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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  FVG: PIÙ SERVIZI DA CAPACITÀ DI RELAZIONE TRA ISTITUZIONI

 
   
  Monfalcone, 19 maggio 2010 - Il potenziamento dei servizi rivolti ai disabili e, in genere, a tutte le persone più fragili passa necessariamente dalla capacità di sviluppare un migliore rapporto tra sistemi diversi (servizi sociali dei Comuni, aziende sanitarie, scuola, trasporti,...) che, al contrario, ancora troppo spesso usano linguaggi differenti. Sistemi che devono anche sapersi mettere in discussione, dimostrando propensione all´ascolto, al confronto con le famiglie per coglierne le esigenze. Il concetto è stato sviluppato il 18 maggio a Monfalcone (Go) nel corso di un convegno sul tema dell´integrazione scolastica dei minori disabili, che si è svolto all´auditorium dell´ospedale per iniziativa del Comune ed è stato introdotto dalla responsabile dell´Ambito Distrettuale Basso Isontino, Nicoletta Stradi. Un confronto tra operatori ed insegnati, quello di oggi, che dunque ha rappresentato "un primo passo per discutere tra realtà diverse", come ha evidenziato l´assessore comunale alle politiche sociali Cristiana Morsolin, perché "se vogliamo realmente favorire l´inclusione, la collaborazione tra enti e l´attenzione alla persona sono il punto di partenza", ha aggiunto il direttore generale dell´Azienda sanitaria n. 2 "Isontina" Gianni Cortiula. Di fatto, nonostante il Friuli Venezia Giulia sia, in Italia, all´avanguardia per le politiche sociali, "quelle rivolte in particolare ai minori e agli adolescenti sono ancora carenti", ha evidenziato il presidente della Consulta regionale dei disabili, Mario Brancati, ricordando che "gran parte delle prestazioni è garantita dalle famiglie", e "quelle dove vi sono ragazzi non autosufficienti tendono ad impoverirsi", mentre accade anche che "molti insegnanti di sostegno sono senza titolo di specializzazione". La soluzione sta dunque in una "responsabilità condivisa di sistemi che si sviluppano insieme, che si coordinano, perché la salute non si garantisce solo negli ospedali", ha rimarcato l´assessore regionale Vladimir Kosic. Proprio anche a questo punta il Piano sociosanitario triennale, la cui prima linea strategica consiste appunto in una presa in carico integrata delle persone più fragili, da tradursi in un catalogo dei servizi, in piani locali della disabilità da concordare tra Aziende sanitarie ed Enti locali, nell´accordo di programma cui si sta lavorando tra Regione, Scuola, Enti locali, Consulta per assicurare la partecipazione delle famiglie e delle associazioni all´individuazione di idonei progetti formativi in vista dell´inserimento sociale e lavorativo dei minori disabili. Dunque nella costruzione di "percorsi personalizzati", come ha aggiunto l´assessore del Comune di Trieste, Carlo Grilli. Riprendendo infine una provocazione del presidente della Consulta dei Disabili, Brancati, che ha invitato a pensare di più ai servizi sul territorio e meno a difendere l´area materno-infantile, l´assessore Kosic ha invitato ancora una volta i rappresentanti degli Enti locali ad una riflessione su questo aspetto, perché "il tema - ha detto - deve essere nascere bene, in qualità e sicurezza, senza rischi", consapevoli anche che dalla "riorganizzazione dei servizi sanitari possono essere liberate risorse per fornire più assistenza sul territorio" e per far sì che siano "i servizi ad adeguarsi ai bisogni e non i cittadini costretti ad adeguarsi ai servizi".  
   
 

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