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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Maggio 2010
 
   
  FVG I, COMM: UN´AUDIZIONE PER CONOSCERE LA SITUAZIONE ATTUALE E LE PROSPETTIVE DI INSIEL, L´AZIENDA INFORMATICA REGIONALE.

 
   
  Trieste, 27 maggio 2010 - La I Commissione consiliare, presieduta da Gaetano Valenti (Pdl), ha sentit, ieri, o in merito l´assessore alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti, che ha ripreso la posizione della Giunta del Friuli Venezia Giulia , le azioni compiute e le linee guida per il futuro. Ben sapendo che le leve di competitività e attrattività di un sistema stanno anche nella qualità dei servizi informatici - ha spiegato l´assessore - la Regione ha deciso di tenere in casa un soggetto che possa garantire quest´asse. Le azioni intraprese sono state conseguenti a questa scelta: lo scorporo e la vendita di Insiel Mercato, il perfezionamento del rapporto con gli Enti e la definizione della funzione informatica come funzione pubblica. Le scelte non sono il frutto di un´impostazione ideologica, ma di una valutazione sull´importanza della variante tecnologica: con Insiel si vuole mantenere e migliorare la qualità dell´asse informatico, come fattore propulsivo del sistema. Entrando nel concreto, Garlatti ha evidenziato la missione a tendere dell´azienda. Questa deve mantenere la gestione diretta dei prodotti fondamentali, con i quali far propagare effetti indotti, e diventare l´interlocutore privilegiato degli Enti per la consulenza sugli acquisti di applicativi specialistici. Si sta sviluppando il Piano triennale, ha detto l´assessore, che richiede comportamenti convergenti da entrambe le parti. L´amministrazione regionale deve diventare un cliente preciso, mentre l´azienda deve riuscire ad avere livelli di funzionalità compatibili con l´equilibrio di sistema. Un disegno di legge complessivo sullo sviluppo della società dell´informazione, una legge di programmazione sull´It e l´e-government, è pronto e la Giunta ne dovrebbe discutere durante la prossima seduta. Usciamo da un annus horribilis - ha detto il presidente Walter Santarossa - nel quale abbiamo visto la soluzione del problema che ci ha posto il decreto Bersani. Il 2009, che a causa della vendita di Insiel Mercato ha visto fuoriuscire 20 milioni di produzione, doveva registrare una perdita. Invece ha portato a un utile che ha contribuito alle casse della Regione per 2 milioni di euro. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una riorganizzazione e alla riduzione dei dirigenti (da 18 a 8) e con azioni di formazione del personale (4180 giornate in totale). La vendita di Insiel Mercato ha portato ulteriori entrate alla Regione e l´incorporazione di Mercurio ha fatto aumentare la produzione e l´azienda sta mantenendo fede al programma di lavori. Insiel sta anche agendo con forza all´estero con 7 programmi europei, soprattutto nell´Europa orientale e centro meridionale. Un quadro generale è stato illustrato dall´amministratore delegato, Dino Cozzi. Oggi Insiel gestisce 16mila e 100 posti di lavoro, 1433 server, 1200 linee, 800 sedi connesse, 34 progetti esecutivi, 2414 progetti, 401 prodotti e soluzioni in gestione, svolgendo 19mila 700 interventi sui posti di lavoro e evadendo 76mila 856 richieste di assistenza. L´utile del 2009 è stato garantito da azioni che non possono essere ripetute, ha evidenziato Cozzi, sottolineando un problema dell´azienda: esuberi non distribuiti uniformemente. Nelle aree produttive, ad esempio, le persone sono poche e serve un loro rinnovo, altrimenti a medio termine si rischia il calo della competitività. Su questo punto non si è riuscito a stipulare nessun accordo con i sindacati, nemmeno quello che prevedeva un esodo volontario dei dipendenti prossimi alla pensione e a fronte dell´assunzione di neolaureati. Esistono anche problemi relativi allo status giuridico di azienda in house con la Regione. Per Cozzi sarebbe utile una nuova legge che chiarifichi i rapporti Insiel-regione e lo status del personale. Il cambiamento deve entrare in profondità e ciò potrà avvenire solo con una forte sinergia a tutti i livelli. Insiel e l´amministrazione regionale sono come due vecchi coniugi, a forza di frequentarsi hanno adottato i pregi e i difetti l´uno dell´altra. L´una non può migliorare se l´altra non lo fa, ha concluso l´Ad. Garanzie sulle risorse. Prospettive chiare per il dopo convezione con la Regione, che scadrà il 31 dicembre 2014. Un piano industriale latitante e una formazione bloccata da mesi. Sono le richieste e le osservazioni mosse dai sindacati ai vertici di Insiel durante l´audizione in I Commissione consiliare. Ma Rsu di Trieste e Udine, Fiom-cgil e Fim-cisl hanno detto anche altro: che serve una guida tecnica esperta e competente sul fronte delle tecnologie, che sia in grado di fare altro oltre che ordini di servizio. L´obiettivo di una maggior efficienza? Non c´è stato, quello che c´è è una gran confusione e una sovrapposizione di ruoli, hanno dichiarato. Una situazione di stallo pericolosa: se a breve non verranno garantite delle commesse, Insiel collasserà. E poi non si conosce il piano triennale di investimenti, nemmeno sono chiari gli interventi all´estero. E bisogna ragionare insieme - hanno aggiunto le forze sindacali - su una legge di riforma della Spa regionale che possa determinare responsabilità e modalità di conduzione dell´azienda. I sindacati hanno portato anche dei numeri, in particolare sui corsi di formazione: si è parlato di 4180 ore per 667 lavoratori dei 735 oggi in Insiel. Da queste, però, vanno dedotte quelle non destinate al recupero delle competenze, che sono 333,5 per 667 di partecipazione a riunioni organizzative. Seicentosedici giorni sono stati dedicati alla formazione obbligatoria su privacy e sicurezza, 1294 giorni invece sono stati impiegati per il trasferimento di competenze tra Insiel e Insiel Mercato dopo la scissione di quest´ultima. E poi ci sono le giornate di formazione erogate agli amministrativi. Morale: la formazione specifica quindi ha occupato, in un anno, 2,5 giornate a lavoratore. Capitolo esuberi: i dirigenti parlano di 120, ma non è vero, non ci sono perdite di bilancio per giustificarli. Tant´è che la società informatica ha prodotto due milioni di utili. Gli esodi incentivati per mandare in pensione chi ormai è tecnologicamente obsoleto? A invecchiare sono i computer, casomai. Le persone, invece, portano un bagaglio di esperienza tecnica fondamentale, hanno ribattuto in conclusione. Da parte dei consiglieri, ad aprire il dibattito è stato Gianfranco Moretton. Per il capogruppo del Pd per dare nuovo slancio occorre una legge di riforma, innanzitutto, che possa accrescere, con la messa in campo di nuove azioni da parte dei vertici, il livello di efficienza di Insiel. Non è chiaro, sul fronte esuberi, se ci sono dove andranno, mentre la novità positiva è rappresentata dal piano triennale, utile a chiarire le linee di sviluppo e rilancio. Si intuisce, però, la mancanza di dialogo tra l´azionista di riferimento (la Regione) e la società. E se Franco Brussa, sempre del Pd, e Maurizio Salvador, Udc, hanno formalizzato la richiesta di un´ulteriore audizione, Franco Baritussio (Pdl) auspica vi sia un tavolo di dialogo e di sintesi per affrontare la sfida del rilancio. Si parla di un´internazionalizzazione negli interventi, è un dato assai positivo. Infine Piero Colussi, dei Cittadini, si è soffermato sul piano industriale: senza questo non si può andare avanti, ma è anche vero che le prospettive della società, che devono essere definite dalla Regione, non sono chiare. E ha lanciato una proposta, per ottimizzare i costi: che Insiel diventi anche centro di acquisto software.  
   
 

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