012 FINE DEBITO STRUTTURALE

 
   
  Pescara, 17 dicembre 2009 - "La difficile situazione economica dell´Abruzzo nasce principalmente da due fenomeni: uno congiunturale e l´altro strutturale". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, intervenuto ieri mattina, a Pescara, in Regione, insieme all´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, ed al direttore della sede regionale dell´Inps, Marco Ghersevich, nel corso di una conferenza stampa di presentazione del "Rapporto sull´impresa e sul lavoro", non ha dubbi su quale sia il gap da colmare per il territorio abruzzese. "I fenomeni congiunturali - ha sottolineato Chiodi - non sono totalmente governabili da una comunità poiché, come nel caso del calo delle esportazioni che si è registrato in Abruzzo, il volume di export dipende principalmente dalla domanda internazionale. Invece, per quanto riguarda i fenomeni strutturali, - ha proseguito il Presidente - in sede di task force per l´occupazione, abbiamo individuato quattro "D" che penalizzano fortemente l´Abruzzo e che corrispondono al debito pubblico, al deficit infrastrutturale, al dualismo territoriale e al divario fiscale con le altre regioni". In particolare, il presidente della Regione, ha parlato di un "debito pubblico che non oso definire recuperabile ma che non appare nemmeno irrecuperabile se è vero che, a fine 2007, era arrivato a circa 4 miliardi di euro e che oggi invece, dopo due anni, non supera i 3 miliardi 550 milioni di euro. Tutto questo grazie all´impatto generato dall´ultima Finanziaria che abbiamo approvato, improntata ad un grande rigore, ed agli effetti che saranno prodotti dallo strumento finanziario che presenteremo a fine anno. Se proseguirà questo trend - ha continuato il Presidente - nel 2012 potremmo già essere in grado di lasciarci alle spalle un così pesante debito strutturale". In relazione al deficit infrastrutturale, che riguarda sia le infrastrutture ferroviarie che quelle aeroportuali, Chiodi ha fotografato una "situazione drammatica che risale non a qualche stagione fa ma che affonda le radici indietro di 40 anni. Per non parlare, poi, del deficit infrastrutturale di tipo immateriale, relativo allo sviluppo della banda larga ed alla diffusione delle rete internet che vede lontanissimi dalla realtà tecnolgicamente avanzate". Ma ad avere inciso negativamente sulla crescita economica dell´Abruzzo, secondo il Presidente, è stato anche "un miope dualismo territoriale che ha contrapposto da un lato zone costiere ed aree interne e dall´altro le piccole alle grandi imprese". Tuttavia, ad affossare l´economia delle famiglie e delle imprese in questi anni, "è stato il divario fiscale che l´Abruzzo ha fatto registrare rispetto alle altre regioni. Basti pensare che, dal 2002 al 2007, l´Irpef e Irap da noi sono aumentate dell´87% mentre la media nazionale è stata appena del 23%". Infine, Chiodi ha registrato un profondo squilibrio tra economia e politica. "La politica non si è occupata con entusiasmo delle strategie di politica economica scontando una incapacità o una impossibilità di poter incidere sulla situazione reale ? ha commentato - oggi, però i cittadini sono maturi per comprendere questi processi ed ecco perché importanti strumenti di programmazione come il Fas, il Fers, dell´Fse, il Master Plan sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo Economico e come lo stesso Accordo Quadro per le Infrastrutture siglato con il Governo stanno già andando in una certa direzione segnando un percorso destinato ad intercettare i venti di ripresa che arriveranno. Ecco perché - ha concluso Chiodi - dobbiamo essere ottimisti rispetto alla fine di questa congiura economica". .  
   
 

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