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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Maggio 2010
 
   
  INIZIATA LA "GUERRA BIOLOGICA" ALLA VESPA CINESE DEL CASTAGNO LANCIATO A LODRONE UN INSETTO PREDATORE, CASTANICOLTORI INVITATI A NON RIMUOVERE LE GALLE

 
   
  Trento - Da alcune settimane i castagneti di Arco e Lodrone di Storo sono teatro di una "guerra biologica" contro la vespa cinese del castagno. A condurre la lotta contro questo insetto, difficilissimo da debellare, sono l´Ufficio Fitosanitario provinciale, il Centro trasferimento tecnologico della Fondazione E. Mach e l´Università di Torino, che hanno affidato ad un altro insetto, il Torymus sinensis, il compito di parassitare il cinipede cinese. Per avere successo, la lotta biologica deve però poter contare sulla collaborazione e attenzione dei castanicoltori. Dryocosmus kuriphilus, la vespa galligena del castagno, è presente in Trentino almeno dal 2007, anno della prima segnalazione ufficiale. Dallo scorso anno la vespa cinese è di fatto insediata su tutto il territorio castanicolo provinciale, rendendo vani i numerosi tentativi di eradicazione della malattia, peraltro onerosi e più volte praticati. Considerato che allo stato attuale non esistono sistemi di lotta chimica o meccanica risolutivi, l’unica possibilità concreta di combattere questo insetto è applicare una strategia di controllo biologico, consistente nel lancio di Torymus sinensis, un imenottero che è in grado di parassitizzare il cinipide. In accordo con l’Ufficio Fitosanitario provinciale, il Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione E. Mach ha dato inizio alle attività per l’introduzione del parassitoide, basandosi sull’esperienza e la collaborazione del Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle risorse agroforestali dell’Università di Torino. Effettuati alcuni sopralluoghi nelle zone di insediamento (Arco, Storo, ecc.) al fine di valutare il livello di infestazione da cinipide e lo stadio fenologico del castagno, il predatore è stato lanciato il 30 aprile scorso nella zona di Lodrone. Complessivamente sono state rilasciate 130 femmine e 65 maschi di T. Sinensis che, se tutto procederà per il meglio, dovrebbe insediarsi nell’area di lancio e man mano colonizzare i castagneti colpiti anche nei territori limitrofi. Il torimide si svilupperà a spese della vespa e, quindi, è necessario che le galle presenti nella zona di Lodrone e nei dintorni non siano rimosse dagli alberi, pena il non completamento del ciclo di sviluppo del parassitoide. La stessa precauzione dovrà essere adottata anche nei prossimi anni, perchè solo così, anno dopo anno, potrà essere assicurato il controllo biologico dell´organismo nocivo. Fino ad oggi in Trentino i danni provocati dalla vespa cinese sono ridotti e, secondo recenti ricerche svolte in Italia, sicuramente al di sotto del danno economico imputabile a siccità o Cydia. In attesa che il T. Sinensis si insedi su tutto il territorio provinciale (ci vorranno alcuni anni) i castanicoltori sono tenuti a mantenere monitorata la situazione, a non impiegare materiale vivaistico non controllato dal punto di vista fitosanitario (passaporto delle piante) e a non far uso di prodotti fitosanitari, che si sono dimostrati inefficaci. Utile risulta essere, ma solo su piante di dimensioni ridotte, la raccolta delle galle visibili in primavera, prima dello sfarfallamento delle femmine, e la loro distruzione mediante bruciatura.  
   
 

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