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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  UE: ETICHETTA "MADE IN" OBBLIGATORIA PER IL TESSILE, CHIEDONO I DEPUTATI

 
   
  Strasburgo, 19 maggio 2010 - Le etichette "Made in" dovrebbero essere obbligatorie per tutti i capi d´abbigliamento e altri prodotti tessili commercializzati in Europa, dice il Parlamento. Martedì 18 maggio i deputati hanno approvato la revisione del sistema di etichettatura europea, chiedendo alla Commissione di proporre un nuovo schema armonizzato e obbligatorio. L´etichettatura sul paese d´origine deve essere obbligatoria per i evitare che consumatori siano tratti inganno da diciture che suggeriscono che la manifattura di un abito è stata eseguita in uno Stato Ue, piuttosto che in un paese terzo. Attualmente, le etichette "Made in" sono volontarie e il loro uso dipende dalla legislazione nazionale. In confronto a quella europea, la normativa negli Usa, in Canada o in Giappone è molto più severa, regolando in modo dettagliato l´indicazione obbligatoria del paese d´origine. La relazione del Parlamento, preparata da Tine Manders (Nl, Alde) è stata approvata con 528 voti a favore, 18 astensioni e 108 contro. Il nuovo regolamento si applicherà non solo ai capi di abbigliamento, ma a tutti i prodotti tessili: tende, divani, tovaglie, e perfino giocattoli se composti da tessuto almeno per l´80%. Marchio d´origine, una richiesta al Consiglio - L´attuale legislazione europea sull´etichettatura nel tessile consiste esclusivamente nell´armonizzazione dei nomi delle fibre - ce ne sono oggi 48 (18 naturali e 30 sintetiche) vendute nel mercato unico europeo - e della loro composizione. In origine, il Parlamento doveva esprimersi solo su una proposta tecnica della Commissione, che aveva l´obiettivo di diminuire il tempo necessario per la commercializzazione di nuove fibre. Invece, i deputati ne hanno fatto una proposta ben più politica: rendere l´etichettatura sul paese d´origine obbligatoria per tutti. La richiesta del marchio d´origine obbligatorio non è nuova da parte dell´assemblea: una proposta specifica sul "Made in" del 2005, già approvata dai parlamentari, è bloccata al Consiglio da anni. Con il testo votato oggi, il Parlamento intende mettere pressione sui governi Ue. Valutare l´opportunità di una nuova legge europea - I deputati hanno quindi chiesto alla Commissione di presentare una relazione da qui a due anni e, se necessario, una proposta legislativa ad hoc per imporre le nuove regole sul "Made in" in tutta Europa. La relazione dovrebbe valutare la possibilità di imporre un´etichettatura obbligatoria e armonizzata a livello europeo anche sulla manutenzione del capo (oggi è volontaria), la taglia, le eventuali sostanze pericolose contenute (infiammabilità e possibili elementi allergici). I deputati chiedono di considerare anche l´introduzione di un´etichettatura sociale e ambientale, per informare i consumatori delle condizioni di lavoro e dell´impatto ambientale con cui il capo è stato fabbricato.  
   
 

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