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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2010
 
   
  FORMIGONI: DIAMO IMPULSO A CONTRATTI DECENTRATI IL PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA RILANCIA LA PROPOSTA A UN´INIZIATIVA DELLA CISL "CASSA" DA RIFORMARE: NON SOLO REDDITO MA RIQUALIFICAZIONE

 
   
  Milano, 31 maggio 2010 - Una rivisitazione del sistema dei contratti di lavoro "dove il baricentro sia finalmente spostato lì dove si produce" mediante una contrattazione decentrata di secondo livello e una nuova concezione della cassa integrazione che "non sia solo un tampone per chi perde il posto di lavoro, ma anche e soprattutto la possibilità per costruire le condizioni per far ripartire le singole persone e tutto il sistema". Sono i temi "forti" toccati questo pomeriggio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, durante il suo intervento alla Fiera della Contrattazione organizzata dalla Cisl, davanti ad una folta platea di ascoltatori e al presidente nazionale del sindacato, Raffaele Bonanni. Contrattazione Di Secondo Livello E Conciliazione - "Sono temi di grande attualità - ha esordito Formigoni - e non è affatto un caso che io abbia scelto come primo atto della nuova legislatura la convocazione degli Stati generali dell´economia e dello sviluppo. Il lavoro e l´occupazione saranno i cardini dei cinque anni che ci troviamo di fronte". Dunque, è quanto mai opportuno "rivedere i sistemi contrattuali esistenti che non riconoscono le diversità". Occorre quindi un sistema nuovo che abbia il proprio "baricentro là dove si produce, quindi serve una contrattazione decentrata di secondo livello che parta dal territorio e tenga conto delle esigenze di ciascuno". Anche a livello mondiale, infatti, sono le soluzioni territoriali quelle più efficaci per combattere la crisi. Proprio per questo Regione Lombardia "intende incentivare percorsi di contrattazione aziendale decentrata a livello territoriale, nel pieno rispetto della contrattazione collettiva nazionale". Da questo nuovo approccio è nata l´iniziativa che ha permesso di incentivare il personale infermieristico lombardo (da 600 a 1300 euro all´anno) a seconda delle responsabilità. Allo stesso modo ciascuna azienda avrà la possibilità di andare incontro alle reali esigenze dei propri lavoratori con flessibilità e mettendo in campo strumenti di sostegno al reddito anche per chi, come molte donne, sono costrette a scegliere fra famiglia e lavoro. "Per loro in particolare - ha sottolineato Formigoni - bisogna riorganizzare il tempo di lavoro. Non basta però una legge regionale e per questo abbiamo già avviato tavoli di confronto con imprese, Università e sociologi". Il Welfare Lombardo, Una Nuova Cassa Integrazione - In un momento di crisi come quello che anche la Lombardia sta affrontando, è quanto mai necessario arrivare a un nuovo sistema di ammortizzatori sociali che "non sia una semplice elargizione di risorse, ma un vero e proprio investimento sulla persona e sulla sua capacità di occuparsi nuovamente". E proprio la Lombardia può essere la locomotiva che trascina il Paese. Responsabilità ed efficienza. Sono questi i perni su cui si dovrà incentrare "il nuovo welfare lombardo" auspicato dal presidente Formigoni. Un sistema che "riconosca e valorizzi la centralità della famiglia come motore e fattore di sviluppo". Con questo nuovo approccio Regione Lombardia ha governato in maniera autonoma la Cassa in deroga, sostenendo categorie di lavoratori precedentemente escluse dagli ammortizzatori sociali. Così è stato possibile autorizzare l´accesso alle misure di sostegno al reddito per 100.000 lavoratori di circa 15.000 imprese (soprattutto Pmi). Con la Dote Lavoro poi (impegnati 112 milioni di euro per 20.000 lavoratori) e la Dote Formazione (25 milioni per 4.200 persone) sono stati aiutati anche coloro che, nell´attuale assetto normativo, non avrebbero potuto beneficiare di una forma di sostegno al reddito. In questa direzione, Formigoni ha anche confermato la propria disponibilità a lavorare con la Cisl per affrontare il tema della "non autosufficienza". La Nuova Finanziaria - Rispondendo alle domande del segretario lombardo della Cisl, Gigi Petteni, Formigoni ha confermato "la grande preoccupazione" che desta il testo che sta circolando in questi giorni. Il presidente lombardo ha auspicato quindi "tagli criteriali" e non orizzontali, che vadano cioè a colpire chi "è vizioso" e non tutti indistintamente. Formigoni si è anche detto "fiducioso e sicuro" che il Governo possa rivedere la bozza della Finanziaria tenendo conto anche delle richieste delle Regioni.  
   
 

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