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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Maggio 2010
 
   
  PUGLIA: STEFÀNO SCRIVE CON ALTRI ASSESSORI REGIONALI AGRICOLTURA LETTERA A GALAN SU PESCA

 
   
  Un confronto interistituzionale tra le Regioni dell’Adriatico centrale e meridionale ed il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per affrontare alcune scottanti problematiche legate alla crisi del pesce azzurro. È quanto chiesto in una lettera al ministro Giancarlo Galan, in seguito all’incontro svoltosi il 19 maggio anella sede romana della Regione Puglia tra gli assessori alle Risorse agricole di Puglia, Abruzzo, Marche e Molise. “Cantierizzare in tempi brevi il tavolo con il Ministero per affrontare di petto una situazione piuttosto critica e stabilire una strategia comune di intervento, in modo da dare risposte concrete e tempestive” dichiara l’assessore pugliese Dario Stefàno promotore dell’incontro romano, motivato del crescente allarme diffusosi tra gli operatori della pesca “dei piccoli pelagici” dell’Adriatico. Sul tavolo gli assessori porteranno essenzialmente tre questioni: la prima relativa ai controlli sanitari sui parassiti nel pesce azzurro. Recenti iniziative di autorità sanitarie e giudiziarie delle Regioni del Nord, fondate su norme nazionali probabilmente superate (legge 283/62) hanno di fatto messo fuori mercato il pescato adriatico, generando un allarme ingiustificato tra i consumatori. Una più corretta informazione sul consumo del pesce azzurro insieme ad un approfondimento della più recente normativa comunitaria in materia di igiene dei prodotti ittici (Reg.ce n.853/04) con relativo chiarimento da parte del Ministero, rappresenterebbero un primo necessario passo. Secondo tema, l’imminente entrata in vigore del Regolamento 1967/06 sull’utilizzo di attrezzi a maglia larga, che coglie le marinerie nel bel mezzo di una crisi strutturale, chiamate ad investire risorse in vista di minori prospettive di guadagno, almeno a breve, e di maggiore costi di gestione. “Si ritiene necessario – scrivono gli assessori - approfondire la possibilità di misure di accompagnamento che possano attenuare i segnali di tensione sociale già chiaramente percepibili”. Infine, la necessità di avere regole organiche, all’interno di un Piano di Gestione nazionale, così come reclamato dalle marinerie che praticano, con vari sistemi, la pesca del pesce azzurro.  
   
 

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