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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Maggio 2010
 
   
  FILIERA CEREALICOLA SUPERFICI IN CRESCITA, MA SOTTO LE MEDIE REGIONALI. PUNTARE SUL MARCHIO-TOSCANA

 
   
  «Dal settore cerealicolo toscano emergono timidi segnali di ripresa che dobbiamo fare il possibile per incoraggiare. Nella stagione 2008 – 2009 abbiamo toccato il punto più basso dell´intero decennio quanto a superfici coltivate a cereali. Gli ultimi dati disponibili per quella in corso descrivono un incremento del 7% delle terre coltivate a grano duro e dell’11% di quelle a grano tenero. Si tratta di dati assolutamente insoddisfacenti, ma di segni positivi che devono rappresentare soltanto l´inizio di una ripresa possibile». L´assessore regionale all´agricoltura, Gianni Salvadori, commenta così il grido di allarme lanciato dal settore di fronte ad una diminuzione negli ultimi cinque anni di quasi la metà delle superfici coltivate, a causa della non redditività di que sto tipo di coltivazione, spesso l´unica possibile in alcune zone della regione. «Ho già iniziato ad incontrare - aggiunge Salvadori - i rappresentanti degli agricoltori, dando inizio ad una campagna di ascolto dell´intero settore agricolo. Una delle possibilità per creare prospettive di sviluppo per questo settore è di rendere obbligatoria, anche sulla pasta e sul pane, l’indicazione dell’origine del grano. Insomma sapere che stiamo consumando cibi a marchio-Toscana prodotti con cerali interamente locali potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per i produttori e rendere maggiormente disponibili i consumatori a compiere le loro scelte privilegiando i prodotti regionali». Anche in Toscana il settore è stato investito nel 2008-2009 da un forte calo dei prezzi, che ha portato al livello più basso degli ultimi dieci anni delle terre coltivate che sono diminuite del 33% (da 130.000 a 87.000 ettari) pe r ciò che riguarda il grano duro e del 57% (da 25.000 a 10.800) per quello tenero. In questa stagione si è risaliti rispettivamente a 93.000 e a 12.000 ettari coltivati in Toscana a grano duro e tenero. Mentre dal 2008 i costi di produzione sono cresciuti, i prezzi del grano si mantengono bassi, intorno ai 150 euro a tonnellata, con una diminuzione nell´ultimo anno di oltre il 25%.  
   
 

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