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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  LO SVERSAMENTO DAL LAMBRO SUL PO DEL 23 FEBBRAIO E’ COSTATO AL VENETO 2 MILIONI 182 MILA EURO.

 
   
  Venezia, 18 maggio 2010 - Il grave sversamento di tonnellate di idrocarburi da una raffineria in provincia di Monza sul fiume Lambro, e da questo sul Po, verificatosi il 23 febbraio scorso, è costato alla Protezione Civile del Veneto e agli Enti Locali coinvolti quasi 2 milioni 182 mila euro. L’importo è stato fissato oggi dalla Giunta regionale con una delibera proposta dall’Assessore alla Protezione Civile Daniele Stival. Di questa ingente somma, per la quale verrà richiesto il rimborso al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, 1 milione 685 mila euro sono serviti per lavori, noleggi e servizi effettuati da imprese, mentre 496 mila euro sono stati gli oneri sostenuti da vari Enti, come l’Arpav e i Comuni rivieraschi interessati. L’argomento è stato uno di quelli affrontati nel corso del consueto “punto stampa” del Presidente Luca Zaia e della Giunta regionale, tenutosi al termine della seduta odierna. “In quell’occasione – ha sottolineato Stival – abbiamo sperimentato una nostra piccola ‘marea nera’, ed il sistema ha risposto con tempestività ed efficienza, ma anche oggi, nel corso della Giunta alla luce di quanto accaduto nel Golfo del Messico, abbiamo espresso preoccupazione per ciò che potrebbe accadere anche nel caso di un grave sversamento in Adriatico. Anche per questo, e per quanto di nostra competenza – ha annunciato l’Assessore – ci siamo già attivati, facendo compiere alla nostra Unità di Progetto Regionale una ricognizione delle forze disponibili e predisporre uno schema di possibili azioni d’intervento. In questo ambito – prosegue Stival – mi farò anche promotore di un Protocollo d’Intesa tra la Regione e tutte le Istituzioni ed Organizzazioni eventualmente coinvolte in modo che, se necessario, la macchina sia pronta a scattare con tempestività, sapendo tutti fin dall’inizio quali sono i rispettivi compiti”. Già pronto anche uno schema di azioni di competenza del sistema di Protezione Civile Regionale in 10 punti: attivazione immediata del Coordinamento Regionale Emergenza con la ricognizione dei mezzi disponibili e di quelli eventualmente da acquisire nell’arco di poche ore, e l’allestimento delle squadre di volontari; allertamento di tutti i soggetti sensibili, i cosiddetti “portatori d’interesse”; immediata acquisizione di unità nautiche disinquinanti, panne assorbenti e mezzi d’opera per la logistica; attuazione immediata di manovre di contenimento dello sversamento alla sorgente e nelle aree di propagazione dell’inquinante; acquisizione dagli Enti di Ricerca di studi sulle dinamiche di propagazione e sugli scenari evolutivi; attivazione di un piano straordinario di monitoraggio ambientale marino e costiero; presidio della costa con la posa di barriere di panne assorbenti; recupero e classificazione del materiale sversato per conoscerne immediatamente il livello di pericolosità. Le dotazioni in proprietà del sistema regionale di protezione civile contano oltre un migliaio tra mezzi e dotazioni tecniche, come pompe, idrovore, torri faro. Circa 16.000 sono i volontari riuniti in 300 Associazioni. A tutte le risorse in dotazione diretta, si affiancano poi quelle che possono essere acquisite entro poche ore da aziende specialistiche, come mezzi per la conterminazione degli sversamenti, l’assorbimento e lo smaltimento del materiale raccolto. Si tratta di “Skimmer”, imbarcazioni attrezzate per questi scopi, disponibili nel Porto di Venezia e, se necessario, in quello di Trieste.  
   
 

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