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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Maggio 2010
 
   
  PRESENTATA LA STAGIONE 2010-11 DEL TEATRO STORCHI DI MODENA. PROSEGUE IL PERCORSO NEL CONFRONTO FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE.MODENA SARÀ, ANCORA UNA VOLTA, PALCOSCENICO PRIVILEGIATO DI GRANDI ATTORI E REGISTI DELLA SCENA CONTEMPORANEA ITALIANA ED EUROPEA. L´ASSESSORE MEZZETTI SOTTOLINEA "IL RUOLO D´ECCELLENZA DI ERT NEL SISTEMA CULTURALE DELL´EMILIA-ROMAGNA"

 
   
  Modena, 26 maggio 2010 – Grandi attori e registi della scena contemporanea italiana ed europea, dal prossimo autunno, per la stagione 2010-11 del Teatro Storchi di Modena. Sul palco del teatro, in esclusiva per l’Italia, il regista francese Eric Lacascade, già ospite di Vie Scena Contemporanea Festival, presenterà Les Estivantes (I Villeggianti) di Maksim Gor´kij, autore da lui molto amato. Un cast internazionale composto da attori inglesi e italiani, caratterizza Interiors, sorprendente spettacolo diretto dal giovane Matthew Lenton tratto da “L’interieur”, del belga premio Nobel Maurice Maeterlinck, spettacolo di grande fisicità e visualità sul tema del guardare e dell’essere guardati. L’attenzione che Emilia Romagna Teatro riserva alla produzione sfocia in tre nuovi lavori i cui debutti avverranno al Teatro delle Passioni. Monica Conti è la regista di Le Mutande, testo del tedesco Carl Sternheim, autore poco conosciuto in Italia la cui grandezza in patria è considerata pari a quella di Bertolt Brecht. Il testo, pur nei toni da commedia brillante, si arricchisce di una profondità sorprendente nel delineare i soggetti protagonisti; uno storico allestimento di “Le Mutande” debuttò al Teatro Comunale di Modena, nel 1968, con la regia di Luca Ronconi. E ancora: Freddo del drammaturgo svedese Lars Norèn, nella sua prima versione italiana con la regia di Marco Plini, da anni collaboratore di Massimo Castri, che sceglie un testo di grande attualità in cui affronta il tema della tolleranza e dell’immigrazione. Beneficiano dell’attenzione che Emilia Romagna Teatro riserva ai giovani gruppi i romagnoli Menoventi con due lavori: Invisibilmente e Infesta. I tre ragazzi che ne sono il nucleo artistico nonostante la giovane età sono già capaci di curiose intuizioni che arrivano allo spettatore. La stagione è stata presentata questa mattina a Modena, nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato, tra gli altri, l’assessore alla Cultura della Regione Emilia-romagna, Massimo Mezzetti. “Si è avviato un lavoro per creare un sistema culturale policentrico dell’Emilia-romagna, in cui occorre che ciascuno faccia la propria parte – ha affermato l’assessore Mezzetti -. Ert, il cui lavoro sostengo e apprezzo, in questo ambito si è conquistato un ruolo chiave con una caratterizzazione d’eccellenza, creando un percorso tra innovazione e tradizione riletta in chiave contemporanea”. “Ci apprestiamo a una stagione di tagli – ha poi commentato Mezzetti -: stiamo arrivando a un limite sotto al quale c’è un deserto culturale. Perciò occorre bilanciare una controffensiva culturale, perchè il benessere non è solo il Pil, la cultura non è da considerarsi un bene immateriale ma può anzi essere un settore della nuova economia, su cui investire”. “Entro il 2012 Emilia Romagna Teatro si pone l’obiettivo di formare una compagnia stabile - ha detto il direttore di Ert Pietro Valenti - e a questo scopo sono necessari almeno altri due stabili. Siano essi pubblici o privati, che sostengano questa idea. Sarebbe politicamente opportuno che venisse stabilita una mission ben precisa pere i Teatri Stabili evitando lo spreco di risorse. Modena in questo senso può ambire a diventare un’officina del contemporaneo”. L’apertura di stagione vedrà a Modena, a pochi giorni dal debutto assoluto che si terrà a Roma, Il misantropo di Molière, nella regia di Massimo Castri, che, forte di un ottimo periodo creativo, a pochi mesi dal debutto di “Finale di Partita”, sceglie di confrontarsi con Molière, il commediografo francese per eccellenza di cui sarà protagonista un attore di razza come Massimo Popolizio. Galatea Ranzi sarà Mirandolina ne La Locandiera, che la regia di Pietro Carriglio libera dagli stereotipi del goldonismo, focalizzando l’attenzione sullo straordinario meccanismo teatrale della commedia. Sarà un Paolo Rossi in una ritrovata ottima forma il protagonista de Il Mistero Buffo di Dario Fo (Ps: nell’umile versione pop), personalissima rilettura con cui Rossi rende omaggio al maestro e al suo testo capolavoro. Alessandro Gassman segna il cartellone con un’importante doppia presenza: sarà infatti regista e protagonista di Roman e il suo cucciolo, del drammaturgo americano di nascita ma di origine cubana Reinaldo Povod, un testo che ebbe, nella Broadway degli anni Ottanta, una versione con De Niro, nel ruolo che ora è dell’attore italiano. Gassman sarà regista di Immanuel Kant di Thomas Bernhard, autore austriaco da lui prediletto, la cui parola drammaturgica, nella sua splendida ossessività, attraversa la scena europea. Protagonista della scena teatrale italiana, Franco Branciaroli sarà Edipo Re di Sofocle, in una rilettura che tiene conto dei contributi teorici di diversi studiosi tra cui quella del padre della psicanalisi Sigmund Freud e di quelle del filosofo e antropologo francese René Girard. Giovanni Testori, che di Branciaroli fu caro amico, è l’autore de I promessi sposi alla prova che porta sul palco dello Storchi un attore come Sandro Lombardi insieme alla sua compagnia, diretti da Federico Tiezzi. Il più celebre dei testi beckettiani Aspettando Godot, riporterà sul palco dello Storchi Eros Pagni e Ugo Pagliai. Marco Paolini tornerà a Modena con il nuovo spettacolo sulla figura del grande scienziato Galileo Galilei, dal titolo ancora provvisorio Itis Galileo. Ancora un grande protagonista del teatro italiano: Luca De Filippo, firma la regia di Le bugie con le gambe lunghe, commedia che Eduardo scrisse nel 1946 subito dopo il debutto napoletano di “Filumena Marturano”; la straordinaria fortuna incontrata da quel testo fece rinviar il debutto della commedia che avrà come protagonista lo stesso Luca. Bestseller del teatro americano, pluripremiato sia nella versione teatrale che in quella televisiva, Angels in America ha trionfato anche Italia nel lavoro diretto da Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani. Epopea contemporanea divisa in due parti (Millennium Approaches e Perestroika), è un lavoro avvincente abitato da personaggi della storia recente degli Stati Uniti d’America.  
   
 

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